venerdì 16 agosto 2013

Sartori distrugge la Kyenge: “Pensi agli italiani che sono già tali e che non hanno lavoro”

"In Italia noi abbiamo testé creato un ministero dell’Integrazione retto dalla simpatica figura di Cécile Kyenge, che però di integrazione non sa niente. Il suo chiodo fisso è lo ius soli ; e la conseguenza di questa irresponsabile fissazione sarà una ingente crescita, prevalentemente africana, della popolazione italiana.
Ma allora perché non creare per lei un nuovo ministero dell’Immigrazione? O meglio ancora dell’Immigrazione e dell’Occupazione? Essendo professionalmente una oculista la nostra ministra Kyenge dovrebbe allungare la vista sugli italiani che sono già tali e che non trovano lavoro."---
Leggi anche, di seguito, altri due articoli: 

Critichi la Kyenge? Ti tolgono l’editoriale sul Corriere e ti spediscono a pag.28
Il professore Sartori ci è rimasto male. Osa attaccare il ministro Kyenge e in via Solferino gli negano l’editoriale. Curiosa ma indicativa la vicenda che ha visto protagonista il noto politologo.
Scrive un pezzo dal titolo «L’Italia non è una nazione meticcia. Ecco perché lo ius soli non funziona» e magicamente gli viene negato l’editoriale in prima pagina (cosa che mai gli è accaduta) mentre il pezzo si può rintracciare sfogliando fino a pagina 28 il Corriere della Sera di ieri......
Come mai? Forse perchè c’erano delle critiche al Ministro? Evidentemente al Corriere non si possono fare o vanno nascoste.
Lui arrabbiato segnala: Se mi avessero detto che avrebbero messo il mio articolo in quel modo lo avrei ritirato, com’è previsto dagli accordi. Al Corriere si sono comportati in modo scorretto e offensivo, mi hanno fatto una cosa che mi ha indignato senza dirmelo.
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Sartori: “Kyenge? Un’oculista senza meriti e incompetente. Boldrini? Una raccomandata”.......

Lo avevano già avvertito relegandogli un articolo sulla Kyenge a pag.28 sul Corriere ma lui non demorde e non ha paura di criticare i nuovi miti della sinistra, Kyenge e Boldrini. Ecco quanto scrive oggi sul Corriere
Ho già avuto occasione di scrivere che il governo Letta è il più scombinato, in fatto di competenze e di incompetenze, della nostra storia. Nullità che diventano ministri, brave persone messe al posto sbagliato. Eppure Letta è del mestiere, conosce bene il mondo politico nel quale vive.
Chi gli ha imposto, allora, una donna (nera, bianca o gialla non fa nessunissima differenza) specializzata in oculistica all’Università di Modena per il delicatissimo dicastero della «integrazione»? Beppe Severgnini sul Corriere di ieri ha stigmatizzato, e bene, le inaccettabili parole del senatore Calderoli, ma lei, Kyenge, si batte per un ius soli (la cittadinanza a tutti coloro che sono nati in Italia) mentre il suo ministero si dovrebbe occupare di «integrazione».
E non sa, a quanto pare, che l’integrazione non ha niente a che fare con il luogo di nascita: è una fusione che avviene, o anche non avviene, tra un popolo e un altro. Io ho scritto un libro per spiegare quali siano i requisiti di questa integrazione etico-politica (che non è integrazione di tutto o in tutto). Capisco che un’oculista non deve leggere (semmai deve mettere i suoi pazienti in condizioni di leggere). Ma cosa c’entra l’immigrazione e l’eventuale integrazione con le competenze di un’oculista? Ovviamente niente.
È chiaro che la nostra brava ministra non ha il dovere di leggermi. Per fortuna ho però molti affezionati lettori, uno dei quali (che è un noto accademico), mi scrive così: «Vivo a Torino nel cuore multietnico della città. A due traverse di distanza ci sono i locali dei neri (sub sahariani) e quelli dei magrebini rigorosamente distinti, più uno di romeni, che assolutamente non si mischiano. Alla faccia della integrazione».
In Inghilterra, in Francia, e anche nelle democrazie nordiche vi sono figli di immigrati addirittura di seconda generazione (tutti debitamente promossi a «cittadini» da tempo) che non si sentono per niente francesi o inglesi. Anzi. Allora a chi deve la sua immeritata posizione la nostra brava Kyenge Kashetu? Tra i tanti misteriosi misteri della politica italiana questo sarebbe davvero da scoprire.
Un’altra raccomandata a quanto pare anch’essa di ferro (da chi?) è la presidente della Camera Boldrini. In questo caso le credenziali sono davvero irrisorie. Molta sicumera, molto presenzialismo femminista ma scarsa correttezza e anche presenza nel mestiere che dovrebbe fare.
http://www.ilradar.com/sartori-kyenge-unoculista-senza-meriti-e-incompetente-boldrini-una-raccomandata/

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