domenica 25 agosto 2013

Siria, via libera di Assad a ispettori Onu Usa: “Pochi dubbi su uso armi chimiche”

  L’Iran a Obama: “Gravi conseguenze se intervenite”. Il Pentagono pronto a «tutte le opzioni». Cameron preme.
Il regime di Assad ha autorizzato gli ispettori Onu a svolgere l’inchiesta vicino a Damasco nelle zone colpite dal presunto attacco con armi chimiche. «È stato raggiunto un accordo tra il governo siriano e le Nazioni Unite durante la visita dell’alto rappresentante Onu per il disarmo, Angela Kane, per permettere al team dell’Onu, guidato dal professore Aake Sellstrom, di indagare sulle accuse di uso di armi chimiche nella provincia di Damasco», si legge in un comunicato del ministero degli Esteri siriano. Questo accordo, aggiunge, «entra in vigore immediatamente». Secondo fonti dell’amministrazione Obama, però, il via libera agli ispettori Onu arriva «troppo tardi per essere credibile».
Proprio in queste ore gli Stati Uniti, insieme a Francia e Gran Bretagna, stanno valutando l’ipotesi di un intervento militare per porre fine al bagno di sangue in Siria. L’intelligence americana - fa sapere l’Associated Press - ritiene che ci siano «pochi dubbi» sull’uso di armi chimiche da parte del regime contro i civili. La valutazione si basa sul numero riportato delle vittime, i sintomi di chi è stato ucciso e le testimonianze.
Intanto l’Iran avverte che «Se gli Stati Uniti attraversano la linea rossa, ci saranno pesanti conseguenze».
Iil vice capo di Stato maggiore delle forze armate, Massoud Jazayeri, citato dall’agenzia Fars. Jayazeri ha usato la stessa terminologia impiegata da Obama l’anno scorso, quando avvertì che se il regime avesse superato la «linea rossa» dell’impiego di armi chimiche ci sarebbero state «conseguenze enormi». Il monito agli Stati Uniti arriva anche da Mosca, che mette in guardia Obama dal non ripetere «gli errori del passato» scatenando una guerra in Siria che avrebbe «conseguenze devastanti» in Medio Oriente.
Il Pentagono tira dritto e si dice pronto ad attuare le opzioni militari. «Il presidente Obama - h a riferito il segretario alla Difesa americano Chuck Hage - ha chiesto al dipartimento della Difesa di preparare opzioni per tutte le emergenze». «Lo abbiamo fatto e siamo preparati a esercitare qualsiasi opzione, se il Presidente decidesse di attuare una di queste».
A premere per un intervento militare è anche il premier britannico David Cameron, che con Obama condivide la preoccupazione per i «segnali crescenti» di un «importante attacco con armi chimiche» sferrato dal regime siriano contro i civili al quale la comunità internazionale deve dare una «risposta seria». ----
http://www.lastampa.it/2013/08/25/esteri/siria-liran-avverte-gli-stati-uniti-gravi-conseguenze-se-intervenite-

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