lunedì 13 giugno 2011

Amina, la blogger siriana che non è mai esistita, è un americano.

Il blog non era curato da una ragazza omosessuale che protestava contro il regime, ma da un quarantenne americano che vive ad Edimburgo.

Grazie a internet ha raccontato al mondo le proteste contro il regime siriana, finché non è stata arrestata. Il suo nome è Amina Abdallah Araf al-Omari. O almeno questo è quello che pensavano i suoi lettori. Già perché quella che si presentava come una blogger siriana omosessuale, non era altro che uno pseudonimo dietro il quale si nascondenva un quarantenne americano, Tom MacMaster, che vive ad Edimburgo. 
Il blog A svelare l'imbroglio è stato lo stesso uomo che sul blog A Gay Girl in Damascus ha precisato che "se la voce narrante era fittizia, i fatti raccontati su questo blog sono veri e non fuorvianti rispetto alla situazione". E ai microfoni della Bbc racconta: "La verità è che sono stato in contatto con molti all’interno della Siria ed ho seguito le cose da vicino". La messinscena ha fatto infuriare i veri blogger siriani. Il sito di Amina Abdallah Araf, aperto a febbraio, era diventato una importante fonte di informazione sulle rivolte in Siria. Dopo la notizia del suo arresto, sul web in molti si erano mobilitati per la sua scarcerazione.....

PS: Questa è la fine dell'"informazioene libera" che tanto ha fatto per aiutare chi non aveva voce nel suo paese per palesi impedimenti politici culturali. Da dove viene? leggete le prime due righe e capirete molte cose, dalla Tunisia, all'Egitto, allaLibia alla Siria. Gentaglia al soldo del capitalismo più sconsiderato che innondano nel mondo, senza alcuna prova visiva, tutto quello che vogliono.
Il guaio è che ancora troppa gente ci crede!
Un saluto da Umberto Marabese.

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