giovedì 16 giugno 2011

La grande fuga dalla Sala Rossa: grazie a che?

Il «sì» ai referendum fa cadere il divieto per i candidati in Comune di assumere incarichi nelle società partecipate. Scatta la corsa dei delusi ai posti di sottogoverno. E nel valzer le porte del Consiglio potrebbero riaprirsi per La Ganga.

ndrea rossi - torino
Nemmeno il tempo d’insediarsi e sull’uscio della Sala Rossa c’è già la coda. Gente che preme per entrare? Macché, è tutto uno sgomitare di neo consiglieri che non vedono l’ora migrare verso altri lidi, più ambiti e soprattutto meglio retribuiti.
L’elenco dei delusi è lungo e ingloba un po’ di tutto: ex assessori non confermati, assessori mancati, consiglieri di lungo corso, eletti per un soffio o esclusi, fino a chi sperava almeno in una presidenza di commissione e non l’avrà. La lista di chi ha chiesto compensazioni lontane da Palazzo di Città è nutrita. Fino a due giorni fa sarebbe stato difficile accontentare tutti. Adesso no: tra le norme abrogate dai referendum c’è anche quella che vieta ai candidati al Consiglio di assumere ruoli nelle società partecipate dal Comune che gestiscono servizi pubblici per almeno tre anni......

PS: Carissimi cittadini, avete capito bene perchè una certa parte dei "pseudi politici" si sono sgolati per far vincere il SI ai quattro referendum? Se no, rileggete cosa è successo al Consiglio Comunale di Torino.
Buona ri-lettura da umberto marabese.

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