"I russi sono capaci di tutto, perfino di autosabotare i propri gasdotti"; così la stampa mainstream occidentale dileggiava la capacità logica e l’intelligenza dei cittadini e lettori italiani, in merito all’attentato al gasdotto Nord Stream 2, che collega la Russia alla Germania nei fondali del Mar Baltico e che trasporta la maggior parte del gas russo verso l’Europa, commesso nel settembre 2022.
ATTENTATO NORD STREAM, ARRESTATO UN SOSPETTATO UCRAINO
Ma oggi, 14 agosto, emerge ufficialmente una realtà già documentata da diverse fonti. Le autorità tedesche avrebbero spiccato lo scorso giugno un mandato di arresto per il danneggiamento del gasdotto Nord Stream 2, contro un cittadino ucraino che viveva in Polonia e fermato in Germania.
Lo riportano i media tedeschi ARD, Süddeutsche Zeitung e Die Zeit. Il sospettato, 44 anni, istruttore di sub, avrebbe agito con la complicità di altre due ucraini. Si chiamerebbe Volodymyr Zhuravlov, nome e l’iniziale del cognome uguale a quelli del presidente dal mandato scaduto, Zelensky.
In una conferenza stampa sul fatto, il portavoce del cancelliere Wolfgang Buechner ha rassicurato i giornalisti affermando che i rapporti tra la diplomazia tedesca e ucraina restano ottimi e ha confermato che da Berlino arriverà “il sostegno per tutto il tempo necessario”.
LA SFIDA TRA NATO E USA NEL CUORE D’EUROPA
La notizia arriva in un momento di massima tensione in Europa, dove si gioca la partita tra Nato e Russia, tra un ordine unipolare del mondo forse al tramonto, e una scacchiera multipolare che albeggia.
La regione russa di Belgorod ha dichiarato lo Stato di emergenza e il ministero degli esteri della Federazione ha annunciato che dopo l’incursione a Kursk i colloqui diplomatici con Kiev saranno “sospesi per molto tempo”.
L’Ucraina esclude di voler annettere i territori russi, ma del resto solo poche settimane fa l’Unione europea riteneva che un attacco ucraino al di fuori dei suoi confini fosse imponderabile. L’Ucraina ha avuto “carta bianca dai suoi curatori occidentali per le sue incursioni banditesche nelle regioni russe”, tra cui Kursk, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
In diverse occasioni il gasdotto e i progetti di una sua estensione hanno suscitato aspre riserve da parte degli Stati Uniti, soprattutto dalle amministrazioni Obama e Trump, secondo i quali la dipendenza energetica della Germania e d’Europa verso la Russia, avrebbe causato un indebolimento americano a vantaggio di Mosca.
A maggio 2024 il gas russo è tornato ad essere la maggiore fonte di approvvigionamento rispetto a quello statunitense, fornitore di gas naturale liquefatto, molto del quale per giunta, proveniva comunque dalle steppe, anche se i principali organi di informazione preferivano raccontare un’altra versione mediatica ed energetica.
La guerra passa insidiosa per le manipolazioni televisive, le trincee nel suolo, agili droni e attraverso enormi condutture di acciaio.---
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