La Russia ha addestrato la sua marina a colpire siti nel cuore dell’Europa, mediante missili a testata nucleare, in un potenziale conflitto con la Nato.
I dettagli giunti da Oltremanica...
La notizia è giunta dalle colonne del Financial Times, citando documenti segreti che la redazione sostiene di aver visionato.
I presunti progetti di Mosca...
Il quotidiano ha riportato che – citiamo testualmente – “in una presentazione riservata agli ufficiali, precedente all’invasione su vasta scala dell’Ucraina, sono illustrate in dettaglio le mappe di obiettivi come la costa occidentale della Francia e Barrow-in-Furness nel Regno Unito“. Il giornale ha spiegato che le cartine, “realizzate a scopo espositivo più che per uso operativo,
illustrano 32 obiettivi della Nato in Europa nel mirino delle flotte navali” del Cremlino. Il media londinese ha specificato che Vladimir Putin ha immaginato quelli che ha definito “attacchi travolgenti” in tutta la parte occidentale del vecchio continente.Le fasi della presunta operazione
La nota testata del Regno Unito ha scritto inoltre che le iniziative sono state abbozzate tra il 2008 e il 2014. Vi sono, tra queste, l’impiego all’inizio del conflitto immaginario di dispositivi tattici non convenzionali considerati “vantaggiosi” dagli ufficiali. Il progetto avrebbe contemplato pure l’opzione di un atto dimostrativo, prima di un’effettiva apertura delle ostilità, mediante la deflagrazione di un ordigno di questa tipologia in un’area remota allo scopo di spaventare gli avversari e dimostrare loro la prontezza all’uso di così potenti strumenti di morte.
La posizione degli esperti
Gli analisti, che hanno esaminato i file, hanno confermato le capacità della Federazione di distruggere i territori dell’Unione europea in caso di scontri con gli uomini del Patto Atlantico preposti alla tutela delle nazioni come la Polonia o quelle baltiche.
L’articolo del foglio della City richiama un arco temporale in cui l’ente, attualmente guidata da Jens Stoltenberg, stava avviando la “politica delle porte aperte” finalizzata ad accogliere quei governi, una volta membri dell’Unione Sovietica, divenuti favorevoli alle politiche imperialistiche della civiltà del dollaro. La rapida espansione delle sue infrastrutture ai confini del Paese di Vladimir Putin, senza una cooperazione bilaterale formale o informale con Mosca che era fino agli accordi di Pratica di Mare del 2002 vero e proprio partner, ha dato vita nel tempo all’attuale crisi geopolitica che si riverbera su scala planetaria.
La riflessione dell’analista geopolitico a Byoblu:
“La “rivelazione” del Financial Times è tutto tranne che una rivelazione”, spiega il giornalista Fulvio Scaglione a Byoblu.
“In primo luogo, perché basata su documenti che vanno dal 2008 al 2014. In questi dieci anni, quindi, moltissime cose sono cambiate, a cominciare dai possibili obiettivi dei russi, dalle strategie per raggiungerli, dalle priorità che la dottrina militare russa ha deciso di adottare.
In secondo luogo, questi piani e queste simulazioni sono tipici di tutti gli apparati di difesa. Qualcuno davvero crede che gli strateghi Nato o Usa o del Regno Unito non abbiano identificato gli obiettivi russi più sensibili e non abbiamo una strategia per colpirli, nel caso malaugurato di un conflitto? L’altro giorno un gruppo di caccia polacchi ha condotto in volo una simulazione di attacco sulle infrastrutture portuali russe di Kaliningrad, virando a soli 40 km dallo spazio aereo russo. E nessuno ne ha parlato”, conclude l’esperto di geopolitica.---------
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