PS: Venezuela: due inviati del TG1 espulsi, Tajani attacca..("ti"...al tram USA ).
Non si placano gli effetti delle elezioni in Venezuela. Da Washington non hanno preso bene l’esito che ha visto Nicolás Maduro riconfermato alla presidenza e la situazione attuale si riflette anche sull’Italia.
Venezuela: due inviati del TG1 espulsi, Tajani attacca..("ti"...al tram USA )
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso solidarietà a due inviati del TG1, a cui è stato negato l’ingresso nel Paese.
Si tratta del giornalista Marco Bariletti e del cameraman Ivo Bonato, che sarebbero andati in Venezuela per documentare le manifestazioni di questi giorni ma, evidentemente, il governo venezuelano non ripone molta fiducia nei confronti dei due inviati italiani, che sono stati espulsi dopo essere atterrati a Caracas.
“Non è un bel segnale“, dichiara Tajani che, richiamando alla libertà di stampa e alla democrazia, afferma in modo netto: “I risultati elettorali sono stati manipolati“.
Gli Stati Uniti riconoscono il candidato dell’opposizione in Venezuela
Gli Stati Uniti vanno invece oltre, decidendo che in Venezuela ha vinto il candidato dell’opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia. L’ex diplomatico, con un master ottenuto a Washington, in base all’esito delle elezioni ha perso di 7 punti percentuali contro Maduro.
Il segretario di Stato, Antony Blinken, fa sapere di riconoscere il successo di Gonzalez Urrutia: “I venezuelani hanno votato e i dati elettorali lo hanno dimostrato in modo eclatante”, sostiene Blinken.
Gli Stati Uniti, dove il processo elettorale è stato più volte oggetto di contestazioni, sostengono anche di avere delle prove schiaccianti che certificherebbero la sconfitta di Maduro.
Si ripete quindi lo stesso copione del 2019, quando gli americani e l’Occidente riconobbero Juan Guaidó come presidente, in un tentativo fallito di rimuovere Maduro, conclusosi poi con una progressiva sparizione dalle scene di Guaidó.
Venezuela: Maduro replica agli Stati Uniti
Per il momento, il sostegno occidentale al candidato dell’opposizione sembra rivelarsi più fallimentare di cinque anni fa.
Intanto, Maduro replica agli Stati Uniti, sempre interessati a esercitare un’influenza in un Paese sudamericano ricco di risorse naturali: “Tenete il naso fuori dal Venezuela“, è l’invito a Washington.
“Il popolo sovrano è quello che governa in Venezuela, quello che decide, quello che sceglie”, aggiunge il presidente in carica dal 2013.
Proteste in Venezuela di ONG e opposizione
Come avvenuto nel 2019, si è anche messa in moto la macchina delle ONG, che denunciano Maduro di aver incarcerato i manifestanti che stanno protestando in questi giorni. L’organizzazione Foro Penal registra oltre 250 detenuti.
Maduro fornisce numeri più alti: “Abbiamo catturato più di 1.200 criminali e ne stiamo cercando altri mille. Li prenderemo tutti e non ci sarà perdono“, ha detto il presidente davanti ai suoi sostenitori, mentre l’opposizione annuncia una nuova manifestazione per il 3 agosto.
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