L’Università La Sapienza di Roma e l’Asl Roma 1 hanno avviato un progetto dal titolo “Indagine conoscitiva sull’esitanza vaccinale dei genitori degli studenti delle scuole”.
Si tratta di un questionario che i genitori di tutti gli studenti delle scuole appartenenti all’Asl Roma 1 sono invitati a compilare. L’obiettivo è capire cosa ne pensano i genitori sui vaccini in generale e in particolare sui sieri Covid, determinando anche qual è il grado di istruzione associabile al profilo dell’esitante vaccinale: bifolco ignorante o raffinato laureato?
Oltre a quelle sul titolo di studio, tra le domande del questionario spicca per importanza quella al punto A10. “In politica, molte persone usano i termini ‘sinistra’ e ‘destra’. Su una scala da 0 (fortemente di sinistra) a 10 (fortemente di destra) dove colloca le Sue convinzioni politiche? La domanda non è obbligatoria e può decidere di non rispondere alla domanda”.
Meno male, che fortuna! Avremmo dovuto rispolverare il manuale “Destra e Sinistra” di Norberto Bobbio o riascoltare “Destra-sinistra” di Giorgio Gaber per rispondere in modo adeguato.
Come le ideologie politiche possano influire sulla scelta di prendere un farmaco o sottoporsi a un trattamento sanitario rimane un mistero. E poi a un’Asl o all’Università, che dovrebbero occuparsi di aspetti medico-sanitari, perché interessano le idee politiche dei genitori?
Il questionario prosegue chiedendo se il genitore abbia rinviato delle vaccinazioni per il proprio figlio e nello specifico quali di quelle previste dalla legge Lorenzin e per quali motivi.
Si vuole poi sindacare il pensiero, verrebbe da dire il grado di fedeltà, dei genitori sulle vaccinazioni: “I bambini ricevono più vaccinazioni di quelle che sono utili per loro?” e segue una scala di risposte dal “fortemente in disaccordo” al “fortemente in accordo”.
Non manca la domanda di rito del momento, quella che ti chiedono gli amici quando ti incontrano per strada e quella che ogni buon padrone di casa dei salotti televisivi non può non fare: “è stato vaccinato contro il Covid-19?”.
E no, il questionario non contempla la risposta sono ca.. ehm… sono fatti miei e nemmeno si accontenta di una risposta come sì o no o “non ci penso proprio”, come ha detto Gianni Rivera a “Porta a Porta”. Il questionario vuole proprio essere puntiglioso: “Quando avrà la possibilità di farlo, su una scala da 0 a 100 con che probabilità pensa di effettuare la vaccinazione?”. Seguono le percentuali dallo 0% al 100%. Se indichi una percentuale inferiore al 100%, cattivo genitore! Dicci le motivazioni.
Il questionario richiede una decina di minuti, non è obbligatorio e si può compilare in forma anonima: un’occasione ghiotta per divertirsi a creare improbabili profili di esitanti o di giubilanti genitori vaccinanti e vaccinandi.
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