lunedì 17 dicembre 2018

Marco Travaglio - Le “perle” della settimana...



(pressreader.com) –

 Sadomaso. “La commissione Ue non deve cedere ai trucchi del governo” (Sandro Gozi, Pd, Die Zeit, 1012). Dài, frustateci di più, vi prego, ancora, ancora, oooohhhhh sìììììììì!
Il pallottoliere. “Se sommiamo lo 0,5 delle pensioni di Salvini al 2 del reddito di Di Maio il risultato fa 2,5. Restano fuori da qualsiasi beneficio sostanziale il 97,5 per cento dei cittadini. Vi sembra normale?” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 16.12). In effetti il 2,5% è un po’ troppo. Era normale quando il padrone faceva decine di leggi per un solo italiano su 60 milioni.
Bombicelli. “Nella ‘Calunnia’ del Botticelli c’è un messaggio politico molto importante per oggi: il calunniato, la verità messa da parte, il sovrano che sbaglia giudizio sulla base dei suggerimenti del sospetto e dell’ignoranza… insomma potremmo definirlo il quadro delle fake news, se dovessimo ragionare di oggi, perchè questo tema è un tema che non riguarda soltanto la Firenze del 1495, ma anche il mondo politico di oggi” (Matteo Renzi, senatore Pd, La9, 15.12). Diavolo di un Botticelli: 5 secoli fa aveva già previsto l’avvento del Bomba...

Sono soddisfazioni. “Le immagini del mio assist alla partita dei parlamentari sono finite sulla pagina Facebook ‘Chiamarsi Bomber’: sono le soddisfazioni della vita!” (Renzi, Porta a Porta, Rai1, 12.12). Da Bomba a Bomber.
Il trucco c’è. “La partita truccata della Tav: nella commissione Toninelli 5 membri su 6 erano per il no. Le dichiarazioni pubbliche di chi sta valutando costi e benefici dell’opera. Il dossier del Pd: gli esperti ‘super partes’ si sono espressi più volte negando l’utilità della Torino-Lione” (Paolo Griseri, Repubblica, 16.12). Dicesi esperto super partes: a) chi ha sempre detto sì al Tav Torino-Lione pur sapendo che è inutile; b) chi ha sempre detto no perchè lo ritiene inutile, ma ora dice sì per essere super partes.
Good news. “Buona notizia: nasce il partito di Calenda” (Il Foglio, 13.12). “Idee e sondaggi. Quanto possono valere i partiti di Renzi e Calenda. Minimo 5, massimo 18” (Il Foglio, 14.12). “Il laboratorio. La rete di Pizzarotti, il sindaco post populista che vuole superare il Pd” (Repubblica, 16.12). Transennate i seggi.
L’estremo oltraggio. “Con de Sica è rinata la coppia. Noi come Lemmon e Matthau” (Massimo Boldi, il Giornale, 11.12). Tanto quelli non possono più querelare.
La Pasionaria. “Tutti la conoscono come la star di Baywatch, bella e sexy, ma quanti sanno che l’attrice americana di origini canadesi, Pamela Anderson, è un’attivista da anni impegnata contro gli abusi dell’economia globale, contro le crudeltà sugli animali, a favore dei migranti e rifugiati e a difesa di Assange…” (Repubblica, 1012). Rosa Luxemburg le fa una pippa.
Te piace ‘o presepe? “Quella che vuole il reddito di cittadinanza è l’Italia che non ci piace” (Giancarlo Giorgetti, Lega, sottosegretario Palazzo Chigi, 14.12). Invece quella che fa sparire 49 milioni e poi li restituisce allo Stato in comode rate per 76 anni gli piace un sacco.
Cose mai viste. “É ormai evidente che il ministro delle Infrastrutture sta usando tutti i cavilli possibili per bloccare la Tav, come ripetutamente promesso dai 5 Stelle in campagna elettorale” (Luciano Fontana, Corriere della sera, 10.12). Questo bel tomo mantiene addirittura un impegno preso con gli elettori: ma si può?
Se Milano avesse lu mare. “Milano è una città in controtendenza rispetto al resto d’Italia. È una città di buonumore, ottimista, irrequieta, che crea posti di lavoro e attira capitali dall’estero. Il tono medio non è frustrazione, il rancore, il rifiuto delle competenze. Non a caso i grillini qui non toccano palla… Si può dire che Milano sia all’opposizione” (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 15.12). Ideona: al prossimo giro facciamo votare solo i milanesi, così Cazzullo è contento.
Galera, governo ladro. “Il sovraffollamento nelle carceri italiane, scandalo dimenticato…. I detenuti sono ricominciati a risalire a dispetto della narrazione di alcuni magistrati da talk-show e dei loro house organ sul fatto che in Italia nessuno finisca in carcere: a fine 2017 erano 57.608, ora sono già tornati a 60.197” (Corriere della sera, 10.12). A dispetto della narrazione di alcuni magistrati da Corriere e del loro house organ sul fatto che i reati non fanno che calare. Invece i delinquenti aumentano, e ovviamente è colpa del governo.
Il titolo della settimana/1. “Di Maio fa scappare Fiat” (il Giornale, 13.12). Da Detroit, da Londra o dall’Olanda?
Il titolo della settimana/2. “Decreto fiscale e anticorruzione. Finanza pronta a entrare nei nostri conti e magistrati scatenati. Da oggi meno liberi” (il Giornale, 14.12). Di rubare.
sul Il Fatto Quotidiano del 17 dicembre 2018

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