domenica 18 febbraio 2018

Tommaso Merlo x Fanpage - Rifiuti politici:" Dobbiamo saziarci tutti ".



Fa sempre impressione vedere politici e funzionari che pretendono una percentuale sugli appalti pubblici. Sconvolge come parlino di soldi nostri come fossero loro. Atterrisce la naturalezza con cui rubano. Dai video che li inchiodano ormai da diversi anni, si percepisce come rubare sia per loro una consuetudine e quanto la corruzione sia qualcosa di scontato nel sistema Italia, qualcosa di ovvio che fanno tutti, da sempre. Come una seconda tassa sui rifiuti. Un 10-15% di soldi nostri che politici e burocrati deviati ci rubano tre volte. La prima in contanti per farsi ville e viaggi alla faccia nostra. La seconda in qualità delle opere. Riduzione dei costi per le ditte appaltatrici vuol dire viadotti o scuole costruite con cemento e ferro scarso fino ai rifiuti velenosi smaltiti sotto i piedi dei nostri bambini. La terza in degenerazione del sistema. Solo ditte criminali e disoneste possono spesso accettare le condizioni imposte dai corrotti per realizzare le opere, e questo a scapito delle aziende sane. La corruzione è devastante per un paese. Non è solo una quantità enorme di soldi sottratti alla gente comune che finisce nelle mani sporche di una ristretta cerchia di politicanti, la corruzione uccide persone in carne ed ossa, uccide una comunità nel suo insieme. L’ultimo clamoroso caso è quello scoperto grazie a Fanpage e che coinvolge il figlio del governatore campano De Luca. Immagini inequivocabili. Ladri sorpresi col sorcio in bocca a speculare ancora sullo smaltimento dei rifiuti in una terra già martoriata da scandali inauditi. Rifiuti tossici e contaminanti sotterrati nei campi, vicino alle case, agli ospedali, alle scuole.... Scene da film dell’orrore le cui drammatiche conseguenze i poveri cristi le pagheranno per decenni. Eppure i ladri sono ancora là, come nulla fosse successo, a confabulare alle nostre spalle sull’unica cosa che ancora conta in un sistema marcio fino all’osso, gli appalti, i soldi. Come dopo i terremoti o le alluvioni, come sempre quando lo Stato si appresta ad aprire il portafoglio. Dal piccolo comune di provincia alle grandi città, da nord a sud, la corruzione sta uccidendo l’Italia eppure certa politica minimizza, nega. Pd e Forza Italia una legge seria e dura anti-corruzione non l’hanno fatta e non la vogliono fare, ripetono che va bene così, che è già stato fatto tanto. Renzi dopo aver sorvolato sulle fritture, si scomoda addirittura per difendere i De Luca ricordando che quello candidato al parlamento col Pd è l’altro figlio – Piero – già, quello rinviato a giudizio per bancarotta, non il giovane assessore. Destra o sinistra, Pd o Forza Italia, non fa differenza. Sui ladri i vecchi partiti sono tutti compatti e la candidatura nelle liste di decine di impresentabili è un ulteriore segnale (alcuni candidati sono addirittura già stati condannati in primo grado per corruzione), un segnale a tutti i loro uomini sparsi nelle istituzioni di star tranquilli che con loro al potere la festa continuerà e che non saranno certo loro a negargli il 10-15% di mazzette. Dalla saga dei Genovese, a quella dei Bossi fino a quella dei De Luca, in tanti anni l’unica cosa che è cambiata sono forse i livelli di supponenza ed arroganza raggiunti. Ormai certi partiti e certi personaggi non salvano più neanche le apparenze. Sanno che per loro non si apriranno mai le porte della galera, gli basterà spendere un po’ dei soldi che ci hanno rubato in avvocati, buttare tutto in cagnara politica e presto la gente dimenticherà, e presto potranno riciclarsi. Per questo i video che ritraggono i ladri in fragrante sono così importanti, sono l’unico modo con cui il cittadino italiano può verificare e comprendere davvero la monnezza maleodorante che infesta certe istituzioni pubbliche. Poi sta a lui decidere cosa fare. Fregarsene e stare al gioco oppure cogliere l’opportunità delle elezioni per fare pulizia e gettare certa spazzatura politica nel cassonetto.---


Tommaso Merlo

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