venerdì 23 ottobre 2015

Siria%Russia - Tempesta di fuoco in Siria sulle postazioni dei miliziani takfiri


Tempesta di fuoco in Siria sulle postazioni dei miliziani takfiri

I media evitano di fornire informazioni sul conflitto
di Luciano Lago
Mentre tutti i media tacciono su quanto sta avvenendo in Siria, esaurite le menzogne che fino ad ora avevano diffuso a palate i giornali filo atlantisti sul conflitto in Siria, descritto come un “guerra civile” o una rivolta contro il tiranno Assad, quando ormai la verità della guerra per procura è venuta fuori e con essa sono emerse le complicità degli Stati Uniti, della NATO e dei paesi occidentali con i gruppi terroristi che hanno seminato morte e distruzione nel paese arabo.
Adesso per i media è preferibile non soffermarsi sugli avvenimenti in corso poichè sarebbe necessario descrivere come, in 3 settimane di attacchi aerei , le forze aereonavali russe abbiano distrutto il 50 % delle infrastrutture dello Stato Islamico, mentre la coalizione diretta dagli USA, in oltre un anno di tempo aveva lasciato “tranquilli” i terroristi di avanzare e conquistare terreno. Verità imbarazzanti da rivelare per il pubblico.

Tacciono gli opinionisti a libro paga delle centrali atlantiste, come i Franco Venturini o i Pierluigi Battista del Corriere della Sera, specialisti della manipolazione e della menzogna, tace la Fiamma Nirenstein con le sue corrispondenze di parte ove scriveva, a sprezzo del ridicolo, che tutta la guerra in Siria e l’ondata di profughi in arrivo in Europa erano causate “dallla feroce repressione del cattivo tiranno Assad”.
Al momento non si leggono neppure le tante corrispondenze manipolate di Repubblica, esperta nei falsi d’autore, che descriveva i crimini dei sostenitori di Assad  omettendo ogni notizia quando le secuzioni capitali e gli sgozzamenti erano attuati dai “ribelli democratici” protetti dall’Occidente. Tutti i media filo atlantisti, nell’ultimo anno,  passavano la versione ufficiale della “dura lotta” allo Stato Islamico che la coalizione diretta dagli USA stava conducendo in Siria ed in Iraq. In realtà le cose non stavano esattamente così e il bluff degli USA e della NATO è stato scoperto.....
Attualmente in Siria, per opera dell’offensiva congiunta russo siriana , inclusi i reparti di Hezbollah sul terreno, una tempesta di fuoco dall’aria e da terra ha investito le posizioni ancora occupate dai terroristi armati dell’Occidente, le loro postazioni vengono distrutte e questo procura più di qualche forte dispiacere negli strateghi del Pentagono e della NATO che tanto si erano spesi per armare ed addestrare alcuni gruppi con il fine di abbattere il “cattivo tiranno” Assad. L’ISIS era soltanto il pretesto e, per renderlo credibile, lo avevano ben armato, dotato di ogni equipaggiamento moderno, gli avevano persino procurato i veicoli, qualche centinaio di Toyota pick Up nuovi di zecca, forniti su richiesta di USA ed Arabia Saudita, mentre i funzionari sauditi provvedevano al pagamento dei salari ai mercenari jihadisti.
Adesso tutto volge alla fine, con i veicoli, con mitragliatrice incorporata,  che vengono inceneriti dall’aviazione russa, i depositi di armi ed esplosivi che saltano in aria e gli equipaggiamenti distrutti, quando, nel corso dell’avanzata dell’Esercito siriano, non vengono ritrovati intatti nei depositi persino oltre un centinaio di missili Tow anticarro, made in USA, modernissimi, nuovi “di pacca”, che i terroristi non avevano ancora fatto in tempo a tirare fuori dagli imballi. Molti terroristi sono stati uccisi, altri si nascondono ed in parecchi tentano la via di fuga verso la Turchia per imbarcarsi verso l’Europa a meno che ll turco Erdogan, uno dei loro capi occulti, forse li voglia ancora utilizzare per eventuali nuove missioni: ci sono da colpire i curdi e potrebbero tornare utili.
Nel frattempo dal fronte siriano:
Nelle ultime 24 ore le forze aeree russe hanno distrutto 93 obiettivi dei terroristi in 46 attacchi effettuati durante i quali sono state bombardate le posizioni dei gruppi takfiri in varie provincie siriane, compresi campi di addestramento, depositi di armi, veicoli e fabbriche di esplosivi. Gli obiettivi colpiti appartenevano all’ISIS ed al Fronte al-Nusra e si trovavano nelle province di, Aleppo, Damasco, Deir Ezzor, Hama, Idleb y Latakia.    Vedi video:You Tube.com/watch
“Un attacco aereo di Sujoi Su-25SM ha distrutto un grande complesso del Fronte al Nusra, il ramo di Al Qaeda in Siria, vicino alla città di Jan Shaijun, assieme a tutte le infrastrutture, depositi di armi e vehcoli”, lo ha riferito il portavoce del Ministero de Difesa russo, maggiore generale Igor Konashenkov, il mercoledì scorso.. Il portavoce ha aggiunto che un’altra installazione dello stesso fronte Al Nusra, un fabbrica che produceva artefatti esplosivi dotati di controllo remoto, con tutti i suoi magazzini, è stata distrutta nelle vicinanze della città di Aleppo. Dopo un attacco aereo di precisione portato a compimento con bombe teleguidate, tutti gli eplosivi immagazzinati sono esplosi distruggendo la struttura ed alcuni camions caricati con quintali di esplosivo pronti per l’impiego.
Salms sotto assedio
Salma sotto assedio
Bombardati anche i gruppi dei miliziani  takfiri nel nord della provincia di Aleppo dove è stata attaccata con forza la località di Al Lairamun, facendo uso di missili aria terra. Questi attacchi hanno prodotto la distruzione delle infrastrutture e forti perdite fra i miliziani takfiri che sono ormai allo sbaraglio in questa zona.
L’Esercito siriano comunica di aver liquidato uno dei più pericolosi capi terroristi delle bande del Caucaso
Risulta morto durante un attacco dell’Esercito siriano, nei sobborghi di Aleppo, uno dei capi più ricercati e pericolosi dell’ISIS dell’ISIS che comandava il gruppo proveniente dall’Emirato del Caucaso.
Lo ha comunicato la Tass senza però fornire il nome del soggetto che era ricercato dalle autorità russe e si era recato in Siria con un suo gruppo di alcune centinaia di combattenti takfiri di lingua russa arruolati nel Caucaso.
I terroristi nella zona startegica di Aleppo, visto che si è rotta la loro linea difensiva, stanno retrocedendo e si trovano nel panico, investiti da una tempesta di fuoco dall’aria e da terra che non lascia loro tregua. L’Esercito siriano ed Hezbollah hanno rapiodamente ripreso il controllo della strada strategica Aleppo-Damasco ripulendo la zona dalle postazioni dei terroristi, tuttti di nazionalità saudita, afgana, pakistana, egiziana, libica e di altre varie nazionalità. Una armata di mercenari sovvenzionata direttamente da Arabia Saudita, dal Qatar e dalla Turchia per le loro attività di distruzione e di terrore.  Una situazione ben diversa dalla “guerra civile” interna alla Siria che ci descrivevano i commentatori dei media occidentali.
L’esito delle operazioni lanciate dalla Forza aerea russa va oltre le distruzioni delle infrastrutture causate dagli efficaci bombardamenti che hanno deternminato la fuga di molti miliziani ed hanno aperto la strada all’Esercito siriano che è riuscito a raggrupparsi ed a riprendere il controllo di importanti zone del territorio.
Le forze di Damasco stanno riprendendo il controllo della città di Salma, nella regione a nord di Latiaka, che era stata sotto il controllo dei terroristi da diverso tempo e che adesso viene stretta in una morsa dalle forze siriane che la circondano e la bombardano con l’artiglieria dalle colline antistanti, a sistanza di 15/18 Km. dal confine turco.
I miliziani si trovano sotto il fuoco delle forze dell’Esercito siriano e non hanno scampo, salvo la posssibilità di fuggire verso il confine turco.
Questa ormai è fine dei giochi per i terroristi ed i loro patrocinatori e la loro scelta sarà quella di arrendersi o perire.
Dura risposta del viceministro degli Esteri siriano al governo del Qatar
Nel frattempo il vice ministro degli Esteri siriano, Faisal al Meqdad, ha risposto duramente al ministro degli esteri del Qatar, Jalid bin Al Attiya, il quale aveva minacciato la Siria di un intervento militare diretto delle prorie forze (e di quelle saudite e turche) nel caso in cui la Siria non avesse accettato una soluzione che doveva prevedere, secondo lui, la deposizione del presidente Assad ed un nuovo governo a Damasco.
Tale personaggio, nel corso di un incontro a Doha con i leaders della presunta “opposizione siriana” (Coalición Nacional Siria, Khaled Khoja) finanziata dagli emiri del Golfo, aveva dichiarato che il Qatar, assieme ad Arabia Saudita e Turchia è alla ricerca di “alternative sotto l’ombrello dell’ONU per salvare il popolo siriano” e di voler utilizzare l’opzione militare con l’aiuto di Arabia S. e Turchia.
A queste dichiarazioni ha risposto il ministro siriano Faisal al Meqdad dicendo che “La nostra risposta a qualsiasi aggressione sarà molto dura. Il ruolo che hanno avuto il Qatar, l’Arabia S. e la Turchia nella distruzione della Siria è del tutto evidente e dimostrato. La Siria difenderà la propria sovranità di fronte a qualsiasi paese che voglia appoggiare le uccisioni ed il terrorismo.”
In realtà si conosce molto bene il ruolo di finanziatore e patrocinatore dei gruppi terroristi takfiri da parte del Qatar, analogamente alla monarchia saudita e non soltanto in Siria ma anche come avvenuto in Libia ed in Iraq.
Le dichiarazioni di Faisal al Meqdad sono, come evidente, un segnale dello stato di disperazione provocato a questi sceicchi dall’intervento russo in Siria e dall’avanzata delle forze siriane che hanno mandato all’aria i loro piani e stanno annientando i gruppi protetti e finanziati dalle Monarchie del Golfo.
Fonti:   Al Manar     El espia Digital 

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