sabato 27 dicembre 2014

"The interview", grandi incassi ma il pubblico lo boccia: "Non è un film impegnato"

l film ha superato il milione di dollari ed è stato scaricato da più di 750.000 persone nel mondo, ma gli spettatori sono delusi. Severi anche i critici:
http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2014/12/26/news/reazioni_a_the_interview-
LOS ANGELES - The Interview è finalmente uscito su 300 schermi indipendenti americani (contro i 3000 previsti) pochi giorni prima della sua uscita on demand. Il controverso film della Sony, che potrebbe essere alla base del cyberattacco alla Sony targato Corea del Nord, racconta la storia di un giornalista americano (James Franco) e del suo produttore (Seth Rogen, che ha anche diretto la commedia) che vengono invitati dalla Cia a usare la scusa di un'intervista con il leader coreano Kim Jon-un per assassinarlo. 

E nonostante il numero delle sale fosse così ridotto, a mezzanotte della vigilia di Natale, il film ha incassato la rispettabile somma di un milione di dollari, aiutato dalla presenza a sorpresa di Seth Rogan nella prima proiezione a Los Angeles (al Silent Movie Theatre, nella notte della vigilia) per ringraziare il pubblico venuto a sostenere il film. Eppure, nonostante la curiosità e un enorme passaparola pubblicitario - normalmente un sogno per qualunque film - The Interview non ha suscitato impressioni particolarmente positive nel pubblico nelle prime 24 ore dalla sua uscita. Secondo un un sondaggio online condotto dallo stratega Jeetendr Sehdev e commissionato da Variety, 7 americani su 10 hanno definito la satira "culturalmente insensibile". 6 su 10 erano d'accordo sul fatto che "The Interview non rappresenta il cinema di Hollywood nè l'atteggiamento americano in modo positivo". Al pubblico veniva poi chiesto, con una scala da 1 a 10, di fornire un giudizio tra "fiero" e "pieno di vergogna": il 33 percento ha scelto la sfera "vergogna". 8 persone su 10 affermano inoltre che se The Interviewfosse stato un film più consapevole, con una forte opinione sulla politica della Corea del Nord, sarebbero stati "più fieri del film".....
 

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Proiezione notturna con sorpresa ieri a Los Angeles per la prima di 'The Interview'. Tra gli spettatori c'erano anche Seth Rogen e Evan Goldberg, co-protagonista e co-regista del film: "Grazie, fottutamente tanto, a tutti, per essere venuti. Credevamo che questo non sarebbe mai successo", ha detto Rogen. Da ieri il film satirico, che racconta un fantasioso attentato al leader nordcoreano Kim Jong-un, viene proiettato in circa 300 sale negli Usa, nonostante l'attacco e le minacce degli hacker nordcoreani. La Russia ha definito "scandaloso" il film e si è detta solidale con Pyongyang


Metà di quelli che avevano detto che avrebbero comunque raccomandato il film, dopo averlo visto hanno cambiato idea. Secondo il sondaggio, la difesa dell'opera nel nome della libertà di espressione non può reggere, vista la bassa qualità della pellicola, e metà degli spettatori hanno detto che non lo avrebbero raccomandato nonostante il messaggio. Al contrario, 3 su 10 ne sono usciti sostenendo che non avrebbero suggerito a nessuno di andare a vedere il film. Non si sono salvate nemmeno le star del film: sempre secondo lo stesso sondaggio, esteso nelle ore successive a 2000 persone, l'interesse del pubblico nei confronti di James Franco e di Seth Rogen è caduto rispettivamente del 12 e del 10 percento. La critica non ha reagito molto diversamente, e il film al momento non ha superato il 49 percento su Rotten Tomatoes, un celebre sito che raccoglie recensioni di pubblico e critica. L'Express inglese ha definito The Interview "un film seriamente brutto" e non divertente. Il critico di The Verge ha scritto: "Non c'è niente di rivoluzionario nel vedere questo film. The Interview è un brutto film che trivializza una delle violazioni dei diritti umani peggiori nel nostro pianeta, e la sua distribuzione non cambierà assolutamente nulla." Ma il presidente Obama è stato felice. "Sono contento che esca," ha detto Obama alla CNN. "Buon Natale a tutti."


A partire da mercoledì pomeriggio, la Sony aveva reso il film disponibile su una serie di piattaforme digitali, fra cui Google Play, YouTube Movies, Microsoft's X Box Video e un sito separato della Sony. La maggior parte delle grosse catene teatrali si erano rifiutate di proiettare il film nonostante l'appello di Obama che aveva criticato la Sony per la sua iniziale decisione di non far uscire il film. "Prendiamo posizione per la libertà", ha detto il manager del cinema Village East di Manhattan, dove le 7 proiezioni del film sono state sold out per tutto il pomeriggio del giorno di Natale: "Vogliamo far vedere al mondo che non puoi dire agli americani quello che possono o non possono guardare - ha dichiarato - personalmente, io non ho paura". Evidentemente le potenziali minacce non avevano spaventato davvero nessuno: la sicurezza era molto leggera nei pressi dei cinema, con pochi poliziotti sparsi qua e là. 

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Oltre che per la crisi diplomatica che ha provocato, il film "The interview" verrà ricordato anche per il cameo di Eminem. Il rapper - nella scena della quale è protagonista - si dichiara omosessuale nel corso di una finta intervista intervista televisiva. Alle sue iniziali dichiarazioni, l'imbarazzato intervistatore replica con una serie di domande specifiche: alla fine Eminem risponde in modo inequivocabile. Una performance sorprendente da parte di un artista finito più volte nel mirino di gruppi per i diritti civili e per la difesa dei diritti degli omossessuali, che accusavano Eminem di scrivere testi omofobi

Nel giro di poche ore The Interview è diventato il film più ambito nel circuito dei download illegali. Secondo Torrent Freak, il film è stato visto più di 750.000 volte in giro per il mondo nelle prime 20 ore, e almeno 300.000 volte in Cina e nella Corea del Sud.

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