mercoledì 9 luglio 2014

LA CADUTA DEGLI DEI: << Gli Agnelli? Hanno spolpato l’Italia...>>.

Parole al vetriolo del capo della Lega Pro all'indirizzo del presidente della Juventus: "Lui e la sua famiglia hanno mangiato con i soldi dello Stato. Senza quel cognome lavorerebbero al tornio". E pure con scarso profitto. Una bordata stile Della Valle.

Gli Agnelli? Hanno spolpato l’Italia. Se non portassero il celebre cognome del casato della Sacra Ruota i rampolli lavorerebbero al tornio. Parole come cannonate quelle cheMario Macalli, uno dei massimi dirigenti del mondo del calcio, spara all’indirizzo diAndrea Agnelli, ultimo erede a portare il patronimico dell’Avvocato. Oggetto del contendere la presidenza federale del calcio italiano, una partita nella quale Macalli e Agnelli sono su fronti opposti e che diventa pretesto per dare libero sfogo a quel risentimento così diffuso verso una delle storiche famiglie industriali del Paese. Non più intoccabili, come dimostra gli attacchi che riserva periodicamente Diego Della Valle (che come vittima predilige Jaki Elkann), “non unti dal Signore” rincara Macalli.

“Io quando vado a lavorare produco e pago le tasse, lui e la sua famiglia fino a oggi hanno spolpato l’Italia - ha detto Macalli a margine dell’inaugurazione del calciomercato a Milano -. Cerchiamo di offendere meno, a nessuno è permesso. Non sono unti dal Signore, hanno solo il cognome e senza quello forse andrebbero in un tornio ogni mattina e vediamo quanti pezzi producono in un’ora. Io mangio a casa mia, non mangio con i soldi del governo italiano”. Il presidente della Lega Pro, che sostiene Carlo Tavecchio, nel replicare all’intervento del presidente della Juventus che ieri aveva giudicato “non autorevole” e troppo stagionata la candidatura del numero della Lnd, rifila poi l'ultima bordata ad Agnelli: “Parlano perché devono dare aria alla bocca. Chi è giovane ha il vantaggio di essere appunto più giovane dell’anziano, ma lo svantaggio che non sa se raggiungerà l’età dell’anziano”.-------------

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