Lo schema è noto. Un'
azienda pubblica comunale viene usata, spremuta, per fini elettorali con assunzioni di
utili idioti nei posti dirigenziali
e un organico gonfiato a fini elettorali. L'azienda va in rosso, entra
in crisi. A quel punto gli stessi politici che l'hanno fatta fallire
invocano le privatizzazioni. Invece di porre mano ai guasti prodotti
mettono all'asta
un bene pubblico che non è loro, ma della comunità. L'acquirente
privato è di solito contiguo al politico. Dopo la privatizzazione
avvengono regolarmente due fenomeni:
licenziamenti e aumenti delle tariffe.
L'azienda da pubblica è ora privata, ma non recupera un solo grammo di
efficienza e i cittadini hanno in compenso un disservizio peggiore di
prima. Invocare la privatizzazione per incapacità manifesta nella
gestione della cosa pubblica è spacciato da questi cialtroni con la
complicità dei media come un segno di progresso. Distruggono un bene
pubblico sotto la loro responsabilità e invece di togliersi dai coglioni
lo vendono agli amici degli amici. C'è
una variante allo schema a livello nazionale,
la vendita di aziende pubbliche in utile fatta dai partiti. In questo
caso la vendita serve a coprire temporaneamente i buchi del bilancio
causati dagli stessi partiti che quindi, come soluzione, bruciano i
mobili di casa per scaldarsi. Capitan Findus Letta
vuole vendere le ultime aziende nazionali per guadagnare tempo, l'unica cosa che gli interessa. Il ricavato del "
primo (?) pacchetto di quote di società pubbliche" dovrà fruttare
10/12 miliardi con la vendita di quote Stm, Enav, Eni, Fincantieri, Cdp Reti, Cdp Tag, Grandi stazioni, Sace per, così dice il Nipote, una "
riduzione immediata del debito nel 2014". Il debito pubblico è cresciuto allegramente durante il governo dello Stoccafisso Congelato a
2.068,5 miliardi. Cosa si vuole ridurre? Invece di tagliare le spese inutili e i privilegi con la cessione delle aziende si rinuncia alle
quote future di dividendi
e si cede il controllo di pezzi dello Stato al mercato. Chi ha dato il
permesso a Capitan Findus Letta di dismettere dei beni che appartengono
ai cittadini? Questo personaggio non è stato eletto da nessuno. Non ha
neppure partecipato alle primarie del suo partito. Non ha legittimità
popolare. Se ne deve andare.
No alle privatizzazioni. Lo Stato e i suoi beni sono dei cittadini, non dei politicanti. In alto i cuori!
http://www.beppegrillo.it/2013/11/no_alle_privatizzazioni.html