venerdì 29 marzo 2013

Tra rinunce e mandati non risolutivi. di Pierluigi Battista

PS: Se siamo appesi con il cappio al collo << a un coacervo di formule astruse e i destini di una Nazione finiscono per essere appesi alla sottile distinzione lessicale tra «non risolutivo» e «rinuncia» >>.....siamo già impiccati!
umberto marabese
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Se ci si impicca a un coacervo di formule astruse e i destini di una Nazione finiscono per essere appesi alla sottile distinzione lessicale tra «non risolutivo» e «rinuncia», allora vuol dire che l'Italia sta correndo un rischio davvero troppo elevato. Ci si smarrisce nel labirinto delle ostinazioni, dei veti, delle fumisterie gergali, ma ancora non sappiamo, dopo il difficile colloquio tra il presidente Napolitano e il leader del Pd Bersani, se riusciremo ad avere in tempi ragionevoli un governo, e con quali forze, e in nome di quali priorità, mentre l'economia e la società ristagnano e il pericolo di un nostro crollo di credibilità europea e internazionale si fa sempre più minacciosa.
La speranza era lo smantellamento delle barricate, l'uscita dalle trincee in cui il Pd e il Pdl si stavano di nuovo inabissando. La speranza di un nuovo inizio in cui si sarebbe, sia pur tardivamente, esaurito il corteggiamento (non la comprensione, che è un'altra cosa) del mondo grillino...continua...
http://www.corriere.it/editoriali/13_marzo_29/il-paese-in-ostaggio-pierluigi-battista_85fa6fa2-9832-

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