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Il governo Monti è già fallito per la semplice ragione che la crisi dell’Europa è più grande e vasta della pur terribile dimensione dei tagli sociali e delle ingiustizie che il governo ha prodotto. Dopo il disastro delle pensioni e degli esodati, dopo la controriforma del lavoro e la valanga di tasse sui poveri, Monti parla ancora di accelerare le riforme. E’ semplicemente il delirio di chi appartiene ad una élite tecnocratica ed economica travolta culturalmente e politicamente dalla crisi. Non sanno cosa fare, ma lo fanno con pervicacia e arroganza.
Purtroppo l’Italia non è la Grecia. Infatti in quel paese di fronte alla stessa devastazione prodotta dalla stessa politica, gli anticorpi della democrazia hanno reagito. Il movimento sindacale ha organizzato tanti e vasti scioperi generali e alla fine si è costituita una alternativa a sinistra del governo della banca europea. Non sappiamo se Syriza vincerà le elezioni, ma siamo certi che la politica greca e quella europea non potranno più agire lì sulla base dei diktat di Merkel e della Bce. In Italia invece stiamo subendo tutto. E questo perché la maggioranza di governo, di cui sono parte integrante “La Repubblica” ed il “Corriere della Sera”, tiene a freno i grandi sindacati e non ha nessuna alternativa forte e dichiarata alla sua sinistra. Per questo da noi cresce a valanga il Movimento Cinque Stelle.
Per questo bisogna uscire dalla stanca riproposizione dell’accordo tra movimenti e centrosinistra. Il centrosinistra è morto nei vertici Abc e chi lo vuol ricostituire vive nel passato e danneggia il presente. Oggi ci si mobilita a Roma contro la controriforma del lavoro. E’ l’avvio, il 22 ci sarà lo sciopero dei sindacati di base e di tanti altri che non accettano la passività di Cgil, Cisl e Uil. Poi si dovrà andare avanti, costruendo una vasta alleanza sociale e politica che lotti per far cadere questo governo e per costruire una via d’uscita dalla crisi opposta a quella fallimentare della Bce e dell’Europa della signora Merkel. E questo si fa senza e contro il Pd.
(Giorgio Cremaschi, “Il centrosinistra è morto”, da “Micromega” del 13 giugno 2012).
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