lunedì 8 agosto 2022

Byoblu24 - MANIFESTAZIONE CONTRO BASE MILITARE AMERICANA: IDRANTI E LACRIMOGENI DALLA POLIZIA


Il vincolo esterno della NATO sull’Italia ha avuto negli ultimi 30 anni un costo economico decisamente consistente, che su Byoblu abbiamo stimato in 500 miliardi di euro.

L’appartenenza all’Alleanza Atlantica ha però anche un costo ambientale: come testimoniano le circa 120 basi militari presenti sul territorio nazionale, dove sono tra l’altro custodite ben 70 testate nucleari. Oltre a queste ci sono anche basi di esclusiva competenza americana.

I rischi legati al MUOS

Come la stazione per le trasmissioni radio navali di Niscemi, in Sicilia, dove da qualche anno è stato installato il controverso MUOS. Di cosa si tratta? È il Mobile User Objective System, ossia un sistema di comunicazioni satellitari militari ad alta frequenza, gestito direttamente dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Questo sistema è composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali si trova proprio a Niscemi.

Fin dalla sua progettazione il MUOS di Niscemi ha sollevato dubbi e perplessità circa il suo impatto ambientale e sulla salute dei cittadini. La base si trova infatti all’interno della sughereta di Niscemi, un’area naturale protetta di quasi 3.000 ettari di superficie. In un rapporto del 2011 redatto dal professor Massimo Zucchetti, docente di impianti nucleari del Politecnico di Torino, e da Massimo Coraddu, consulente esterno del dipartimento di energetica, si poteva leggere che:

Nonostante gli scarni dati disponibili con la realizzazione delle nuove antenne si verificherà un incremento medio dell’intensità del campo in prossimità delle abitazioni più vicine pari a qualche volt per metro rispetto al livello esistente. Nella valutazione redatta dalla US Navy nel 2008 non viene neppure esaminato quello che probabilmente è il peggiore dei rischi possibili: un incidente che porti all’esposizione accidentale al fascio di microonde, pericolosissimo e potenzialmente letale.

Le proteste della comunità locale

Nonostante questo e le proteste del comitato locale No MUOS, l’impianto è stato costruito ed è diventato operativo. Ora con la prospettiva di un aumento delle spese militari in tutto l’emisfero occidentale, il Dipartimento americano ha deciso di rafforzare il sistema MUOS di Niscemi. La popolazione locale però non ci sta e organizzati sempre sotto la sigla del comitato No MUOS hanno organizzato una manifestazione fuori dalle recinzioni della base americana.

Centinaia di persone hanno preso parte alla protesta, intonando cori contro la guerra, contro le missioni militari della NATO nel mondo e in favore della pace. “Non pagheremo la guerra dei ricchi, via le basi Usa/Nato dalla nostra terra”, “Sicilia senz’acqua, ma piena di armi”, sono alcuni degli striscioni che si sono visti alla manifestazione.

La polizia risponde con idranti e lacrimogeni tossici

Se la protesta si è svolta in maniera pacifica altrettanto non si può dire della risposta delle forze dell’ordine. Sulla folla disarmata sono stati infatti sparati potenti getti di idranti. Finché si tratta di reprimere il dissenso è lecito quindi sprecare quanta acqua si vuole.

Non solo però gli idranti, perché le forze dell’ordine hanno lanciato anche lacrimogeni al CS, che nel tempo hanno dimostrato avere effetti tossici per la salute delle persone con cui vengono in contatto. Il particolare accanimento utilizzato contro i manifestanti sembra dimostrare come il tema del Muos rappresenti un punto debole per lo Stato italiano, che si trova in completa sudditanza rispetto ad uno Stato estero.

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