venerdì 25 maggio 2018

L'Italia per fortuna non è una Repubblica presidenziale

L'Italia per fortuna non è una Repubblica presidenziale

di Giorgio Cremaschi


Mi pare che la finta sinistra piddino mediatica nelle sue pressioni, non so quanto sollecitate, su Mattarella affinché blocchi la nomina di quel pericoloso sovversivo - scherzo, lo chiarisco per chi non capisce l'ironia- di Paolo Savona, mostri tutta la sua ignoranza e persino disprezzo della nostra Costituzione. 


Il Presidente della Repubblica può e deve giudicare le e i candidati a ministro per la dirittura morale, per i valori di fondo, per le competenze e per eventuali conflitti d'interesse. Su questo terreno il presidente può e deve bocciare una proposta, se non la dovesse ritenere adeguata. E diciamo che se nel passato i presidenti della Repubblica fossero stati sempre rigorosi su questo piano, beh le cose in politica andrebbero un pochino meglio.

Però il Presidente della Repubblica NON può giudicare la linea e le idee politiche di un candidato ministro, questo potere spetta solo al Parlamento. Verso il quale il presidente può manifestare costituzionalmente la sua opinione politica con messaggi diretti o con il rifiuto motivato di firmare leggi che non condivide. Questo può fare sul piano delle linee politiche il nostro presidente, ma non rifiutarsi di nominare un ministro le cui idee politiche non gli piacciano. L'Italia, per fortuna, non è una repubblica presidenziale.
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