venerdì 16 gennaio 2015

Pepe Escobar - La splendida ipocrisia sulla passerella di Parigi

 La marcia per l'unità di Parigi, a cui hanno partecipato più di 40 leader mondiali, ha svelato l'approccio del "doppiopesismo" occidentale relativo alla libertà di parola e alla battaglia contro il terrorismo. 

di Pepe Escobar.

Pechino, 12 gennaio (Sputnik) - Che sorta di ineguagliabile parata di ipocrisia politica. La vista del Generale Hollande, conquistatore del Mali; David d'Arabia Cameron; Angela "Lasciate morire gli ucraini dell'Est" Merkel; Ahmed "Assad deve andarsene" Davutoglu; persino Re Sarko I, Liberatore della Libia; senza dimenticare Bibi "Soluzione Finale" Netanyahu - tutti a marciare per la "libertà", "la libertà di parola" e la "civiltà" contro la barbarie nelle strade di Parigi farebbe provare orrore per la ripugnanza ogni sostenitore di sicura fede della tradizione intellettuale occidentale, da Diogene a Voltaire, da Nietzsche a Karl Kraus.
Visto dall'Asia, quest'atto di pirateria è parso ancora più grottesco. E non meravigliatevi di un mixage diventato virale attraverso l'Asia sudoccidentale - patria delle reti sociali arabe; la "marcia per l'unità" di Parigi associata a quella di Hitler e dei nazisti mentre camminano tronfi con la Torre Eiffel sullo sfondo. 

Qui c'è tutto il dibattito sulla "libertà di espressione"racchiuso in poche parole. Lo avrebbero permesso sulla copertina di un giornale occidentale, satirico o meno che fosse?.......
Uno dei più grandi imbrogli che le élites dominanti della civiltà occidentale sono riuscite a portare a termine è stato il mito della "libertà di parola" -alla pari con il mito di un mercato "libero". "Libero", sì, ma nella misura permessa dai Dominatori dell'Universo. Ogni discorso che attacchi i crimini atlantisti, denunci il sistema di doppi o tripli pesi e misure, e metta in dettaglio roba davvero grave - dai crimini finanziari ai crimini di guerra e, in maniera cruciale, il terrorismo supportato dall'Occidente, viene inesorabilmente ridotto al silenzio.
Perciò, diffamare l'intero Islam, cioè 1,6 miliardi di musulmani en masse, diventa accettabile o, almeno, tollerato. Ma denunciare il Sionismo è "anti-semitismo". "Libertà di stampa"? La rete televisiva iraniana Press TV viene proibita attraverso tutti i domini informatici atlantisti. RT viene abitualmente derisa come portavoce di una dittatura "malvagia". Questi "leaders", difenderanno la "libertà di parola" nel Donbass o a Damasco? Scordatevelo.

I "nostri" bastardi che vivono nella NATO
Si può sostenere che la ciliegina sulla torta letale fosse il "sostegno" alla Francia offerto dalla Casa Reale saudita, che ha appena fatto eseguire la prima serie (50 di 1.000 frustate) della fustigazione pubblica del bloggerRaif Badawi. Il suo crimine: un sito web a favore di quella così tanto preziosa "libertà di parola", tranne che in Arabia Saudita.
Oh - gridano all'unisono le orde illuminate - ma loro sono un "regno conservatore"! Loro sono certamente uno degli alleati chiave dell'Occidente, sia er tutto quel petrolio che per essere un favoloso mercato per i nostri burattini che forniscono armi. Loro sono i nostri "bastardi". Perciò, sì, loro la passano liscia su tutto.
La differenza è che ora i Dominatori dell'Universo non possono ingannare tanto facilmente la travolgente maggioranza del Sud Globale, che capisce quanto stentata sia qualsiasi sostanziale differenza tra la Casa Reale saudita, la miriade di declinazioni di Al-Qa'ida e l'IS/ISIL/Daesh - il falso califfato ora in possesso del "Siraq".
Le radici di tutto l'inferno jihadista, fondamentalmente, sono nel Wahhabismo medievale, e nella sua primitiva, intollerante interpretazione dell'Islam. Finora, non è stato possibile neanche iniziare a discutere di questo fenomeno nell'industria della comunicazione occidentale. Niente "libertà di parola" qui. La Casa Reale saudita e gli assortiti plutocrati del Golfo sono i "nostri" bastardi. Stanno persino aiutando la coalizione guidata dall'Impero del Caos per combattere il Daesh!
Addirittura gli intellettuali francesi che erano soliti far ragionare sul jihadismo, come Olivier Roy, si stanno interrogando sul "collegamento tra l'Islam e la violenza". Domanda errata: non sull'Islam, ma sull'ideologia/proselitismo esportati dai sauditi.
La società francese non è internamente "minacciata" da una presenza musulmana - benché sia in effetti minacciata da una islamofobia esacerbata. Il problema chiave è che la Francia non sa come integrare la sua popolazione musulmana, fare qualcosa che permetta ciò che il sociologo Farhad Khosrokhavar descrive come "terroristes maison". Questi hanno fatto in modo che in Francia i terroristi comincino come ladruncoli insignificanti, de-islamizzandoli e poi ri-islamizzandoli dagli Imam di quartiere e, soprattutto, dalla devastazione causata dall'Impero del Caos e dalla NATO sulle terre dell'Islam.
La NATO, che ricomprende la Francia, ha fatto di tutto: dal bombardamento di civili (Libia) al finanziamento/fornitura di armi/"sostegno" ai cosiddetti "ribelli moderati" in Siria. E non va molto meglio sul fronte della libertà di parola. Secondo il tribunale di BRussell, dall'invasione/occupazione USA in Iraq del 2003, almeno 404 sono stati i giornalisti uccisi; 374 di essi erano iracheni. Questi non sono stati propriamente pianti dalla banda atlantista amante della libertà. Come neppure un numero di 1.000.000 e oltre di civili iracheni decimati dall'Impero del Caos in più di tre decenni di furia imperiale. Senza dimenticare le 200mila vittime siriane della Guerra "Assad deve andarsene".  

Dov'è il nostro Patriot Act?Sul fronte del "contro-terrorismo", il circo post- Charlie sarà un regalo che continuerà a fruttare, in piena modalità "guerra alla terra". Tutti i suoi presunti esecutori sono comodamente morti - perciò non c'è alcuna possibilità di ricostruire la vera storia. Potrebbe essere stata l'Al-Qa'ida della penisola araba; potrebbe essere stato un lavoro spartito tra AQAP e IS/ISIL/Daesh; potrebbe essere stato un commando jihadista che ha agito da professionista finché, come ha ammesso il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve, non ha compiuto l'"errore fatale" - che gentili! - di lasciare una carta di identità nella Citroën usata per la fuga e poi abbandonata.
Il Ministero della Paura ha emesso un allarme mondiale sulla "costante minaccia di azioni e violenza terrorista contro cittadini e interessi USA in tutto il mondo". Si terrà un vertice sulla "sicurezza" alla Casa Bianca il 18 febbraio - proprio mentre il ministro degli Interni francese accentua la necessità per l'Europa di "scambiare informazioni" sulle persone di ritorno dal "Siraq".
A nessun "esperto" viene prima di tutto in mente che sia stato l'«Occidente» a creare il parco giochi affinché "queste persone"andassero ad affinare le loro capacità jihadiste.
Re Sarko I, come era da prevedere, è in un momento fortunato. La sua nuova manipolazione è "guerra di civiltà" - che poi è essenzialmente un prodotto francese preso dalla "guerra sulla terra" di Dubya, e sta spianando la strada a un Patriot Act francese. Il vero gioco, tuttavia, non ha niente a che fare con la "democrazia" o con la "libertà di parola" - senza tralasciare la "guerra di civiltà". E come previsto, l'unica risposta occidentale è la moltiplicazione dei tentacoli dell'idra sul controllo/sicurezza orwelliani - una prospettiva senza futuro dato che rifiuta di indirizzarsi alle reali radici a causa del jihadismo.
Prossima uscita: una Guantánamo prodotta in Francia e sponsorizzata da Dior. Ringrazio il Signore per averci dato così tanti brillanti politici a proteggerci.


I punti di vista espressi in quest'articolo sono solo dell'autore e non riflettono la posizione ufficiale di Sputnik.

Traduzione a cura di Francesco Giannatiempo, della rete Tlaxcala.

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