lunedì 21 aprile 2014

Thierry Meyssan. Ucraina: la Polonia aveva addestrato i golpisti da prima

A due mesi dal cambio di regime a Kiev, rivelazioni sul coinvolgimento del governo polacco nella preparazione del golpe ucraino con un addestramento per nazisti.
di Thierry Meyssan 

*con nota di Pino Cabras in coda all'articolo
 
Nella sua qualità di negoziatore europeo, Radosław Sikorski firma un accordo sulla risoluzione della crisi con il presidente ucraino Viktor Janukovic, la sera del 21 febbraio 2014. Di prima mattina, gli uomini che ha segretamente addestrato in Polonia vanno a prendere il potere. 

Il settimanale di sinistra polacco Nie (No), ha pubblicato una testimonianza sconcertante sull'addestramento dei militanti più violenti di EuroMaidan [1].
Secondo questa fonte, il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski ha invitato, a settembre 2013, 86 membri del Settore Destro (Prav? Sektor), nell'ambito di un presunto programma di cooperazione interuniversitaria. In realtà, gli invitati non erano studenti, e molti avevano più di 40 anni. Non si sono recati al politecnico di Varsavia, contrariamente al loro programma ufficiale, bensì al centro di formazione della polizia di Legionowo, a un'ora di macchina dalla capitale. Una volta lì, hanno ricevuto quattro settimane di addestramento intensivo alla gestione delle folle, al riconoscimento delle persone, alle tattiche di combattimento, al comando, al comportamento in situazioni di crisi, alla protezione dai gas lacrimogeni, alla costruzione di barricate, e soprattutto al tiro, compreso l'uso dei fucili da cecchino.
Questo addestramento è intervenuto nel mese di settembre 2013, quando le proteste a Majdan ebbero inizio in risposta a un decreto che sospendeva i negoziati in vista della firma dell'accordo d'associazione con l'Unione europea, firmato dal primo ministro Mykola Azarov il 21 novembre.......
Il settimanale precisa che ci sono delle fotografie ad attestare questo addestramento. Vi si vedono gli ucraini in uniformi naziste assieme ai loro professori polacchi in borghese.
Queste rivelazioni giustificano un nuovo sguardo sulla risoluzione, adottata all'inizio di dicembre 2013 dalla Camera bassa polacca, in base alla quale il Parlamento affermava la sua «piena solidarietà con i cittadini ucraini che, con una grande determinazione, dimostrano al mondo la loro volontà di garantire la piena appartenenza del loro Paese all'Unione europea». Beninteso, i parlamentari a quel tempo ignoravano che il loro Paese avesse fornito l'addestramento preliminare agli individui che tentavano - riuscendovi - la presa del potere.
Questo scandalo illustra il ruolo assegnato dalla NATO alla Polonia in Ucraina, che si può paragonare a quello assegnato alla Turchia in Siria. Tale ruolo è stato assunto dal governo del liberale filoeuropeo Donald Tusk. Il ministro degli Esteri, il giornalista Radosław Sikorski, un ex-rifugiato politico nel Regno Unito, è stato il capomastro dell'integrazione della Polonia nella NATO. In qualità di membro del «triangolo di Weimar», fu uno dei tre rappresentanti dell'Unione europea che negoziavano l'accordo del 21 febbraio 2014 tra il Presidente Viktor Janukovic e i tre principali leader di EuroMaidan [2]......
Ovviamente, il presidente ucraino ignorava che il suo interlocutore avesse formato i rivoltosi. Quanto al ministro degli Interni e coordinatore dei servizi speciali, Bartłomiej Sienkiewicz (pronipote dello scrittore Henryk Sienkiewicz, autore di Quo Vadis?), fu uno dei fondatori dell'attuale servizio segreto polacco, l'Ufficio di Protezione dello Stato (Urząd Ochrony Państwa). Fu anche per molto tempo vicedirettore del Centro Studi Orientali (Ośrodek Studiów Wschodnich), un centro di ricerche nazionale sull'Europa dell'Est e i Balcani, in particolare sull'Ucraina e la Turchia. Questo istituto esercita una profonda influenza sulla percezione occidentale degli attuali avvenimenti, tramite i suoi accordi con la Carnegie Foundation [3].
Durante il governo di Julya Tymoshenko (2007-2010), l'attuale presidente provvisorio dell'Ucraina, Oleksandr Turcynov, era il capo dei servizi segreti e poi vice primo ministro. Lavorava all'epoca con i polacchi Donald Tusk (già primo ministro), Radosław Sikorski (allora ministro della Difesa) e Bartłomiej Sienkiewicz (direttore della società privata di intelligence ASBS OTHAGO).
Per rovesciare il governo del suo vicino, la Polonia si è appoggiata a militanti nazisti, allo stesso modo in cui la Turchia si appoggia su Al-Qa'ida per rovesciare il governo siriano. Non solo non risulta sorprendente vedere le autorità polacche attuali sostenere i nipoti dei nazisti che la CIA integrò nella rete Gladio della NATO per lottare contro l'Unione Sovietica, ma ci si ricorda della polemica che esplose in occasione delle elezioni presidenziali polacche del 2005: il giornalista e deputato Jacek Kurski rivelò che Józef Tusk, il nonno di Donald Tusk, si era arruolato da volontario nella Wehrmacht. Dopo aver negato i fatti, il primo ministro finì per ammettere che suo nonno aveva effettivamente prestato servizio nelle forze armate naziste, ma affermò che ra stato arruolato a forza dopo l'annessione di Danzica. Un ricordo che la dice lunga sulla maniera in cui Washington seleziona i suoi agenti nell'Europa dell'Est.
In sintesi, la Polonia ha addestrato una banda di sediziosi per rovesciare il presidente democraticamente eletto dell'Ucraina con il quale ha finto di negoziare una soluzione pacifica, il 21 febbraio 2014, mentre i partecipanti alla sommossa stavano per prendere il potere.
Inoltre, non c'è alcun dubbio che il colpo di Stato avesse come mandanti gli Stati Uniti, come dimostra la conversazione telefonica tra l'assistente del segretario di Stato, Victoria Nuland e l'ambasciatore Geoffrey R. Pyatt [4]. Analogamente, è chiaro che altri membri della NATO, specie la Lituania (un tempo l'Ucraina era dominata dall'impero polacco-lituano), nonché Israele in quanto membro di fatto dello stato maggiore atlantico, hanno partecipato al colpo di Stato [5].
Tale dispositivo lascia pensare che la NATO disponga ora di una nuova rete Gladio in Europa orientale [6].
Inoltre, nel periodo successivo al colpo di Stato, mercenari statunitensi di una controllata della società Academi (Greystone Ltd) sono stati dispiegati nel Paese in collegamento con la CIA [7].
Questi fatti modificano profondamente la percezione che possiamo avere del colpo di Stato del 22 febbraio 2014. Smentiscono le argomentazioni diffuse ai giornalisti dal dipartimento di Stato statunitense (punti 3 e 5 della nota del 5 marzo) [8] e costituiscono un atto di guerra in termini di diritto internazionale. Pertanto, il ragionamento degli occidentali sulla sequenza degli avvenimenti, inclusa l'adesione della Crimea alla Federazione Russa e le attuali sollevazioni nell'Ucraina dell'est e del Sud, è nullo e vacuo.


[1] "Tajemnica stanu, tajemnica Majdanu", Nie, n°13-2014, 18 aprile 2014.
[2] "Accord sur le règlement de la crise en Ukraine", Horizons et débats (Svizzera), Réseau Voltaire, 21 febbraio 2014.
[3] "La Fondation Carnegie pour la paix internationale", Réseau Voltaire, 25 agosto 2004.
[4] "Conversation entre l'assistante du secrétaire d'État et l'ambassadeur US en Ukraine", Oriental Review, Réseau Voltaire, 7 febbraio 2014. "Svelata l'agenda segreta di Ashton e Nuland", Wayne Madsen, Traduzione di Alessandro Lattanzio, Strategic Culture Foundation, Rete Voltaire, 12 marzo 2014.
[5] "Soldati israeliani mimetizzati a Maidan (http://www.voltairenet.org/article1...]", Rete Voltaire, 3 marzo 2014.
[6] "La nuova Gladio in Ucraina", Manlio Dinucci, Il Manifesto, Rete Voltaire, 18 marzo 2014.


Altra versione italiana, tradotta da A. Lattanzio:http://www.voltairenet.org/article183357.html

Traduzione per Megachip a cura di Matzu Yagi.


NOTA DI PINO CABRAS

Il settimanale polacco Nie, presso cui sono state pubblicate le rivelazioni oggetto dell'articolo di Thierry Meyssan, può essere assimilato per alcune sue caratteristiche al settimanale satirico francese Le Canard enchaîné. Come il periodico d'Oltralpe, anche la rivista edita a Varsavia usa una sorta di doppio registro comunicativo: pubblica sia articoli riconoscibilmente satirici (e spesso segnati da un marcato turpiloquio) sia vere e proprie inchieste (o comunque rivelazioni) che lasciano il segno. Spesso gli scoop anticipano - seppure con un tono scanzonato e "gossiparo" (come da noi il sitoDagospia) - temi che poi si diffondono anche nella stampa più tradizionale, fino a far tremare da un quarto di secolo i governi in carica. Rispetto al Canard, il Nie vende tuttavia il doppio delle copie, quasi 800mila, e raggiunge due milioni e mezzo di lettori. La formula del settimanale polacco si regge sull'abilità giornalistica del suo patron e direttore, Jerzy Urban, un funambolico ottuagenario che unisce le caratteristiche della vecchia volpe della notizia (fu portavoce del governo dal 1981 al 1989 negli anni in cui fronteggiava il sindacato Solidarność) a un carattere istrionico che si rifà all'umorismo ebraico e a una forte tradizione anticlericale che in Polonia si contrappone molto da vicino alla potentissima Chiesa cattolica nazionale.
Naturalmente l'articolo sull'addestramento dei nazisti ucraini non è rimasto senza risposta. In un comunicato Marcin Wojciechowski, portavoce del ministro degli Esteri polacco, ha dichiarato che le informazioni pubblicate dal Nie «erano totalmente false» e ha aggiunto che «i redattori di Nie hanno confezionato un deplorevole pesce d'Aprile fatto di insinuazioni scurrili.» Ciò detto, ha aggiunto anche che l'articolo attenta non solo alla verità e al senso comune, ma anche a «temi più seri come la ragion di Stato.» Pur essendo legato a una smentita, quest'ultimo accenno sembra comunque alludere alla volontà di proteggere una profonda ingerenza nelle questioni ucraine, ricomprese nella sfera più intima della "ragion di Stato" a Varsavia. E ciò fa pensare che se le fotografie annunciate dal Nie dovessero essere divulgate, vedremmo altre interessanti puntate dello scandalo.
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=101995&typeb=0&Ucraina-la-Polonia-aveva-addestrato-i-golpisti-da-prima

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