venerdì 21 febbraio 2014

Renzi(?!?) sceglie il consigliere di D'Alema e Amato per la poltrona dei via XX Settembre,

PS:  Renzi sceglie il consigliere di D'Alema per la poltrona dei via XX Settembre, prevale la linea della continuità rispetto al recente passato. Lascia il G20 di Sydney per tornare a Roma. Tramonta l'opzione "politica" di Delrio, bocciati anche Rossi, Rechlin e Tabellini.
umberto marabese
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MILANO - Il capo economista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan, sarà il prossimo ministro dell'Economia del governo Renzi, in continuità con il recente passato e in linea con la preferenza di Quirinale e Bruxelles per una personalità di caratura internazionale. Lo rivelano fonti dell'Ocse, che assicurano: "E' fatta, sarà il ministro delle Finanze". Lo stesso Padoan ha abbandonato anzitempo il summit dei G20 a Sydney, in Australia, per fare ritorno a Roma e ha dichiarato al Sole 24 Ore di aver ricevuto la chiamata per occupare la poltrona del Tesoro........


Il personaggio: Mister patrimoniale, "meglio puntare sulla crescita" di W. GALBIATI
Il rebus del ministero dell'Economia è stato uno dei nodi più difficili da sciogliere nell'ambito della formazione del governo di Matteo Renzi. Il premier in pectore ha dovuto cercare la quadra tra le spinte verso una rottura con i recenti "tecnici" del Tesoro e la continuità auspicata da Quirinale, Bankitalia e Bce sulla strada del rigore di bilancio. Sullo scacchiere dei papabili
si sono così alternati il già ministro dell'esecutivo Letta, Graziano Delrio, come simbolo di una scelta politica e di discontinuità, e altri nomi ben visti da Bruxelles e Francoforte per la loro caratura internazionale: su tutti Lucrezia Reichlin e Guido Tabellini. Negli ultimi giorni, sempre sulla linea della continuità, era stata avanzata anche l'ipotesi di Salvatore Rossi, direttore generale di Bankitalia.

Padoan, consigliere di Massimo D'Alema - che mercoledì ha incontrato l'ex sindaco di Firenze - è rimasto all'Ocse nonostante fosse pronta la sua nomina alla presidenza dell'Istat, in sostituzione di Enrico Giovannini entrato nella squadra di Letta. Il provvedimento di nomina all'Istituto ha vissuto però numerosi intoppi procedurali, fallendo il primo passaggio in Commissione per l'assenza del numero legale e giacendo poi senza attuazione per la crisi del governo Letta.

La scelta di Padoan rappresenta senza dubbio un'opzione in linea con le aspettative internazionali e con la domanda di proseguire il recente indirizzo. I suoi precedenti incarichi di vice segretario generale e capo economista dell’Ocse, di direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale per l’Italia nonché consulente della Banca Centrale Europea e della Commissione Ue sono una garanzia per Bruxelles e per la Bce. Quanto alla sua connotazione politica, Padoan è stato direttore della Fondazione Italianieuropei, un think-tank politico vicino a D’Alema, che si occupa di temi socio-economici e dal 1998 al 2001 è stato consigliere economico presso la presidenza del Consiglio dei ministri, collaborando con il governo D’Alema appunto e di Giuliano Amato.

Quanto al suo credo economico, al di là delle garanzie che fornisce in sede internazionale, si caratterizza per preferire la tassazione sui patrimoni e sugli immobili in favore della riduzione di quelle sul lavoro. Pubblicamente ha detto che il vero problema dell'Italia è il suo basso livello di crescita, più che il suo elevato debito.
(21 febbraio 2014) 


http://www.repubblica.it/economia/2014/02/21/news/padoan_sar_il_ministro_dell_economia_prevale_su_delrio_reichlin_e_tabellini-79263678/

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