L’economia italiana ha frenato più del previsto: il Pil del secondo trimestre rivisto a -0,4%. Istat: “Flessione dovuta alla domanda interna”.
La congiuntura internazionale, con la Germania in recessione e l’intera area Ocse che rallenta mentre le previsioni sulla crescita cinese peggiorano, porta a pensare che per l’economia italiana sia solo l’inizio. La fiducia delle imprese in agosto è crollata in tutti i comparti, dalla manifattura alle costruzioni, e altri segnali di allarme arrivano dai servizi: il fatturato, che aumentava senza interruzioni da più di due anni, tra aprile e giugno è calato. Il trend delle vendite alimentari al dettaglio, in volume, è in calo già dall’inizio del 2022 come diretta conseguenza del boom dei prezzi. L’export in volume perde terreno da aprile. “L’industria sta ormai andando in recessione, non solo in Italia, mentre servizi e costruzioni sono in graduale rallentamento”, spiegava giovedì a ilfattoquotidiano.it l’economista Fedele De Novellis, responsabile del gruppo di lavoro Previsioni e analisi macroeconomiche di Ref Ricerche.
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