lunedì 29 gennaio 2018

“Ma mi faccia il piacere”: editoriale di Marco Travaglio

di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano del 29 gennaio –
 Bongiorno sintassi. “Credo che si sia un certo razzismo nei confronti di Salvini. Lui ha nitidezza di idee, ma da sinistra lo considerano un rozzo, come se solo loro possono avere idee limpide” (Giulia Bongiorno, avvocato, ex Pdl, ex Fli, ora Lega Nord, Sky, 27.1). Di Maio, è lei?
Sempre lucido. “Se ho provato le canne? No, mai. Ubriacato? A volte capita, tra amici. Ma sono sempre rimasto lucido” (Luigi Di Maio, candidato premier M5S, Un giorno da Pecora, Radio1, 16.1). Peccato, erano due ottimi alibi.
Arnesi. “Berlusconi lima il programma: ‘Ecco come ridurre il debito’” (il Giornale, 28.1). Il debito ovviamente è quello di Mediaset, la lima invece serve a Dell’Utri.
Non ho l’età. “Dal cilindro di Silvio 100 nuove proposte. Scintille con Salvini sull’età della pensione” (La Stampa, 28.1). La sua....

Oggi le comiche. “Berlusconi rassicura l’Europa: ‘Il premier lo sceglierò io’” (la Repubblica, 23.1). Ora in Europa sono tutti più sollevati.
Radicati liberi/1. “La mia candidatura in Emilia Romagna (a Ferrara, ndr), è dettata da un’esigenza strettamente politica: quella di rafforzare il profilo del Pd nelle zone tradizionalmente di sinistra… Sono molto contento di questa candidatura che mi riporta in territori che ho frequentato per anni da dirigente nazionale. D’altra parte il mio impegno a Torino è durato vent’anni” (Piero Fassino, Corriere della sera-Torino, 28.1). A Torino ha già dimostrato di saper perdere benissimo. Ma la sfida di riuscire a perdere anche nella regione più rossa d’Italia, diciamolo, è più arrapante.
Radicati liberi/2. “Allora, caro Matteo, e ti chiedo scusa se non ti ho avvisato prima… ti chiedo di lasciarmi libero di giocarmela senza paracadute, senza reti di protezione, senza garanzie. Io e la mia città, io ed il territorio dove vivo da 50 anni, io ed il mio amore per la mia città e per la politica. Lo so… il collegio 10 è di quelli persi. Ma io ci credo. Io amo la politica. È la mia vita. E so che questo amore e questa passione possono fare la differenza. So che faranno la differenza. Se vogliamo cambiare le cose dobbiamo metterci in gioco, osare, crederci. Io ci credo e so che ce la possiamo fare. Ce la faremo. Forza e coraggio!” (Roberto Giachetti, deputato romano Pd, già candidato a sindaco di Roma, Twitter, 25.1).
“In nottata mi è stato comunicato che sarei stato candidato in un collegio della Toscana dove peraltro sono stato spessissimo in questi anni a fare iniziative” (Giachetti, Twitter, 27.1). Io una volta sono stato a Bogotà, quasi quasi mi candido lì.
Una bella lotta. “Macchè Fontana, lo xenofobo è Salvini” (Flavio Tosi, ex Lega Nord, ex alleato del Pd, ora in Noi con l’Italia nel centrodestra, la Repubblica, 23.1). E Tosi, condannato in Cassazione per istigazione all’odio razziale, parla da intenditore.
Le masse premono. “Se sono fidanzata? Io sono felice di natura, poi se c’è un fidanzato ben venga. Ho tanti ammiratori, non so a chi dare i resti, non ho tempo nemmeno di pensarci. Rimando tutto a dopo le elezioni…” (Laura Boldrini, presidente della Camera, LeU, Un giorno da Pecora, Radio1, 24.1). E niente, pazienza, toccherà aspettare ancora un po’.
Fake news. “Svolta a 5 Stelle per il governo: “Patto con il Pd senza Renzi. I grillini pronti a trattare, come non fecero nel 2013 con Bersani” (La Stampa, 19.12.2017). “Lega-M5S, la tentazione di Di Maio” (La Stampa, 24.1.2018). Prossimamente su La Stampa: “Patto Di Maio-Berlusconi”.
Senti chi parla. “Ignazio Marino vince le primarie per il sindaco di Roma con il 51% dei voti. Segue David Sassoli con il 28%. Al terzo posto Paolo Gentiloni con il 14%” (Pd, 7.4.2013). “Fuori dall’Italia nessuno ha mai mostrato preoccupazione per la possibilità che il M5S possa arrivare al governo. Se anche avesse risultati significativi, non avrebbe i numeri per governare” (Paolo Gentiloni, Pd, presidente del Consiglio, il Foglio, 22.1). Ha parlato il trascinatore di folle.
Il titolo della settimana/1. “Gli immigrati delinquono 10 volte più degli italiani” (Renato Farina, Libero, 22.1). Quindi, calcolando che Farina ha subìto due condanne (una definitiva per favoreggiamento in sequestro di persona e una in primo grado per falso in atto pubblico), gli immigrati commettono 20 reati a testa.
Il titolo della settimana/2. “Il Fondo Monetario alza le stime sull’Italia: ‘Ma il voto non freni le riforme’” (Corriere della sera, 23.1). “Fmi: ‘L’Italia cresce più del previsto. Ma con le elezioni riforme a rischio’” (La Stampa, 23.1). Tranquilli: se dà noia, non votiamo neppure. Basta chiedere.

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