giovedì 11 maggio 2017

Grugliasco Democratica - Dal Programma: 1°)parte da: Le infrastruturre .( Inceneritore e Rifiuti )



Inceneritore.

L'inceneritore è in funzione da ormai quasi quattro anni, costellati di omissioni, allarmi, guasti, riduzione delle attività e stop dell’impianto segnalati sempre oltre il tempo massimo. Nel frattempo è aumentata la quantità di rifiuti bruciati e l'impianto è diventato sede di smaltimenti di emergenze maturate in regioni lontane.
L'impianto è stato privatizzato attraverso la cessione delle quote di proprietà della Città di Torino e le velleità di farne la fase terminale di un ciclo dei rifiuti imperniato sul riciclo è definitivamente tramontata a favore di una più concreta e cruda messa a profitto di un investimento come tanti. 
Oggi già si parla di aumentare ulteriormente la capacità dell’inceneritore, già sovradimensionato rispetto agli obiettivi di una corretta gestione dei rifiuti....

Dalla fine degli anni ’90, le amministrazioni comunali e l’amministrazione provinciale di Torino hanno voluto con forza l’inceneritore del Gerbido, rifiutando ogni riflessione sulla riduzione, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti proposta da associazioni ambientaliste e da rare amminsitrazioni locali.
Ed alla fine l’impiato è stato paracadutato al Gerbido nonostante che 3 anni di lavori della commissione “Non rifiutarti di scegliere” avessero inquadrato il Gerbido come la peggiore tra le possibilità considerate.
A fronte della legittima preoccupazione per i rischi per la salute comportati dall’Inceneritore ed alla sfiducia nella capacità di gestire correttamente impianti di questa portata, venne promesso di dare direttamente ai cittadini la possibilità di controllare il funzionamento dell’inceneritore. 

La promessa si è trasformata nella istituzione del Comitato Locale di Controllo costituito dai sindaci e da tecnici “di area”. E così il Comitato Locale di Controllo è diventato il luogo dove si tentava sistematicamente di annacquare i problemi che via via emergevano con una conduzione delle attività che ha sempre mirato a escludere i cittadini dalla partecipazione e dalle corretta gestione delle informazioni. E quanto la pressione popolare è diventata troppo pesante il Comitato Locale di Controllo non più più stato riunito.
Ed invece che impegnarsi in azioni di prevenzione primaria, volte a ridurre le emissioni nocive, è stata scelta la strada di avviare un’indagine epidemiologica che costerà oltre 2 milioni di euro, a carico dei cittadini. Ma questa indagine, sia pure molto accurata sotto il profilo scientifico, è destinata - come abbiamo ribadito più volte in consiglio comunale fino dal 2013 – a non dare risultati. 

Questo per svariati motivi, di cui il più semplice è che l’assorbimento delle diossine e dei PCB da parte dell’organismo umano avviene principalmente per via alimentare e non ha quindi senso confrontare gruppi di cittadini in base alla distanza di residenza dal camino, perché la provenienza dei prodotti alimentari non è differente per i due gruppi.
Si tratta quindi dell’ennesimo tentativo di menare il can per l’aia da parte di una politica che non vuole assumersi le responsabilità delle proprie scelte.

La prossima amministrazione comunale dovrà opporsi con tutti gli strumenti a disposizione agli attuali criteri di gestione dell’inceneritore del Gerbido, criteri che rispondono solo a logiche economiche e di impresa. Dovrà esser garantita un’informazione trasparente. 
L’informazione ai cittadini dovrà essere completa, trasparente e comprensibile.

Per ridurre l’esposizione dei cittadini a sostanze nocive ci sono almeno cinque semplici cose da fare:
gestire l’inceneritore come un impianto di servizio alla collettività e quindi non bruciare i rifiuti provenienti da altre Regioni;
  • ridurre i rifiuti indifferenziati, mediante riduzione degli imballaggi e riciclabilità dei materiali e riutilizzo dei contenitori con parallela facilitazioen della raccolta differenziata da parte dei cittadini. 
  • controllare i rifiuti in entrata; solo per questa via si possono evitare i picchi di emissione di metalli (mercurio ed altro) a cui l’inceneritore ci ha abituato.
  • effettuare controlli sulla corretta gestione e sul corretto funzionamento dell’impianto, con la partecipazione anche di esperti scelti da associazioni ambientaliste;
  • effettuare anche controlli non routinari sulle emissioni, garantendo la partecipazione di esperti scelti dai cittadini
La prossima amministrazione comunale opererà con tutti gli strumenti a disposizione per garantire i punti sopra indicati e per coinvolgere le associazioni ambientaliste e di cittadini nel controllo dell’inceneritore. Userà tutta la sua influenza per spingere gli Enti preposti ad agire epr la riduzione dei rifiuti e con la collaborazione delle altre amministrazioni comunali riporterà la gestione dell’inceneritore del Gerbido dalla logica di profitto alla prospettiva del servizio alla popolazione.
E’ poco se si pensa al nostro ritardo nella gestione dei rifiuti rispetto all’Europa, ma sarà un importante passo per uscire dall’anacronistica gestione dei rifiuti mediante l’incenerimento

 
Rifiuti.

Oramai è chiaro a tutti che i rifiuti sono un costo economico che pesa sui cittadini e che mina gravemente la sostenibilità dei nostri stili di vita. La politica continua ad accapigliarsi intorno ad un progetto imprenditoriale – l’inceneritore – che risponde agli interessi economici di pochi e non è in alcun modo risolutivo, mentre si ostina a non mettere al centro del dibattito i rifiuti, che sono il problema reale.

A Grugliasco la raccolta differenziata da oltre 10 anni è stazionaria. I successi che vengono sbandierati con il “quasi” raggiungimento del 65% di raccolta differenziata non esistono. I valori di raccolta differenziata sono stati raggiunti inserendo nuove categorie di rifiuti precedentemente non considerati e differentemente conteggiati.
La raccolta differenziata è un dovere dei cittadini. Ma non si possono lasciare i cittadini da soli ad affrontare difficoltà ed inconvenienti della raccolta differenziata mentre le Amministrazioni Locali restano inerti senza affrontare i problemi reali. 
Occorre semplificare e migliorare la raccolta differenziata, ed applicare la tariffa puntuale calcolata sul peso e in base alla ripartizione differenziato / indifferenziato in modo da premiare finalmente i comportamenti positivi.

Un buon servizio ed una buona raccolta differenziata sono anche l’occasione per promuovere la filiera di riciclo materie prime, con meno rifiuti (all’inceneritore), nuova occupazione e imprenditoria locale. 
Occorre incentivare la diffusione dei distributori automatici «alla spina» di prodotti sfusi, posizionati anche all’interno di supermercati o di negozi e servizi di ristorazione collettiva, con conseguente riduzione degli imballaggi plastici.

La riduzione, il riutilizzo, il riciclaggio da oltre 20 anni dovrebbero essere i punti cardinali per la gestione dei rifiuti a cui i cittadini sono chiamati a collaborare con la raccolta differenziata. Le competenze riguardano la Provincia (“Città Metropolitana”), la Regione e lo Stato. 
Grugliasco dovrà anche usare il suo peso per stimolare gli Enti preposti ad intraprendere le azioni per la riduzione, il riutilizzo ed il riciclaggio dei rifiuti. 

Ma ancora una volta Grugliasco dovrà assumere un ruolo esemplare e la prossima amministrazione comunale opererà per promuovere accordi con la grande distribuzione per la riduzione e per il riutilizzo degli imballaggi.
Ma la nuova amministrazione dovrà anche ascoltare gli esperti che operano nel campo delle alternative all’incenerimento, alternative che relegano la combustione dei rifiuti all’ultimo posto delle tecniche di smaltimento finale, così come previsto dalle normative europee.
Ed a tal fine occorrerà anche promuovere la ricerca (in collaborazione con Università) e sviluppare progetti che consentano di recuperare finanziamenti, compresi quelli dell’UE.

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