domenica 10 agosto 2014

Il Mago Casanova, Matteo Renzi, una nuova "magia"... il governo accelera via l'art. 18 per i primi tre anni...grazie Pd!


PS: Finalmente! Dopo aver rimurginato per tanti anni,  l’art. 18 è in vigore da 42 anni, sul potere dei "padroni" d'oltre oceano che nei film, dopo aver bisticciato con i propri dipendenti e aver torto marcio...avevano il potere di dire le tre parole magiche che mancavano ai nostri manager..."sei licenziato".... Ecco, da settembre, anche i "manager de noaltri" lo potranno dire anche loro; un motivo di crescita targata Matteo Renzi e il Partito Democratico: grazie!.

umberto marabese

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Più flessibilità in entrata ma tutele piene solo dopo tre anni 

dall'assunzione: sono le linee guida della riforma che il premier 

intende portare in Parlamento in autunno. 

 - Il governo, dopo i dati economici negativi, accelera sulla 
riforma del lavoro, rimandata in primavera. Il nuovo job act allo 
studio, prevede forti sgravi per gli imprenditori che assumono a 
tempo indeterminato, con costi quasi dimezzati, più flessibilità m
a anche meno tutele per i neoassunti: per i primi tre anni di 
contratto, infatti, verrà "sospeso" l'art. 18 e il datore di lavoro
 potrà rescindere il contratto senza motivazione.......


La "road map" per il nuovo job act, come spiega Il Messaggero, prevede, che a settembre il Parlamento voti il via libera alla legge che delegherà il governo a scrivere la riforma. L'approvazione, poi, dovrebbe avvenire entro la fine del 2014 così da completare la riforma nei primissimi mesi del 2015.

La sospensione dell'art. 18, che il ministro dell'Interno Angelino Alfano definisce un "atto di coraggio come la riduzione del Senato", potrebbe trovare forti resistenze in alcune correnti del Pd, pronte a dare battaglia contro la presunta "discriminazione" dei nuovi assunti. La riforma, comunque, prevede alcune tutele. Il licenziamento, che non potrà avvenire in modo discriminatorio, garantirà, oltre e a quanto maturato, un'indennità corrispondente a due giorni di lavoro per ogni mese lavorato.

Meno contratti, più flessibilità
Oggi i contratti di lavoro, secondo l'analisi del governo, sono oltre 40 tipi diversi: la riforma mira a una semplificazione decisa, una sforbiciata che li ridurrà a un massimo di sei. Oltre a quelli a tempo indeterminato e a tutela crescente, resteranno il tempo determinato, l'apprendistato e quello di somministrazione. Prevista anche una revisione delle tutele sociali e soprattutto una semplificazione per tutte le procedure di assunzione che, unite agli sgravi fino al 50%, dovrebbero garantire una maggiore flessibilità.

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