martedì 21 gennaio 2014

“La legge di stabilità obbliga i Comuni a inviare ai contribuenti i moduli pre-compilati”, spiega il Difensore civico. Allarme per il possibile contenzioso


PS: << “La legge di stabilità obbliga i Comuni a inviare ai contribuenti i moduli pre-compilati”, spiega il Difensore civico. Allarme per il possibile contenzioso.>>...e allora, come la mettiamo "signori" avvoltoi che state saccheggiando i vostri cittadini senza peraltro non attenervi a quanto disposto dalla "legge di stabilità come spiega il difensore civico? 
Cittadini, non pagate, aspettate che quelli che noi  paghiamo nei Comuni facciano il loro dovere!
 umberto marabese
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«Quello che sta avvenendo in queste ore è scandaloso. Scandalose sono le code ai Caf, e agli uffici postali o in banca, per pagare il modello F24 (ma perché non hanno pensato di usare il Mav che non ha costi aggiuntivi?). Scandaloso è il fatto che i comuni per agevolare i cittadini mettano a disposizione solo i calcolatori della mini-Imu su Internet. Scandaloso è che invece di semplificare la vita ai cittadini si fa di tutto per complicarla. E dire che i comuni avrebbero dovuto solo applicare la legge di stabilità che all’articolo 1 comma 680 prevede l’obbligo di inviare a casa dei contribuenti il modello di pagamento pre-compilato in tempo utile per il versamento della maggiorazione». L’accusa arriva dall’avvocato Antonio Caputo, il difensore civico della Regione Piemonte che dal 2012 sta provando - «a dire il vero inutilmente» - a «rendere più agevole il pagamento delle tasse comunali».
Avvocato Caputo, le risulta che Torino e gli altri comuni stiano applicando le norme della legge di stabilità?
«Purtroppo no. E questo non solo comporta una perdita di tempo, ma anche di denaro per chi si rivolge ai Caf o ai commercialisti. E poi c’è un altro rischio».
Di che cosa si tratta?
«C’è il rischio che si possa aprire un contenzioso tra Comuni e contribuenti visto che i cittadini potrebbero sentirsi legittimati a non pagare o di aspettare a farlo fino a quando non arriva a domicilio il bollettino pre-stampato».
Non sta legittimando la disobbedienza fiscale?
«Ci mancherebbe altro. La mia preoccupazione è legata al fatto che l’invio di questi bollettini pre-compilati era nell’interesse primario non solo dei cittadini ma anche dell’Amministrazione......
Io avevo sollevato il problema nel 2012 all’associazione dei comuni del Piemonte e a quella nazionale. Non ho avuto risposta, a parte, una presa di posizione del sindaco di Bra. Ho scritto anche all’Agenzia delle Entrate e credo che i miei suggerimenti siano stati recepiti dalla legge di Stabilità. L’invio dei bollettini pre-compilati da parte dei comuni è un atto dovuto».
Secondo lei ci saranno molti contenziosi?
«Non solo so. In questi giorni io ho ricevuto segnalazioni informali di cittadini preoccupati dei ritardi, di eventuali errori di conteggio e di possibili incomprensioni. Del resto non tutti sono in grado di usare Internet e poi il calcolatore messo a disposizione sui siti dei Comuni riporta in piccola la scritta che il calcolo non è sicuro al cento per cento e rimanda alle regole interpretative che sono di 50 pagine»
Ma perché i Comuni non hanno inviato i bollettini?
«Non posso saperlo ma credo che avrebbero avuto tutto l’interesse ad applicare la legge anche per avere maggiore certezza degli incassi riducendo i margini di evasione e di errore. È necessario impedire che venga violato l’affidamento dei cittadini, cioè il fatto che il contribuente legittimamente confida che l’amministrazione finanziaria si comporti con correttezza in termini di rispetto del principio di legalità. Adesso mi auguro che i Comuni applichino al più presto le disposizioni di legge». 


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