PS: Ma questo avvoltoio che si arrichisce sulle disgrazie altrui godendo nel vedere intere nazioni ridotte alla fame, quando la "mandiamo a fan culo?" Mi scuso per la parolaccia, ma secono me , rivolta a questo condor dell'europa, e un complimento!
umberto marabese
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Il Fondo monetario internazionale non vuole
che il governo Letta tolga l'Imu sulla prima casa sostenendo che la
tassa sulla proprietà deve essere mantenuta "per ragioni di equità ed
efficienza". E Saccomanni gli dà pure ragione. La Lagarde mette il becco
anche sulla riforma del lavoro: "Serve un contratto unico e più
flessibile". Ma chi comanda davvero in Italia? Ora lo decide l'Fmi cosa è meglio per l'Italia e gli italiani? Il Fondo monetario non vuole che il governo Letta tolga l'Imu
sulla prima casa sostenendo che la tassa sulla proprietà deve essere
mantenuta "per ragioni di equità ed efficienza" e che anzi bisogna,
proprio per assicurare equità, accelerare la revisione dei valori
catastali.
A Christine Lagarde non
interessa che il Belpaese abbia rimesso i conti in ordine e che ora,
grazie alla chiusura della procedura europea per deficit eccessivo,
possa finalmente agire per la ripresa del Paese. Le tasse ci sono e
bisogna mantenerle. Poco conta che siano proprio quelle tasse a frenare
l'economia e a far chiudere le imprese. Le stesse imprese che, potendo
respirare, potrebbero tornare ad assumere giovani e donne, come
prescrive lo stesso Fmi per "alzare il Pil di circa il 2,5% entro il
2018" e "per migliorare la bassa produttività e competitività
dell’economia".....
Nemmeno sulla riforma del lavoro siamo liberi di
scegliere cosa è meglio per noi. "Indirizzarsi verso un contratto unico,
più flessibile per i nuovi lavoratori che gradualmente aumenta la
protezione del posto di lavoro all’aumentare dell’età potrebbe ridurre
il costo delle nuove assunzioni e sostenere l’apprendistato", sentenzia
il Fondo monetario secondo cui "incoraggiare aziende e lavoratori alla
contrattazione di secondo livello consentirebbe di unire in modo
migliore stipendi e produttività". Poi però chiede pure di abbassare la pressione fiscale. "Un ribilanciamento del risanamento fiscale è assolutamente necessario per sostenere la crescita", scrivono nell'Article IV (il documento redatto dopo la missione annuale in Italia) in cui sostengono la necessità di "modificare la composizione del risanamento attraverso tagli di spesa e minori tasse".
Non un linea generale da seguire, dei consigli su come aiutare il
Paese a uscire definitivamente dalla crisi. La Lagarde mette il naso
prepotentemente nei nostri affari, pretendendo di dirci cosa fare nei
minimi dettagli. E c'è pure chi l'ascolta. Fabrizio Saccomanni
- ex Bankitalia e lo stesso che solo ieri ha detto che siamo a un passo
dalla ripresa - assicura: "Terremo conto dell’opinione del Fondo
Monetario Internazionale sul tema Imu che, per altro, era nota ex ante.
L’obiettivo è di trovare il consenso all’interno della coalizione.
Stiamo lavorando su questa linea", ha detto il ministro dell’Economia.
Adesso Enrico Letta e Giorgio Napolitano ci dicano chi comanda davvero in Italia, chi prende le decisioni per il bene del Paese.
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