giovedì 6 giugno 2013

L'Imagine"(onlus di Marino) di Marino nel tritacarne. Verso il voto tra veleni e dossier

PS: Non si può giudicare, servono "prove private" per infamare il Sen. Marino. Mi piacerebbe sentirlo dire anche quando cercano, "senza prove provate", di infanmre preventivamente altri politici....capito mi hai?
 umberto marabese
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ESCLUSIVO. Affaritaliani.it riceve e pubblica il “fascicolo al vetriolo” con il quale si drogano le ultime ore di campagna elettorale per il Campidoglio. Nella documentazione le retribuzioni di due dipendenti dell'associazione Imagine presieduta dal candidato del centrosinistra che, per 18 mesi consecutivi, girano i loro assegni ad un terzo uomo che poi li incassa. Così facendo questo evade le tasse e porta il suo stipendio di collaboratore occasione da 360 euro al mese a poco più di mille. La vicenda è torbida e complessa e prevede una vittima e un carnefice. L'uomo che ha incassato il denaro conferma la bontà dei documenti
Giovedì, 6 giugno 2013 - 18:39:00
di Fabio Carosi....


Forse soldi in nero ad un dipendente. E, di conseguenza, una possibile violazione  delle leggi che regolano i rapporti di lavoro, insieme ad un trucco semplice per aggirare il fisco: costruire dipendenti che forse non esistono e poi pagarli con assegni, ma sempre girati alla stessa persona. Diversamente, un dipendente infedele che assolda due compari per evadere il fisco. Quindi prende i loro assegni e se li incassa, con buona pace della onlus e dei due contrattualizzati.
A poche ore dalla chiusura della campagna elettorale, si prepara una bufera sul dottor Ignazio Marino, candidato a sindaco per il blocco di centrosinistra. A tirarlo dentro una vicenda dai contorni torbidi e un po' inquietanti e relativa alla gestione di tre dipendenti della onlus “Imagine” con sede in Roma in via dei Volsci, 10 e presieduta dallo stesso chirurgo, ex senatore e che i rumors elettorali danno pronto a mettere nel portachiavi il mazzo del Campidoglio.
Un po' di storia. Un plico sigillato è stato recapitato presso la nostra redazione. All'interno copie fotostatiche che riassumono le modalità con cui negli anni 2012 e nel primo semestre del 2013, tre collaboratori informatici sono stati retribuiti per la loro attività di assistenza negli uffici dell'associazione e in occasione di alcune trasferte all'estero.
Al primo sguardo le carte dicono poco, poi ad un'analisi approfondita esce fuori la descrizione di un fantomatico “sistema Imagine”. Di fatto, due dei tre collaboratori impegnati per un periodo di tempo che va oltre l'occasionale, appaiono come fantasmi: teoricamente lavorano perché hanno un contratto ma i loro compensi finiscono altrove. Firmano quietanze di pagamento e ricevono assegni ma non li incassano mai. Ogni check viene girato sempre e solamente al signor Carlo P. il quale poi provvede ad incassarlo. A legare Carlo P. alla onlus è un contratto stipulato in data 1 marzo 2012, firmato da Ignazio Marino. Da quel giorno il tecnico informatico lavora  per l'associazione e riceve un compenso che nel 2012 è stato pari a 3276 euro. Forse un po' poco per chi è stato in missione in Francia per frequentare un corso per imparare la tecnica di installazione delle parabole satellitari e poi anche in Congo, dove la Imagine sta realizzando un ospedale.
campidoglio 2
Guardando invece le fotocopie degli assegni che la Onlus emette a nome degli altri due collaboratori misteriosi, si evince che il signor Carlo P. con frequenza mensile incassa dopo una girata anche le loro retribuzioni. Un mese dopo l'altro, sempre la sua firma in calce all'ultima girata, quella che consente, previa identificazione, all'impiegato della Banca Popolare di Sondrio, agenzia 17 di via dei Sanniti, di cambiare in contanti o di versare sul suo conto corrente. Sotto ogni assegno c'è sempre la firma probabilmente del cassiere della Onlus, mentre tutti i contratti, le lettere e le quietanze portano quella di Ignazio Marino. E a ben guardare, tutte le “girate” degli assegni dei due collaboratori misteriosi, hanno la stessa calligrafia. L'ultima firma è di carlo P, l'uomo cioè che materialmente incassa tre assegni, due a nome degli altri, il terzo è il suo. In totale porta a casa invece che 364 euro, 1092 euro. Non sarà uno stipendione ma è meglio di ciò che appare in busta paga. Anche se poi il consulente informatico, da un punto di vista fiscale sembra una vittima della mala contabilità. In diverse occasioni, invece di recuperare direttamente il denaro, quando lo anticipa di tasca sua per acquisti di materiale, ottiene indietro i soldi con la tassazione Irpef della ritenuta d'acconto. Una bizzarria, ma questo dicono le carte.
Ora alcune puntualizzazioni. La prima è dovuta al dottor Ignazio Marino. E' evidente che il dossier che affaritaliani.it ha ricevuto è figlio del clima elettorale e verrà bollato come già accaduto in passato come “macchina del fango”. La risposta di Affaritaliani.it è semplice: indipendentemente dal clima, dalla scadenza e dall'evidente dossieraggio ad uso politico, i documenti ricevuti costituiscono una notizia. Se poi Imagine, come d'altronde è anche possibile, in questa vicenda verrà riconosciuta come vittima, meglio per l'onorabilità del chirurgo. Come accade nei giornali liberi, la notizia non si tiene in tasca ma si pubblica, perché diversamente costituirebbe un tradimento nei confronti dei lettori. Rinviarla avrebbe significato farne un uso strumentale e allora sì che l'etica del giornalista sarebbe stata tradita.
La seconda precisazione è per le forze dell'ordine che volessero prendere visione del carteggio, comprensivo di assegni bancari in tutte e due le facciate. La documentazione che testimonia quanto scritto è ovviamente disponibile per qualsiasi indagine. I documenti non sono stati allegati all'articolo per tutelare la privacy delle persone citate. Alle 18,31 del giorno 6 giugno, è stata inviata una mail all'Ufficio Stampa del Comitato Marino nella quale si evidenzia il contenuto dell'articolo e si dà ampio spazio per qualsiasi precisazione o replica.
In tutta la vicenda la prima voce ufficiale è quella dell'avvocato Massimo Scaringella che assiste il signor Carlo P.: “Il mio cliente è evidente che in tutta questa vicenda è una vittima. La ricostruzione configura alcuni comportamenti dei quali risponderemo qualora ci venisse richiesto. Sono giorni che il mio assistito riceve pressioni per questa vicenda”.
E Carlo P. raggiunto telefonicamente da Affaritaliani.it conferma la bontà dei documenti. Dunque il dossier c'è e la campagna elettorale già velenosa, si trasforma all'ultimo sangue.--------
http://www.affaritaliani.it/roma/la-onlus-di-marino-nel-tritacarne-verso-il-voto-tra-veleni-e-dossier-

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