sabato 8 giugno 2013

Confindustria/ Allarme dei giovani: "Non resta che la rivolta"......cosa aspettiamo?


Jacopo Morelli
 PS: Quando persone come me, e purtroppo sono sempre meno, sentono la parola "rivolta",... il cervello si rimette in motto, il sangue ricomincia a scorrere nelle malconce vene, il leggero strasicare dei piedi lascia il posto ad un normale cammino, il petto si rigomfia, il sorriso ritorna sugli occhi semi rinchiusi dalla tristezza del momemto, si prova persino a ricordare qualche slogan del passato.....si arriva persino a fischiare canzoni che hanno fatto degli anni '60 il tempo della "madre di tutte le  rivolte" con studenti e lavoratori marciare per le strde delle città per chiedere dignità per chi lavora.Ora, sentendo e leggendo di nuovo questa parola".....rivolta...." l'ho collegata di  proprietà del sindacato come una volta! 
Mai errore così grave ho commesso nella mia vita! Nemmeno paragonabile di quando servivo messa! Tale parola oggi non viene alla ribalta per una alzata di schiena dei sindacati, abitualmente inginocchiati e supini a idolatrare i politici....ma dal Presidente dei Giovani Imprenditore. E allora cosa cambia?  Per me niente, non importa chi promuove la mia preferita "parola d'ordine"......se c'e da fare una rivolta si fa' e basta! A quando e dove incominciamo , Signor Jacopo Morelli?
 umberto marabese
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Venerdì, 7 giugno
 2013 - 17:44:00
Ennesimo appello di Confindustria alla politica affinche' si passi dalle parole ai fatti. Altrimenti il rischio che corre il Paese "e' la rivolta". Questa volta, a incalzare il governo a rimboccarsi le maniche, e' il presidente dei Giovani di Confindustria, Jacopo Morelli, che nel suo intervento di apertura al convegno annuale di Santa Margherita Ligure avverte: "Senza prospettive per il futuro l'unica prospettiva diventa la rivolta. Le istituzioni democratiche vengono contestate e possono arrivare alla dissoluzione, quando non riescono a dare risposte concrete ai bisogni economici e sociali".....

I dati parlano chiaro: in Europa si sono persi 3,8 milioni di posti di lavoro e la produzione industriale e' calata del 12%. "Un bollettino di guerra - sottolinea Morelli - per 5 anni di crisi". E anche se e' vero che molte economie avanzate sono state colpite dalla crisi e' altrettanto vero che c'e' chi sta ripartendo, "alcune hanno reagito prima delle altre". Il riferimento e' agli Stati Uniti che prevedono di creare 3 milioni di nuovi occupati e di accrescere il pil del 3 nel prossimo anno". Il presidente dei giovani industriali dice al governo di non accampare scuse.
http://www.affaritaliani.it/economia/confindustria070613.html
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Morelli non è il primo a lanciare un forte segnale dal mondo degli imprenditori, parlando di rivolta. Ernesto Gismondi, presidente e fondatore di Artemide, classe 1931, uno dei padri del design italiano, in un'intervista al direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, aveva già parlato chiaro: "Meglio sparare che suicidarsi". GUARDA L'I-PERR VIDEOINTERVISTA
http://www.affaritaliani.it/economia/quotazione-artemide080413.html

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