giovedì 2 maggio 2024

ByoBlu - NO! Legge Filorussa, in Georgia hanno copiato una norme che esiste negli USA e in UE...

 


Si è scatenata la massima indignazione tra i vertici dell’Unione europea per quello che starebbe facendo il Governo della Georgia.

Le proteste europeiste nella capitale Tblisi sono state infatti il pretesto per Bruxelles per segnare il territorio in un Paese strategico nel confronto con la Russia. “La legge sugli agenti stranieri porterà la Georgia più lontana dall’Ue e non più vicina”, ha tuonato tra i tanti Charles Michel, Presidente del Consiglio europeo.

Nel mirino la legge voluta dal Governo georgiano che obbliga le organizzazioni che ricevono più del 20% dei fondi dall’estero a registrarsi pubblicamente. Nessun divieto quindi, ma solo un obbligo di trasparenza. Le parole di Michel assumono però connotati grotteschi nel momento in cui si va a guardare in casa occidentale.

La legge in Georgia prende ispirazione dagli USA...

Intanto secondo gli stessi esponenti del Governo georgiano, la nuova legge non si ispira a quella analoga russa, come intendono far credere i media occidentali, bensì ad una norma americana. Si tratta del Foreign Agent Registration Act, un testo che è stato approvato addirittura nel 1938.

“La legge richiede ad alcuni agenti di mandanti stranieri che sono impegnati in attività politiche o altre attività specificate dallo statuto di rendere pubbliche periodicamente informazioni sulla loro relazione con il mandante straniero, nonché sulle attività, entrate ed esborsi a sostegno di tali attività”, questo recita il regolamento americano, non discostandosi almeno in linea di principio dalla nuova legge georgiana. Non finisce qui.

Quando le ONG si lamentavano con la Commissione UE

Perché la stessa Unione europea ha recentemente approvato una legislazione che non solo è analoga a quella georgiana, ma addirittura molto più restrittiva. Si tratta del pacchetto per la difesa della democrazia, un insieme di regole studiate dalla Commissione europea con l’obiettivo, secondo loro, di tutelare il processo democratico da ingerenze esterne, in vista delle elezioni 2024. Eppure, proprio questa legge aveva sollevato l’indignazione del mondo delle ONG, che radunando oltre 200 associazioni, aveva inoltrato una lettera di protesta contro la Commissione nel maggio 2023.

“Leggi simili hanno ridotto in modo significativo lo spazio per la società civile indipendente e sono state utilizzate come strumento per mettere a tacere le voci critiche”, si leggeva nella lettera. Sta di fatto che la Commissione, senza dare peso alle voci critiche, ha approvato il pacchetto nel dicembre scorso, ma non è finita qui.

Perché lo scorso febbraio il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione molto più restrittiva della legge georgiana. Sulla base di semplici sospetti, senza alcuna prova fattuale, la risoluzione classifica europarlamentari e interi movimenti dello stesso Parlamento come potenziali spie russe, esortando le istituzioni a monitorarne da vicino l’attività. Non è vero quindi che con la nuova legge la Georgia si starebbe allontanando dall’Europa, anzi la normativa sulle influenze straniere è un semplice copia e incolla di quanto fatto dagli Stati Uniti e da Bruxelles.-----

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