
Il giudice monocratico del Tribunale del lavoro dell’Aquila, Giulio Cruciani, ha emesso lo scorso 13 settembre una fondamentale sentenza con cui dichiara illegittima la sospensione dal lavoro per la mancata vaccinazione Covid da parte dei lavori sottoposti all’obbligo, ovvero gli over 50. La sentenza è relativa al caso di un ultracinquantenne che si era rivolto al tribunale a seguito della sua sospensione dal lavoro e, oltre a dichiarare il fatto illegittimo, impone al datore di lavoro il pagamento dei mancati stipendi e di un risarcimento per il “danno biologico causato dallo stress al lavoratore”. Non si tratta della prima sentenza di questo tipo in Italia, sebbene in questo caso si entri maggiormente nel merito delle motivazioni, con il giudice che specifica che le caratteristiche stesse dei vaccini anti-Covid disponibili non rispettano “il fondamento per imporre l’obbligo vaccinale”, in quando non conferiscono “la garanzia della prevenzione dall’infezione”. Una sentenza emessa facendo anche riferimento alle pronunce della Corte costituzionale che aveva giudicato «non irragionevole» l’introduzione del “Green Pass” per accedere al luogo di lavoro.