Sole 24 Ore - di Vito Lops, con un articolo di Marco lo Conte8 febbraio 2016
Parola d’ordine: liquidi. Il consiglio che gli addetti ai lavori danno ai risparmiatori in questa fase di turbolenza sui mercati finanziari è di assumere il più possibile posizioni liquide. Perché non è dato sapere al momento quando la tempesta si esaurirà. Ci sono infatti numerosi segnali che indicano che quello in corso (Piazza Affari -20% da inizio anno, ma vanno male tutti i listini su scala globale) non sia un ribasso giunto al capolinea. Sale l’oro nonostante la bassa inflazione Il primo segnale lo si può notare nell’andamento del prezzo dell’oro. Da inizio anno è salito del 10%. Anche oggi il metallo giallo viene comprato e torna a 1.170 dollari l’oncia, livelli che non vedeva dallo scorso autunno. «L'oro rimane un bene rifugio in momenti di elevata volatilità, ma non bisogna dimenticare che il dollar index (un basket di valute contro dollaro) si è deprezzato dell’1,8% e con l'euro del 2,9% da inizio anno, quindi l'effetto valuta ha contribuito in parte a questo trend positivo dell'oro - spiega Marco Aboav, macro portfolio manager di MoneyFarm -. Potremmo trovarci nel 2016 ad una guerra valutaria tra Paesi sviluppati tramite nuovi allentamenti monetari per importare inflazione: in Giappone è stato annunciato, in Europa potrebbe essere presentato a marzo, negli Stati Uniti gli stress test richiesti dalla Fed per le banche americane includono anche uno scenario con tassi negativi, ci si aspetta ulteriori svalutazioni della valuta cinese. Se la guerra valutaria fosse intrapresa da tutte le banche centrali dei paesi sviluppati, l'oro rimarrebbe l'unica valuta a beneficiarne». Certo, di mezzo c’è la svalutazione del dollaro che di per sé dà forza intrinseca all’oro e a tutte le materie prime quotate in dollari. Ma l’attuale guerra delle valute non è l’unico motivo che sta spingendo l’oro. «Quello che preoccupa - spiega Massimo Siano, capo per il Sud Europa di Etf Securities - è che il metallo giallo stia salendo pur in assenza di prospettive di aumento dell’inflazione». Si sa, infatti, che l’oro è un bene rifugio, ma lo è soprattutto nelle fasi che preludono a un’impennata dell’inflazione, dato che l’oro protegge dal rincaro del costo della vita
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