Siria-la deputata cristiana: "Gli unici a combattere Assad sono quelli di Al Qaida. Tutti i Paesi sono ritornati. Tranne voi"
Maria Saadeh, deputata cristiana in Siria
PS:<<"L'Italia non s'è accorta che la rivoluzione in Siria non esiste più". La deputata cristiana: "Gli unici a combattere Assad sono quelli di Al Qaida. Tutti i Paesi sono ritornati. Tranne voi">>........e allora giornalisti servi degli USA, come la mettiamo se persino una "cristiana" sostiene che con Assad si può convivere e che tutte le vostre "sparate" a favore di Esercito libero della siria", "combattenti liberi per la rivoluzione", ecc. ecc. non sono mai esistiti ma erano criminali mercenari al soldo degli USA, Francia, GB. e pure l'Italia li sosteneva? Per non parlare poi del gas su scuole, chiese, conventi: vergognatevi! Il vostro è stato un comportamento peggiore di quei criminali che hanno fatto massacrare centinaia di migliaia di innocenti. umberto marabese ---------------------- «Sabato ero da Papa Francesco con una
delegazione delle chiese cristiane per chiedergli di diventare
l'ambasciatore di pace per la Siria.
La deputata cristiana: "Gli unici a combattere Assad sono quelli di Al Qaida. Tutti i Paesi sono ritornati. Tranne voi". Ma non gli ho parlato soltanto da
cristiana. Il Gran Mufti Ahmad Badreddin Hassoun, la suprema autorità
dei musulmani sunniti mi aveva detto Maria quando incontri Papa
Francesco parlagli anche a nome mio e dei fedeli islamici perché lui ha
contribuito più di ogni altro a salvarci dalla guerra. Quindi ero in
Vaticano a nome di tutti i siriani che desiderano la pace».
La 39enne Maria Saadeh, eletta come indipendente al Parlamento
siriano lo scorso anno, è famosa per essere non solo una decisa
rappresentante delle comunità cristiane, ma come una delle politiche più
attive e meno allineate con il regime. Il Giornale l'ha intervista al
termine di un soggiorno romano nel corso del quale ha dedicato molto
tempo ai palazzi della politica italiana.
«Ho tentato - spiega Maria Saadeh in questa intervista esclusiva - di
far capire ai vostri politici che il conflitto siriano è ad una svolta
ed è tempo che l'Italia ritrovi la sua capacità negoziale. In passato
eravate i nostri principali partner commerciali e i vostri leader
afferravano meglio di molti altri la complessità siriana. Ora dovete
riprendervi quel ruolo prima che qualcun altro prenda il vostro posto.
L'era delle sanzioni è politicamente finita. A Damasco si stanno
affacciando molte rappresentanze europee. Voi invece sembrate incollati
agli schemi di due anni fa quando il mantra della politica
internazionale era la delegittimazione di Bashar Assad e l'appoggio
incondizionato ai ribelli».......
Cos'è cambiato secondo lei?
«Quella che chiamavate rivoluzione ed opposizione non esiste più.
Gli oppositori moderati o i cosiddetti amici dell'Occidente non
hanno più alcun ruolo. Quelli sinceramente convinti di lottare per la
libertà e la democrazia stano deponendo le armi. Sono stati abbandonati
da Arabia Saudita e Qatar che preferiscono sostenere i gruppi jihadisti.
E questi ultimi non esitano ad attaccarli per prendere il sopravvento. I
più spregiudicati di quegli oppositori si sono trasformati in
criminali e contrabbandieri. Usano armi e violenza per rapire i civili,
esigere riscatti, controllare le frontiera e vivere di contrabbando. Non
lottano più per gli ideali, ma per il portafoglio. Tutti gli altri sono
invece allineati con le posizioni di Al Nusra ed Al Qaida. Pensate
veramente che dal terrore islamista e dalla criminalità comune possano
germinare liberta e democrazia?».
Quindi cosa dovrebbe fare l'Italia?
«La vostra sensibilità è molto vicina alla nostra. Aprite gli occhi e
portate un contributo originale ai negoziati di Ginevra 2 di gennaio.
Chi crede di usare quei negoziati per mettere all'angolo Bashar Assad e
far nascere un governo provvisorio con dentro l'opposizione armata
sbaglia tutto. Nessun siriano moderato crede più nella rivolta. Ci crede
solo chi sostiene la violenza dell'Islam estremista e dei gruppi
alqaidisti. Sono gli stessi che in queste ore seminano il terrore nel
villaggio cristiano di Maaloula. La gente comune sta con lo stato perché
nonostante i suoi errori garantisce la sicurezza e non ruba ed uccide
in nome di Dio».
Un governo transitorio potrebbe aiutare la riconciliazione?
«Spiegate ai vostri alleati che i siriani non si faranno mai imporre
un governo privo di legittimazione popolare. Solo il voto deciderà chi
guiderà il Paese. Il principale obbiettivo di Ginevra dev'essere un
cessate il fuoco. Per raggiungerlo l'Occidente deve premere sugli stati
come il Qatar e l'Arabia Saudita che armano i gruppi più estremisti. Una
volta fermata la violenza bisognerà garantire soccorsi e aiuti ai
civili intrappolati dalla guerra. Aiutateci a farlo e la Siria non vi
dimenticherà».
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