sabato 19 maggio 2012

Come 20 anni fa ! Peggio di 20 anni fa !

attentato
di Giorgio Viglino
19 maggio 2012
Uso la prima persona narrante soltanto in poche occasioni, cioè le peggiori, e questo attentato alla scuola è una di quelle, se esistesse la logica di una classifica, la peggiore.
Non posso ripetere qui, sul giornale on-line che dirigo, quanto ho scritto su Facebook perché entrano in gioco responsabilità penali non solo mie, ma la rabbia che ho dentro non passa, non si può sfogare e mi fa ripetere come una sorta di mantra.
<come 20 anni fa, non cambia mai nulla>
E invece cercando di avere mente fredda dovrei concludere che è cambiato tutto, è molto peggio di 20 anni fa, perchè allora l’uccisione di Giovanni Falcone il magistrato più conosciuto d’Italia, la strage che comprese sua moglie Francesca Servillo pure lei giudice, e quei fedeli agenti della scorta, fermò l’Italia intera
. Ero appena arrivato a vivere a Genova e scoprii la Genova del popolo, della gente che vive la vita vera. Andai a piazza De Ferrari e già c’erano i portuali saliti dalle calate del porto, e subito arrivarono gli operai dalle fabbriche di Sampierdarena. Non c’era niente di organizzato. Ogni tanto qualcuno si sfogava in un megafono, ma tutti parlavano con tutti, sullo stesso piano. Quando incrociavi il politico sapevi che era sincero nello sdegno, anche se fino al giorno prima lo avevi giustamente classificato fra i reazionari o magari fra i “fasci”.
Prima di scrivere queste note sono andato in piazza Castello, perché nella mia vita nomade sto a metà tra Torino e Roma, e c’erano soltanto gli ospiti della neo-città turistica. Mute le coscienze o perlomeno lente, atomizzata la società.
E in TV senti le frasi di circostanza, per fortuna Napolitano non ha lanciato uno dei suoi moniti se no lanciavo un martello sul televisore, ma troppe note suonano false. Come si fa a tenersi abbottonati a fingere di non capire, addirittura far pensare ai soliti anarchici, utili in ogni occasione.
La scuola intitolata a Falcone e Servillo, l’anniversario dei 20 anni mercoledì prossimo, l’arrivo a Brindisi per quest’oggi della carovana di Libera, di don Ciotti, la carovana anti-mafie. Come si fa a non collegare nemmeno di striscio la situazione politica con con le elezioni supplettive cioè i ballottaggi di domani, con l’opposizione strenua del partito di Berlusconi alla legge sulla corruzione, che vuol dire riforma della giustizia e impunità per lui  e i suoi pretoriani, con la ricostruzione di quel che accadde 20 anni fa, con la trattativa stato/mafia, sempre che esistesse a quel momento una distinzione fra stato e mafia. E che esista adesso dopo che sono arrivati ad affidare cariche di governo agli inquisiti per mafia e camorra. Dell’Utri malgrado tutte le distinzioni e i distinguo, per delitto di mafia è stato processato e condannato! E quanto dista Berlusconi da Dell’Utri ?
A Brindisi mentre scrivo una ragazza è morta, un’altra a meno di miracoli morirà, altri soffrono. Hanno mirato ai giovani, alle donne più ancora che agli uomini di domani, hanno voluto istruirli subito su chi comanda e come va il mondo.
No! Non possiamo accettarlo, non possiamo perchè altrimenti siamo perduti. Qualche minuto fa scrivevo con le lacrime agli occhi, ma non ci si può lasciare andare, bisogna reagire, bisogna fare non stare a guardare.

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