Maurizio Blondet
“Segnali di antisemitismo al Parlamento austriaco!”, titola allarmatissimo il Deutsche Wirtschaft Nachrichten. E’ accaduto che durante il rituale discorso della Memoria (nel caso austriaco, della Notte dei Cristalli del 9-10 novembre 1938) in cui il cancelliere Christian Kern ha condannato ritualmente il razzismo e l’antisemitismo, concludendo con la necessaria vigilanza contro il ritorno dei medesimi razzismo e antisemitismo, mentre tutti gli altri parlamentari ritualmente applaudivano, quelli del FpO (Freiheitliche Partei Österreichs), di destra, che hanno avuto il 26% alle elezioni, ostentatamente hanno tenuto le mani basse. Nessun applauso. Negazionisti? Nazisti?
Sacrilegio. Non hanno bruciato l’obbligatorio grano d’incenso alla unica religione pubblica rimasta in Europa. Sdegno e orrore nelle cancellerie, e aspettiamoci la grancassa antifascista dei media ...
Eppure il segretario del FpO (che fu il partito di Haider), Heinz-Christian Strache, è un ostentato simpatizzante della causa israeliana. Nel 2010 e nel 2016 ha visitato lo stato ebraico; ha anche sostenuto – contro la posizione ufficiale del suo paese – che l’ambasciata austriaca devrebbe essere spostata da Tel Aviv a Gerusalemme, riconoscendo dunque Gerusalemme come capitale di Sion.
A questo punto, i malfidenti si domandano: quanto è sincero nel suo sfegatato filo-sionismo, Strache? Magari si ricorda che nel 2000, quando la FpO (c’era Haider) partecipò al governo austriaco, Israele ritirò l’ambasciatore da Vienna; magari ha un’idea di chi fece avere ad Haider “l’incidente d’auto” assassino…
Il punto è che i 51 deputati che ha guadagnato alle elezioni il FpO sono necessari al primo partito, l’OVP, che ne ha 62, per fare il governo. E il capo dell’OVP, il giovane Heinz Sebastian Kurz, ha fatto una campagna molto a destra, anti-immigrati, tanto che Strache lo ha accusato di rubargli il programma; ed ora è anti-Soros.
Dopo il mancato applauso alla Memoria, l’OVP ha continuato le trattative con il Fpo per la formazione del governo; rapporti cordiali, Kurz non ha fiatato. Qualche ora più tardi, Strache ha fatto una dichiarazione: “L’Antisemitismo non può aver posto in Austria”. Incidente chiuso. Il mancato applauso è stato interpretato non tanto come negazionismo, ma come polemica contro l’oratore, il cancelliere socialista, Kern, stra-sconfitto alle ultime elezioni, e che ha fatto inghippi e brogli contro i partiti “di destra”..
Varsavia troppo patriottica per i gusti dei Tg
“Xenofoba”, “anti-islamica”, anche alquanto neo-nazista è apparsa ai media nostrani (per esempio al Tg7 di Mentana) l’immensa manifestazione patriottica con cui Varsavia ha celebrato l’anniversario della riconquistata indipendenza della Polonia nel 1918, dopo che era stata cancellata dalle carte per 123 anni, spartita fra Russia e Germania.
Sessantamila persone con le bandiere nazionali, fuochi d’artificio rossi, un motto: “Noi vogliam Dio”, perché la manifestazione patria ha una forte segnatura cattolica. E ciò è già abbastanza inquietante per i media occidentali. Ma peggio, quando hanno visto cartelloni fatti dai giovani, contro l’accoglienza di islamici e per la famiglia normale (un uomo e una donna e figli).
Naturalmente, la tv di Mentana ha bollato come suprematista e “xenofobo” lo slogan in un altro cartello: “Europa bianca di nazioni fraterne”. Una fraternità vista perché hanno partecipato alla sfilata fratelli di altri paesi, Tommy Robinson della English Defense League e il nostro Roberto Fiore . Molti giovani, ma anche molti anziani e famiglie. Molto frequente – troppo – il simbolo della “falanga”, la formazione falangista e anti-capitalista creata nel 1935 e durata fino al ’39, in un’epoca in cui il fascismo era l’ideologia dominante in quasi tutta Europa.
“E’ stato bellissimo – ha detto il ministro dell’interno polacco Mariusz Blaszczak, invece di deplorare il simbolo e i cartelloni: “Siamo fieri che tanti polacchi abbiano deciso di prendere parte alla celebrazione patriottica”. Del resto, questo è il governo che ha consigliato, con una campagna di spot, ai polacchi, di “fare figli come conigli”. In evidente volontà di contraddire El Papa, che in un ritorno in aereo (i momenti dove si abbandona meglio al suo straparlare) nel gennaio 2015 sancì: “Essere cattolici non significa fare figli come i conigli”.
Questa è l’Europa che la UE s’è chiamata dentro con il suo ampliamento ad Est per far dispetto a Mosca. Un’Europa con valori alquanto diversi dalla teoria del gender e d dell’accoglienza … Ora gli europeisti temono che l’austriaco Kurz – che avrà la presidenza semestrale del Consiglio d’Europa – voglia far entrare l’Austria nel Gruppo di Visegrad, ossia degli insubordinati alle volontà della Kanzlerin.
Un governo senza Merkel?
La quale Cancelliera Merkel ha, di questi giorni, parecchi dispiaceri. Uno: l’AfD, il partito “di estrema destra”, xenofobo, eccetera. Nessuno degli altri partiti politicamente corretti rivolge la parola ai deputati dell’AfD – come fossero appestati. Il governo non risponde alle loro interrogazioni, esempio preclaro di democrazia. Adesso però la Corte Costituzionale ha sancito che anche quei deputati-lebbrosi hanno diritto, il governo il dovere, di ricevere risposte alle loro interrogazioni, e non si può opporre loro, per rifiutare la risposta, il segreto di Stato.
E c’è di peggio, per Mutti. I colloqui fra lei, i Verdi e i Fdo per fare il governo stanno fallendo. Non trovano un accordo su nessun punto di programma. Per governare, la CDU sta ribussando alla porta dei socialdemocratici: rifacciamo la GrosseKoalition!, Ora, i socialdemocratici avevano giurato di non farla più, perché come s’è visto, la subalternità a Merkel li dissangua elettoralmente. Però adesso stanno pensandoci…sono disposti a sacrificare il loro segretario, il famoso Schulz – ma pongono una condizione: che la CDU si liberi di Angela Merkel. Potremmo vedere un altro cancelliere a Berlino?
“Sarebbe una vittoria per lo AfD”, piagnucolano i media. Magari daranno la colpa a Putin (la Merkel glil’ha già data: è stao Putin a far avanzare lo AfD). Chissà, magari anche il nuovo cancelliere potrebbe esesre più amico del Gruppo di Visegrad.
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