PS: Per lui: <<Sentenza in primo grado di 5 anni e 4 mesi per appartenenza a un clan nigeriano>>. Visti i precedenti del padre e della madre di Daisy (condanne per omicidi,appartenenza alla mafia nigeriana e sfruttamento della prostituzione) è logico chiedersi il perché essi occupano un posto nella società,certamente non conforme ai loro precedenti. Ed è logico anche chiedersi cosa ci facesse di notte Daisy in mezzo alle prostitute (dichiarazione della stessa,la quale aveva detto che forse i lanciatori di uova era loro che volevano colpire.
umberto marabese
----------------------
Siamo arrivati dalla Nigeria 24 anni fa, è capitato di essere vittime di episodi razzisti verbali, ma non ci faccio caso. Le persone parlano, non bisogna darci troppo peso». Così Iredia Osakue, il papà di Daisy, la giovane atleta della Nazionale italiana di atletica leggera colpita dal lancio di uova a Moncalieri. Addirittura ha dichiarato che vorrebbe «andarsene dall'Italia», nonostante le indagini che hanno portato all'identificazione degli aggressori, come è stato più volte sottolineato dagli inquirenti, hanno del tutto escluso l'aggravante razzista invocata dalla stessa ragazza e dal padre nelle interviste a stampa e tv in quanto dello stesso tipo di violenza sono state vittime anche tre signore non di colore all'uscita del ristorante e un pensionato che ha visto imbrattato il muro esterno della propria abitazione.
Ciò che invece emerge da una sentenza di primo grado
del 9 ottobre 2007, emessa dal gup Cristina Palmesino al
termine di un processo con il rito abbreviato, è che
Iredia Osakue è stato condannato a 5 anni e 4 mesi per
associazione a delinquere di stampo mafioso, tentata
un'organizzazione, chiamata «Eiye», che ha base in
Nigeria ma molte ramificazioni in Europa. Al centro del
processo la lotta con l'organizzazione rivale «Black Axe»
con cui si contendeva il controllo del Torinese. Al gruppo
venivano attribuiti diversi reati: truffa, intimidazioni,
tentati omicidi, lesioni, estorsioni ed esercitava la
violenza fisica «con armi bianche e da sparo», con
«frustate attraverso lo strumento africano detto kobu-
kobu al fine di costringere connazionali ad affiliarsi o di
punire chi sgarrava»...
In un articolo di Repubblica datato 2002 si parla di una retata dei carabinieri di Moncalieri in cui furono arrestati per «sfruttamento della prostituzione Odion Obadeyi, 28, Lovely Albert, 30 anni, il convivente di quest'ultima, Iredia Osakue, 29 anni, tutti e tre clandestini, e Silvano Gallo, 50 anni, di Nichelino, che aveva formato una gang specializzata nello sfruttamento di decine di prostitute di colore il cui ingresso clandestino in Italia era favorito da un phone center di San Salvario». I carabinieri di Moncalieri confermano che l'uomo arrestato per sfruttamento della prostituzione nel 2002 è lo stesso Iredia Osakue, padre della discobola azzurra Daisy, e Lovely Albert, altro non sarebbe che la madre della giovane, che oggi avrebbe cambiato nome in Magdeline.
Oggi l'uomo è il titolare di un centro pratiche per
immigrati, la Daad Agency di Moncalieri, che gestisce dai
permessi di soggiorno ai ricongiungimenti familiari,
nonché mediatore culturale in una cooperativa che
gestisce l'accoglienza, la cooperativa sociale Sanitalia
service che gestisce 15 strutture in Piemonte.
E i vigili urbani di Torino avrebbero riarrestato, nel 2006, un Iredia Osakue per una vicenda legata alla tratta delle ragazze nigeriane.
Nessun commento:
Posta un commento