Furto in casa dei genitori del ministro Salvini, al Giambellino. Scheletrici i particolari forniti dalla stampa: i ladri hanno “rubato argenteria” e si sono portati via la cassaforte, “smurandola”.
Ovviamente si tratta di una operazione di servizi. Quali, impossibile dire – almeno senza rischiare una denuncia per calunnia, che non ci si può permettere non disponendo di collegi di avvocati. Anche perché a parte i servizi esteri che agiscono indisturbati da noi, ce ne sono molti in Italia. Pubblici, privati, di azienda, di partito. Più quelli noleggiabili.
Cosa potesse tenere Salvini a casa dei genitori per sicurezza, lo sa Salvini. Quindi potrà ipotizzare che tipo di cose cercavano i “ladri”, se per esempio documenti relativi alla “caccia ai 46 milioni” o altro.
Poi c’è stato l’attentato alla sede Lega di Treviso. Fatto per uccidere, prima una bomba carta per attirare gente, poi innescare la pentola a pressione piena di chiodi. E’ stata rivendicata da un gruppo anarchico autodenominatosi “Cellula Haris Hatzimichelakis – Internazionale nera”.
Il testo della rivendicazione, più che delirante, è sconnesso e pieno di inconseguenze logiche e sintattiche: pare scritto da uno che per la fretta ha affastellato un po’ di luoghi comuni del terrorismo rosso e rosso-nero a casaccio.
Questa, lo diciamo per i più giovani, è strategia della tensione...
E’ stato notato che Villorba di Treviso, dove ha avuto luogo l’attentato alla Lega, è la sede originaria e centrale dei Benetton, i concessionari di Autostrade. Naturalmente ciò non significa un indizio quanto a colpevoli, anzi il contrario; ma comporta un “messaggio” che i leghisti sapranno, spero, interpretare.
Piuttosto, è stato notato il silenzio mediatico su questo atto di terrorismo vero, in paragone al clamore per il lancio di un uovo per giorni attribuito al “razzismo”, dunque a Salvini e alla Lega (il solo partito nella storia che abbia candidato e votato al senato un africano, Iwobi). Come ironizza Capezzone: “Cronaca fredda, unemotionally factual. Far intendere che se la sono cercata”.
Questo appunto è un ingrediente della vecchia strategia della tensione, quando le Brigate Rosse che uccidevano poliziotti erano per la stampa “sedicenti” , i due fratelli Mattei, missini carbonizzati nel rogo di Primavalle, erano per i media vittime di una faida interna tra “fascisti”, e quando gli intellettuali si fregiavano del motto “Né con lo Stato né con le BR”.
Il significato di questo parteggiare totalitario dei media è inequivocabile: i media sentono con istinto infallibile, e un fiuto primordiale da cani da muta, che il governo attuale, e la coalizione di governo, non ha il potere in mano. Anzitutto non ha il potere di far paura a loro. Non ha le leve vere per imporre la sua politica, non ha fatto le nomine giuste, le dovute sostituzioni, ha che fare con rifiuti di obbedienza fra gli stipendiati dei ministeri-chiave, e persino la Guardia Costiera, sfida impunemente Salvini, fino ad emulare lo scafismo di Open Arms, in collusione coi poteri stranieri più odiosi. Cosa che il carrierista in capo non oserebbe fare, se il governo gli facesse paura.
Questo governo si appresta a rovesciare il tavolo in Europa, affrontando la crisi che essa sicuramente le scatenerà contro (pardon,”I mercati” “lo spread”) avendo per giunta contro il Quirinale, Bankitalia, Consob, la “giustizia”, ministeriali, grandissime concessionarie:. E non parlo solo di Benetton.
Qui si parla di grand commis che hanno svenduto le partecipazioni statali per poi subito essere assunti dal concessionario con stipendi milionari
Si parla di “capitani coraggiosi” che hanno preso Alitalia per svuotarla degli slot di valore, vendendone 5 ad Etihad al prezzo di uno, con la complicità dei sindacati.
Qui sono in pericolo i lucrosi “risultati” delle privatizzazioni seguite e provocate da Tangentopoli
Si tratta insomma di gente che ha miliardi, presi durante trent’anni di saccheggio indisturbato della ricchezza italiana, e che non vuole perderli.
Come ha spiegato ai lettori inglesi Ambrose Evans Pritchard del Telegraph a proposito del precedente colpo di Stato del 2011, quando “un ex commissario UE fu insediato come primo ministro dell’Italia, Mario Monti” e la “defenestrazione del precedente governo fu fatta con il consenso e l’appoggio del presidente della repubblica di allora, uno Stalinista che poi s’è convertito all’ideologia UE con lo stesso fanatismo” (Qui Ambrose sbaglia: non sa che Napolitano fu fin dall’inizio il referente della massoneria internazionale inserito nel PCI. Ma continua):
“Gli eventi di Italia e Grecia mostrano che l’apparato UE opera attraverso le potenti elites che stanno in ogni stato membro e per imporre la sua volontà quando trova resistenza, e come usa la paura e la coercizione economica per effettuare regime change”.
Di fronte a questo formidabile apparato di potere del nemico esterno e di traditori interni, l’Italia non ha altra forza che la sua dimensione, e paradossalmente, di usare la sua debolezza come arma, un po’ come quelli della Folgore che si gettavano sotto i carri armati con le bottiglie molotov. Per la UE, scrive Evans Pritchard, “non è utile per niente minacciare una espulsione del paese dall’unione monetaria, alla greca. Ciò precipiterebbe una reazione a catena di bancarotte sovrane e imprenditoriali, e trascinerebbe nel crollo il sistema bancario europeo. La Germania può aspettarsi – se espelle l’Italia – una perdita di 2 trilioni”; ossia 2 mila miliardi di euro.
Ora, questi poteri capiscono che tutto in fondo si riduce alla volontà politica, soprattutto di Salvini (a torto o ragione considerano i 5Stelle recuperabili). Che parla molto, forse troppo, situazione in cui è facile farlo apparire inefficace, un “baùscia milanés”, o peggio.
Da qui un consiglio non richiesta: faccia la telefonata a Minniti per farsi insegnare qualcosa, se ancora in tempo. Minniti è brava persona, in rotta col suo pd, sui servizi sa cose che lei ignora.
Altro consiglio: le vacanze a Milano Marittima tra i bagnanti che si fanno i selfie, è bello e popolare. Ma espone a qualunque solitary assassin, immigrante negro e terrorista islamico prefabbricato. Per il breve soggiorno al mare, un ministro dell’Interno può usare le spiagge delle tenute presidenziali tipo San Rossore o Castelporziano. Il presidente non gliele ha offerte, ovvio. Ma lui può pretenderle.
Lì potrà assaggiare i lussi delle oligarchie principesche al potere (che non lo sedurranno) ma anche silenzio e sicurezza per sé e i suoi. Sarebbe impossibile lì un solitary assassin, proprio come è impossibile che l’attentato di Villorba sia stato commissionato dai Benetton.
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