(Tommaso Merlo) –
Il presidente della commissione europea Junker barcolla ubriaco fradicio da una cerimonia all’altra e non perde occasione per sputare sull’Italia. L’ultima sua perla è stata blaterare che gli italiani devono “lavorate di più ed essere meno corrotti”. È lui il simbolo di questa Europa, un vecchio alcolizzato che apre bocca solo per tracannare whisky o per sparare minchiate che i suoi badanti devono correre a smentire. Altro fenomeno da baracconi é il commissario Oettinger che a maggio ha detto “che saranno i mercati a convincere gli italiani a non votare più i populisti”. Insulti, amenità, idiozie dette dai vertici europei e con attorno giornalisti. Figurati cosa dicono dell’Italia nei corridoi o nei locali dove vanno ad ubriacarsi. Non è vero che questa Europa è nulla ed inerme. Questa Europa è viva e vegeta. Il problema è che è un Europa antiitaliana. Per chi comanda nel continente non siamo altro che i protagonisti dei loro stereotipi. Siamo gioviali, viviamo in bel posto dove si mangia bene e dove è piacevole mettere le chiappe al sole. Ma siamo anche disonesti, inaffidabili, lazzaroni, chiacchieroni e corrotti. Siamo i “terroni” d’Europa che non contano politicamente nulla e soprattutto che non devono contare nulla perché la mafia franco-tedesca vuole continuare a farsi i propri comodi in pace. Questa è politica. Politica antiitaliana....
Noi abbiamo tanti debiti e quindi dobbiamo solo stare zitti e pensare a ripagarli con tutti gli interessi senza dar fastidio. Punto e basta. L’Europa oggi è solo una unione monetaria ma dietro alle questioni di soldi si cela una politica egemonica che matura tra Berlino e Parigi e i loro paesi tirapiedi. Quello della mafia franco-tedesca è un potere basato sul danaro ma che ha secondi fini politici, quelli di farsi i propri interessi umiliando paesi come l’Italia che potrebbero dare fastidio alla loro leadership. Questo è l’Europa oggi. Bruxelles o Strasburgo sono solo mastodontiche tane di parassiti. Burocrati, lobby, consulenti, affaristi, sanguisughe di ogni genere e specie che si nascondono dietro a tonnellate di inutili carteggi per succhiare danaro pubblico. Sono solo la faccia, peraltro orrenda, di un fallimento politico. I tecnocrati europei vivono in un mondo tutto loro. Si godono viaggi e stipendi da favola, passerelle, bevute in compagnia a spese del contribuente. Caste privilegiate che coi popoli europei e coi loro problemi non hanno nulla a che fare. L’ultima figuraccia indegna dell’Europa sul caso Diciotti dice tutto. Se un tuo “amico” è in difficoltà e tu ti eri impegnato ad aiutarlo ma al momento buono te ne freghi, non sei neutrale. Ma prendi una decisione consapevole, una decisione che è contro di lui. L’assenza, il menefreghismo, la lontananza europea in chiave antiitaliana, è voluta, è frutto di una politica che la mafia franco-tedesca ha deciso e persegue. Il messaggio che questa Europa ha voluto ribadire col caso Diciotti è: voi italiani non contate nulla, pensate piuttosto a ripagare i debiti invece di frignare per niente e adesso che avete osato votare un governo “populista” di voi ce ne freghiamo ancora di più, almeno fino a quando tornerete a votare partiti “normali” che rispettano il sistema come facciamo noi che siamo più evoluti di voi. Già, in fondo dietro c’è un ricatto politico. O ti adegui alla mafia franco-tedesca, o ti conformi, oppure la paghi e che la lezione serva a tutti. Un ricatto politico-mafioso che il governo gialloverde deve rispedire al mittente reagendo con una forza inedita per il nostro paese. La linea servile e degli “italiani brava gente” del passato, del resto, non ha portato a nessun frutto, anzi. Ne hanno approfittato ancora di più. E questo è il punto centrale. L’Europa come comunità politica non esiste, è solo un club finanziario dove comandano i più ricchi e i più prepotenti. Se vuoi che qualcuno ti dia retta, li devi affrontare di petto, devi conquistarti il rispetto denunciandoli, svergognandoli, senza paura, senza complessi, senza cedere a compromessi anche a costo di mettere in discussione l’adesione non all’Europa, ma a questa Europa, a questo club finanziario d’ipocriti, a questa ingorda mafia franco-tedesca e a quegli indegni ubriaconi che comandano le burocrazie parassitarie. I veri antieuropei sono loro, sono coloro che si ostinano a svendere la schifo europeo attuale come se fosse l’Europa sognata dai fondatori. I veri antieuropei sono quelli che nel momento del bisogno se ne fregano dei patti e delle difficoltà di uno Stato Membro e anzi ci speculano a fini politici. Come successo con la nave Diciotti.---
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