Tre interviste a Libero, Il Tempo e Messaggero per ribadire le scelte
 sulla Diciotti. "Nessun magistrato pensi di fermarmi con un'inchiesta"


Tre interviste a Libero, Il Tempo e Messaggero per ribadire le scelte
 sulla Diciotti. "Nessun magistrato pensi di fermarmi con un'inchiesta"

Matteo Salvini è pronto a farsi processare dopo che la procura di Agrigento ha deciso di indagarlo per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio in relazione alla vicenda della nave Diciotti. A dirlo, in un'intervista a Libero, è lo stesso leader della Lega:
"Se il Tribunale (dei ministri ndr) dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire...".
Un orientamento ribadito dallo stesso Salvini anche in un'intervista al Tempo:
"Non negherò l'autorizzazione a procedere. Voglio spiegare tutte le ragioni della mia scelta sulla questione della nave Diciotti e cioè il mio dovere di difendere i confini nazionali".
Il ministro dell'Interno parla così delle contestazioni che gli vengono attribuite dai magistrati:
"Sono molto amareggiato per le accuse roboanti mosse dai magistrati nei miei confronti. Ma una cosa è certa. Questo non cambierà di una virgola la mia politica sull'immigrazione. Non mi aspettavo l'incriminazione per sequestro di persona. Un reato orribile".
Di una cosa Salvini è convinto in merito all'inchiesta dei pm:
"Da Agrigento verranno tante cose positive e quindi ringrazio il pm perché sarà un boomerang".
La soluzione per la nave Diciotti ha registrato il coinvolgimento di Irlanda, Albania e soprattutto della Cei. Salvini, a Libero, spiega il rapporto con il mondo cattolico e di come si è arrivati a questa scelta:
"CI ho lavorato personalmente. Ho incontrato alcuni funzionari, altri li ho sentiti al telefono e in meno di 24 ore abbiamo chiuso. Io non credo di essere un esempio di santità. Sono divorziato e sono un peccatore. Ma con il mio lavoro cerco di difendere i valori cari ai cattolici. E poi scusi, se fossi davvero così tremendo, i vescovi italiani avrebbero accettato di trattare con me?
Solidarietà a Salvini è arrivata da Silvio Berlusconi. Il ministro ringrazia ma aggiunge:
"Mi dispiace solo che il suo partito è schiacciato troppo sulle posizioni del Partito democratico, e questo è un problema".