Procediamo nel lavoro di divulgazione e commento sulla campagna di liberazione della Siria dal terrorismo.
Oggi annotiamo due fatti importanti, il primo riguarda la campagna nella provincia di Suweida, dove l’ISIS controlla, o meglio controllava, una sacca di una certa dimensione. L’altra invece riguarda la preparazione della prossima offensiva su Idlib, territorio sotto diretto controllo delle forze terroriste delle FSA filoturche o di Al Qaeda che si sono divise e contese questa grossa fetta di Siria.
Sacca ISIS di Suweida...
Come abbiamo spiegato nella scorsa SITREP del 10 agosto, appena terminata la campagna su Daraa il 31 luglio, dopo un paio di giorni sono iniziate le operazioni contro l’ISIS in questa parte di deserto. Deserto sassoso come vedete nei video. Deserto che viene battuto palmo a palmo alla ricerca di ogni avamposto o rifugio che gli jihadisti abbiano potuto ricavare in questa pietraia invivibile. L’esercito prosegue nell’avanzata, prosegue senza dare alcuna tregua al Daesh che non riesce a rispondere, non ne ha più i mezzi sufficienti, i bombardamenti aerei e di artiglieria, condotti a distanza, garantiscono di fare danni al nemico senza che esso riesca a rispondere. Ieri però ci sono riusciti. L’ISIS ha approntato più veicoli esplosivi e uno di questi è riuscito a raggiungere una pattuglia e uccidere alcuni soldati.
Oggi SAA sta portando attacchi su tutto il perimetro esterno della poca parte di sacca ancora in mano ai terroristi e non mancherà molto che tutte le ultime difese crolleranno. Ormai dispero per la sorte degli ostaggi presi durante l’attacco alla città di Suweida, ma in ultima istanza potrebbero barattarli in cambio della salvezza e magari di un trasferimento a Idlib, dove un paio di fazioni hanno aderito all’ISIS.
Nelle mappe potete osservare l’azione dell’esercito in questi giorni, un progresso costante e continuo.
“Hell under construction”
Procedono spediti i preparativi per la Grande Battaglia di Idlib.
Continuano ogni giorno i video e gli annunci di nuove unità dell’esercito siriano in trasferimento sui fronti di questa prossima battaglia. La Siria sta approntando non un dispositivo bellico, ma IL dispositivo bellico. Si stanno portando qui non solo le unità di élite, le meglio addestrate ed esperte, ma si vanno anche schierando gli armamenti migliori: dai T90 ai T62 aggiornati e consegnati dalla Russia e i T72 passati dalle officine per un attento montaggio delle protezioni anti ATGM. Li abbiamo visti in azione nella Goutha e poi a Daraa, ora ne vedremo molti di più.
Anche le Forze speciali russe si sono portate su questo fronte, hanno raggiunto ieri l’aeroporto di Abu ad Duhur sul fronte est della sacca di Idlib, lo ricorderete liberato nell’ultima offensiva, che andò addirittura oltre le più rosee previsioni.
Il ruolo delle forze speciali russe potrebbe di certo assolvere a compiti di consulenza sul campo, ma potrebbero anche (e di certo non lo diranno) manifestarsi in azioni dietro le linee nemiche sia nell’individuazione di alcuni bersagli sia nella loro eliminazione.
Le unità in arrivo (spesso sono altre brigate che si aggiungono a quelle giù presenti) sono altri gruppi e materiali bellici delle Unità Tigre, Brigate della Guardia Repubblicana, 4° Divisione corazzata. Poi ve ne sono di nuove, come la 3° Divisione Corazzata, la 10° Divisione, la 15° Divisione, in trasferimento qui dalla Siria meridionale.
La 15 in particolare proviene dai fronti del sud, da Suweida, dove combatté e contenne i”ribelli mercenari” per anni. Alcune unità al suo interno sono composte da Forze Speciali siriane.
La 3° divisione invece ha di recente rappresentato la Siria ai giochi militari internazionali dove nella competizione in ambiente urbano si sono piazzati magnificamente al secondo posto assoluto dietro ai Russi.
In arrivo anche molte Unità delle NDF forze di difesa nazionale.
Si è sviluppata la discussione se parteciperanno a questa offensiva le forze curde. Forse si forse no, dipende quali, ricordo infatti che forze curde presenti in Aleppo hanno già combattuto più volte assieme all’esercito siriano e ricevuto da questo armi, munizioni, cibo e acqua per sopravvivere durante i lunghi anni di assedio di Aleppo ovest ad opera dei terroristi osannati da tutto l’occidente folle. Queste unità che fanno base nel quartiere aleppino di Sheyk Maqsoud potrebbero benissimo combattere, perchè l’allontanamento del fronte nemico dalla loro città si sovrappone per intero agli interessi siriani. Diverso discorso per vedere invece l’arrivo di qualche migliaio di combattenti curdi YPG provenienti invece dalle regioni occupate illegalmente a danno del popolo siriano. Questa presenza la vedo assai incerta e dubbia e ci crederò solamente vedendo schierati i loro soldati e soldatesse. Si quelli delle foto alla moda, sulla prima linea di assalto al nemico. Potrebbero partecipare anche contingenti di profughi di Afrin, dove sono stati pesantemente sconfitti dai terroristi turcomanni appoggiati con aviazione ed artiglierie dalla Turchia, in diversi casi anche con diretto impiego di truppe corazzate di Ankara.
Per quanto riguarda l’attacco, visti i continui lanci di droni contro Latakia, direi che l’attacco potrebbe probabilmente partire dal settore di Jisr al Shougur e subito dopo estendersi ad Hama. Probabile invece che i terroristi vomitino la loro frustrazione sulla città di Aleppo e da ciò si allargherà ulteriormente un altro fronte.
Sarà davvero una battaglia epica e al suo termine avremo una Siria quasi libera ma di certo molto più sicura per i suoi abitanti.
Stefano Orsi
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