PS: ..."Poi, dopo forse un giorno, mi richiamò Berlusconi affermando che il video era stato sequestrato dai Ros e che tutto era andato bene.
Fatti personali, ...tranquillizzato "solo" dall'ineleggibile Silvio Berlusconi seppur in veste di primo Ministro!....alla faccia dei denigratori.....!
umberto marabese
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L'ex governatore del Lazio parla al processo contro i quattro carabinieri accusati di aver organizzato un ricatto ai suoi danni: "Contro di me una campagna mediatica diffamatoria".
Per il giornalista Rai questo fatto gli ha "provocato dolore anche per colpa di una campagna mediatica micidiale, molto aggressiva e diffamatoria, che ha fornito spesso alla pubblica opinione notizie non vere".
"Mai portato trans in Regione"
- L'ex presidente della regione Lazio ha ammesso di avere avuto ''negli
anni passati sporadici incontri con transessuali, se ne contano sulle
dita di una mano, qualche volta si è consumata della cocaina che non
portavo certo io. Non ho mai usato l'auto di servizio per questo tipo di
incontri nè ho mai portato trans negli uffici della Regione''.
"Di quel video mi parlò Berlusconi" - ''Appresi del video quando dopo alcuni giorni mi chiamò l'allora premier Silvio Berlusconi per dirmi che un direttore del gruppo Mondadori, credo si tratti di Alfonso Signorini, aveva visto un video che mi riguardava e che era inutilizzabile perché non si capiva bene'', ricorda Marazzo. ''Berlusconi - prosegue Marrazzo - mi disse che ce lo aveva un'agenzia di Milano e mi diede un numero al quale telefonai successivamente. Mi rispose una donna, mi confermò di averlo. Le risposi che mi sarei attivato per mandare qualcuno di mia fiducia a vederlo. Poi, dopo forse un giorno, mi richiamò Berlusconi affermando che il video era stato sequestrato dai Ros e che tutto era andato bene. Mi volle tranquillizzare''. L'ex governatore ha aggiunto che ''quando fui sentito in procura, ebbi modo di vedere quel video, era girato in modo farraginoso e forse sottoposto a un montaggio. Oggi questa storia mi appare tutta più logica: quei carabinieri mi impedirono di lasciare la casa di Natali perché stavano girando un video''.
"Di quel video mi parlò Berlusconi" - ''Appresi del video quando dopo alcuni giorni mi chiamò l'allora premier Silvio Berlusconi per dirmi che un direttore del gruppo Mondadori, credo si tratti di Alfonso Signorini, aveva visto un video che mi riguardava e che era inutilizzabile perché non si capiva bene'', ricorda Marazzo. ''Berlusconi - prosegue Marrazzo - mi disse che ce lo aveva un'agenzia di Milano e mi diede un numero al quale telefonai successivamente. Mi rispose una donna, mi confermò di averlo. Le risposi che mi sarei attivato per mandare qualcuno di mia fiducia a vederlo. Poi, dopo forse un giorno, mi richiamò Berlusconi affermando che il video era stato sequestrato dai Ros e che tutto era andato bene. Mi volle tranquillizzare''. L'ex governatore ha aggiunto che ''quando fui sentito in procura, ebbi modo di vedere quel video, era girato in modo farraginoso e forse sottoposto a un montaggio. Oggi questa storia mi appare tutta più logica: quei carabinieri mi impedirono di lasciare la casa di Natali perché stavano girando un video''.
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