lunedì 6 maggio 2013

Terzi, addio al Pd dopo una vita a sinistra: dirigente del Pci-Pds-Ds milanese, storico dirigente della Cgil lombarda affida all'Unità il proprio sfogo:



 PS: <<«Non sono io che lascio il Pd, ma è il Pd che lascia andare alla deriva il suo progetto»>>...non si può commentare la veerità, o lo è, o non lo è! Almeno adesso in in ottima compagnia.......!
umberto marabese
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Settantadue anni, già dirigente del Pci-Pds-Ds milanese, lo storico dirigente della Cgil lombarda affida all'Unità il proprio sfogo: il governo varato da Letta con il sostegno di Berlusconi segna un punto di non ritorno.«Non sono io che lascio il Pd, ma è il Pd che lascia andare alla deriva il suo progetto». È un addio doloroso quello di Riccardo Terzi, 72 anni, segretario nazionale dello Spi Cgil e una vita da dirigente del Pci-Pds-Ds milanese, per anni segretario della Cgil lombarda. Il governo guidato da Enrico Letta con il Pdl di Silvio Berlusconi è il punto di non ritorno secondo lo storico sindacalista: «Si può spiegare così quello che è stato deciso dal gruppo dirigente del Pd? Assolutamente no. Non è una manovra tattica, ma è la scelta di una alleanza politica, di un patto organico di governo».
Terzi se ne va e per farlo ha scelto le colonne dell’Unità. «Il partito politico è lo strumento che si giustifica in vista di un fine. Come tutte le cose umane — ha scritto — è uno strumento inevitabilmente imperfetto, attraversato e condizionato dalle tante miserie della competizione per il potere. Non serve a nulla la denuncia moralistica di questo stato di cose, perché tutto ciò sta nella nostra natura e nella nostra debolezza. Ma è essenziale che resti visibile il progetto, che non venga spezzato il rapporto tra i mezzi e il fine»....continua...
http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/05/06/news/terzi-58166513/

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