Follia UE: "vietato prodursi cibo, piccoli orti fuorilegge". Plant Reproductive Material Law..
PS :<<Quando ti tolgono il lavoro e ti
ammazzano di tasse, l’ultima speranza rimane quella di tornare alla
terra per auto produrre il sostentamento necessario alla vita di tutti i
giorni. Tanto è vero che la fortissima crisi economica ha favorito la
nascita di migliaia di nuovi agricoltori, anche in Italia, ognuno con il
proprio orticello. Ma ecco arrivare la proposta di legge UE –
totalmente folle – che vuole mettere al bando i piccoli orti e vietare
l’autoproduzione di cibo. A questo punto, e se dovesse andare in porto,
cosa resterà se non la rivolta sociale contro il regime tecnocratico?>>...fuori "da subito" dall'Europa!
umberto marabese
------------------
Una
nuova legge proposta dalla Commissione Europea renderebbe illegale
“coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono
stati “analizzati, approvati e accettati” da una nuova burocrazia
europea denominata “Agenzia delle Varietà Vegetali europee”. Si chiama “Plant Reproductive Material Law”,
e tenta di far gestire al governo la regolamentazione di quasi tutte le
piante e i semi. Se un contadino della domenica coltiverà nel suo
giardino piante con semi non regolamentari, in base a questa legge,
potrebbe essere condannato come criminale. Questa legge, protesta Ben
Gabel del “Real Seed Catalogue”, intende stroncare i produttori di
varietà regionali, i coltivatori biologici e gli agricoltori che operano
su piccola scala. «Come qualcuno potrà sospettare – afferma Mike Adams su “Natural News”
– questa mossa è la “soluzione finale” della Monsanto, della DuPont e
delle altre multinazionali dei semi, che da tempo hanno tra i loro
obiettivi il dominio completo di tutti i semi e di tutte le coltivazioni
sul pianeta»...
Criminalizzando
i piccoli coltivatori di verdure, qualificandoli come potenziali
criminali – aggiunge Adams – i burocrati europei possono finalmente
«consegnare il pieno controllo della catena alimentare nelle mani di
corporazioni potenti come la Monsanto». Il problema lo chiarisce lo
stesso Gabel: «I piccoli coltivatori hanno esigenze molto diverse dalle
multinazionali – per esempio, coltivano senza usare macchine e non
vogliono utilizzare spray chimici potenti». Per cui, «non c’è modo di
registrare quali sono le varietà adatte per un piccolo campo, perché non
rispondono ai severi criteri della “Plant Variety Agency”,
che si occupa solo dell’approvazione dei tipi di sementi che utilizzano
gli agricoltori industriali». Praticamente, d’ora in poi, tutte le
piante, i semi, gli ortaggi e i giardinieri dovranno essere registrati.
«Tutti i governi sono, ovviamente, entusiasti dell’idea di registrare
tutto e tutti», sostiene Adams. Tanto più che «i piccoli coltivatori
dovranno anche pagare una tassa per la burocrazia europea per registrare
i semi». Gestione delle richieste, esami formali, analisi tecniche,
controlli, denominazioni delle varietà: tutte le spese saranno
addebitate ai micro-produttori, di fatto scoraggiandoli.
«Anche
se questa legge verrà inizialmente indirizzata solo ai contadini
commerciali – spiega Adams – si sta stabilendo comunque un precedente
che, prima o poi, arriverà a chiedere anche ai piccoli coltivatori di
rispettare le stesse folli regole». Un tecno-governo impazzito: «Questo è
un esempio di burocrazia fuori controllo», spiega Ben Gabel. «Tutto
quello che produce questa legge è la creazione di una nuova serie di
funzionari dell’Ue, pagati per spostare montagne di carte ogni giorno,
mentre la stessa legge sta uccidendo la coltura da sementi prodotti da
agricoltori nei loro piccoli appezzamenti e interferisce con il loro
diritto di contadini a coltivare ciò che vogliono». Inoltre, aggiunge
Gabel, è molto preoccupante che si siano dati poteri di regolamentare
licenze per tutte le specie di piante di qualsiasi tipo e per sempre –
non solo di piante dell’orto, ma anche di erbe, muschi, fiori, qualsiasi
cosa – senza la necessità di sottoporre queste rigide restrizioni al
voto del Consiglio.
Come
sempre, il diavolo si nasconde nei dettagli: «Il problema di questa
legge è sempre stato il sottotitolo, che dice un sacco di belle cose sul
mantenimento della biodiversità e sulla semplificazione della
legislazione», come se il nuovo dispositivo rendesse finalmente le cose
più facili, ma «negli articoli della legge c’è scritto tutto il
contrario», avverte Adams. Esempio: dove si spiega come “semplificare”
le procedure per le varietà amatoriali, non si fa nessun accenno alle
accurate classificazioni già elaborate dal Defra,
il dipartimento britannico per l’agricoltura impegnato a preservare le
varietà amatoriali. Di fatto, spiega lo stesso Adams, la maggior parte
delle sementi tradizionali saranno fuorilegge, ai sensi della nuova
normativa comunitaria. «Questo significa che l’abitudine di conservare i
semi di un raccolto per la successiva semina – pietra miliare per una
vita sostenibile – diventerà un atto criminale». Inoltre, spiega Gabel,
questa legge «uccide completamente qualsiasi sviluppo degli orti nel
giardino di casa in tutta la comunità europea», avvantaggiando così i
grandi monopoli sementieri.
E’
quello che stanno facendo i governi, insiste Adams: «Stanno prendendo
il controllo, un settore alla volta, anno dopo anno, fino a non lasciare
più nessuna libertà», al punto di «ridurre le popolazioni alla
schiavitù in un regime dittatoriale globale». Si avvera così la
“profezia” formulata da Adams nel libro “Freedom Chronicles 2026”
(gratuito, scaricabile online), nel quale un “contrabbandiere di semi”
vive in un tempo in cui le sementi sono ormai divenute illegali e c’è
gente che, per lavoro, ne fa contrabbando, aggirando le leggi orwelliane
imposte della Monsanto. L’incubo pare destinato a trasformarsi in
realtà: «I semi stanno per diventare prodotti di contrabbando», afferma
Mike Adams. «Chiunque voglia prodursi il suo proprio cibo sta per essere
considerato un criminale». Questo, conclude Adams, è il dominio totale
sulla catena alimentare. «Tutti i governi cercano un controllo totale
sulla vita dei cittadini». Per questo, oggi «cospirano con le
multinazionali come la Monsanto», ben decisi a confiscare la libertà più
elementare, cioè il diritto all’alimentazione. «Non vogliono che nessun
individuo sia più in grado di coltivare il proprio cibo».---
http://www.infiltrato.it/notizie/italia/follia-ue-vietato-prodursi-cibo-piccoli-orti-fuorilegge-come-la-
Nessun commento:
Posta un commento