PS: Se Assad cerca di respingere con tutte le maniere dalla sua "terra" gli invasori mandati e sostenuti dai paesi occidentali , compresa l'Italia, è un "despota, un dittatore, un criminale. ecc", se invece gli USA, distanti dalla Libia almeno 10/11milaKm, è giusto e democratico! Ma che c...o di interesse deve avere per invadere un'altra nazione che con il suo decisivo intevento ha appena insanguinato( la Libia) assassinando miliaia di cittadini inermi? Ma l'Italia, è una nazione sovrana e indipendente o una nazione serva e dipendente ?
umberto marabese
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Gli USA in procinto di lanciare un nuovo attacco militare in Libia? 500
marines sono stati trasferiti nei giorni scorsi in Sicilia dalla Spagna.
di Antonio Mazzeo.
Gli Stati Uniti starebbero pensando di lanciare un nuovo attacco militare in Libia dalla stazione aeronavale di Sigonella. Cinquecento marines sono stati trasferiti nei giorni scorsi in Sicilia dalla base di Rota in Spagna. Gli uomini fanno parte della Marine Air Ground Task Force (MAGTF),
la forza speciale costituita nel 1989 per garantire al Corpo dei
Marines flessibilità e rapidità d'azione nei differenti scacchieri di
guerra internazionali.
L'unità di Rota è stata attivata dal Pentagono solo un paio di mesi fa per sostenere il Comando Usa in Africa (Africom)
nell'addestramento e la formazione delle forze armate dei partner
continentali e intervenire rapidamente in Africa in caso di crisi. La
decisione di dar vita alla nuova task force è stata presa nel
settembre 2012 dopo l'attentato terroristico contro il consolato Usa di
Bengasi in cui persero la vita quattro funzionari tra cui l'ambasciatore
in Libia, Christopher Stevens.
Secondo il portavoce del Pentagono George Little, i marines
potranno intervenire da Sigonella in tempi rapidissimi nel caso di nuovi
attacchi al personale diplomatico o ai cittadini Usa presenti in Libia
per "effettuarne eventualmente l'evacuazione". "Siamo preparati a
rispondere se necessario, se le condizioni peggiorassero o se venissimo
chiamati" ha aggiunto Little.....
Qualche giorno fa il Dipartimento di Stato ha ridotto sensibilmente lo
staff dell'ambasciata di Tripoli, ordinando di contro il rafforzamento
del dispositivo gestito in loco da una dozzina di militari Usa. Inoltre
sono stati invitati i cittadini statunitensi a viaggiare a Tripoli solo
per necessità improcrastinabili ed evitare in assoluto Bengazi o altre
località in Libia. Washington parla di "crescente clima d'instabilità e
violenza" e di "deterioramento delle condizioni di sicurezza". Così è
stato decretato lo stato d'allerta per gli special operations team di
stanza a Stoccarda (Germana) e per la task force dei marines in Spagna
che prima del trasferimento a Sigonella, il 19 aprile scorso aveva
raggiunto da Rota la base aerea di Morón de la Frontera. Il 3 e 4
aprile, i Comandi delle forze navali Usa in Europa e Africa e della VI
Flotta avevano pure ospitato a Napoli i responsabili della
neo-costituita marina militare libica e del corpo della guardiacoste per
discutere di "sicurezza marittima" e "cooperazione strategica".
Insieme ai marines sono giunti a Sigonella pure otto velivoli da trasporto e assalto anfibio Bell Boeing CV-22 "Osprey"
(falco pescatore). Si tratta dei controversi "convertiplani"
(bi-turboelica in grado di atterrare e decollare come un elicottero e
volare come un normale aereo), costo unitario 129 milioni di dollari
circa, in grado di trasportare fino a 24 soldati del tutto equipaggiati,
alla velocità di 509 Km all'ora.
Numerosi esperti militari hanno ripetutamente messo sotto accusa
l'"Osprey" per le sue scarse condizioni di sicurezza in volo. Da quando è
divenuto operativo, il velivolo è stato al centro di numerosi incidenti
e una trentina tra contractor e militari sono morti durante test ed
esercitazioni. Quando nel 2000 un velivolo in forza all'US Navy cadde
negli Stati Uniti causando la morte di 23 marines il Pentagono pensò di
abbandonare il programma ma sotto il pressing della potente lobby dei
costruttori, esso fu presto riavviato e gli "Osprey" furono destinati
alla guerra in Iraq e Afghanistan. Nella primavera dello scorso anno due
"Osprey" si sono schiantati al suolo, il primo durante un'esercitazione
militare in Marocco (morti due marines) e il secondo in Florida. Per
l'alto rischio di incidenti e l'insostenibile rumore emesso dal velivolo
durante le operazioni di decollo e atterraggio, migliaia di cittadini
giapponesi hanno dato vita a numerose manifestazioni di protesta contro
la decisione di dislocare 12 convertiplani nella grande base aerea Usa
di Okinawa.
Il Corpo dei marines ha progressivamente ampliato il proprio impegno di contrasto, congiuntamente ad Africom, delle milizie islamiche operanti nelle regioni settentrionali
del continente. Nel 2011, nello specifico, fu creata proprio a
Sigonella una forza speciale di pronto intervento del tutto simile a
quella di Rota, la Special Purpose Marine Air Ground Task Force (SPMAGTF-13).
Gli uomini sono impegnati periodicamente come consiglieri e formatori
degli eserciti africani o in attività di supporto logistico e "gestione
di tattiche anti-terrorismo".
"La task force di stanza a Sigonella
ha come compiti prioritari la fornitura d'intelligence e l'addestramento
dei militari africani che combattono i gruppi terroristici in Maghreb e
Corno d'Africa o svolgono attività di peacekeeping in Somalia", ha
dichiarato il maggiore Dave Winnacker, responsabile del gruppo dei marines. La SPMAGTF-13
include componenti navali, terrestri ed aeree caratterizzate da
notevole flessibilità; conta su circa 200 marines organizzati in team
aviotrasportabili dai grandi velivoli KC-130. Con i 500 uomini giunti
dalla Spagna, Sigonella accresce ancora di più il ruolo di gendarme
armato del Mediterraneo e del continente africano.
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=74607&typeb=0&Pronto-nuovo-intervento-USA-in-
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