umberto marabese
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Riforme, scontro nel Pd sulla legge elettorale.
Il deputato Giachetti presenta una mozione per il ritorno al Mattarellum. Finocchiaro: «Mossa intempestiva e prepotente». «Non ritiro la mozione». È scontro dentro il Pd a Montecitorio sulla riforma elettorale. In particolare scoppia il caso della mozione presentata alla Camera da Roberto Giachetti (Pd, vicepresidente della Camera), alternativa a quella frutto dell'accordo tra il Pd, Scelta Civica e Pdl che prevede la formazione di un «Comitato dei 40» (la Bicamerale) che dovrà ridisegnare la Costituzione ma che non affronta il «nodo» della legge elettorale. Una mozione, quella di Giachetti, sottoscritta da 97 deputati (molti «renziani» del Pd), che chiede il ritorno al Matterellum. Così mentre a Montecitorio inizia la discussione sulle mozioni di riforma, Giachetti, nonostante le richieste provenienti anche dal suo partito, non recede. E conferma che presenterà la sua mozione sull'abolizione del cosiddetto «Porcellum».....
FINOCCHIARO - Duro il commento di Anna Finocchiaro. «La mozione Giachetti trovo che sia stata presentata in maniera intempestiva - ha detto la presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato - Deve essere chiara una cosa: non possiamo non trovare una soluzione che ci trovi tutti d'accordo e non possiamo mettere a repentaglio il percorso delle riforme con atti di prepotenza». «La legge elettorale transitoria -dice Finocchiaro- non sarà neanche oggetto di attenzione e di competenza del comitato unitario, ma la tratteranno le commissioni Affari costituzionali di Senato e Camera. È una questione sulla quale dobbiamo trovare un punto di accordo, perchè nessuno deve pensare che attraverso una legge transitoria si rivoluzioni il quadro politico o si cerchi di scassare il tentativo, l'ultimo, che stiamo facendo sulle riforme». «Fino a quattro giorni fa Finocchiaro era una sostenitrice del Mattarellum e ha pure presentato un ddl - reagisce Giachetti -. Io sono intempestivo? aspettando la tempestività da 10 anni andiamo a votare con il Porcellum».
I FIRMATARI - La mozione Giachetti è stata firmata inizialmente da 97 deputati (ma nel frattempo ha «perso» 13 firme), molti sono del Pd: come la renziana Simona Bonafè, Pippo Civati, Ivan Scalfarotto, Ermete Realacci. Molte anche le firme di deputati di Sel, tra i quali il capogruppo Gennaro Migliore, Giorgio Airaudo e Nicola Fratoianni. Due adesioni anche dal gruppo Misto e una dal Pdl, quella di Antonio Martino. «In questo contesto - recita la mozione - ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, l'unica modifica al vigente sistema che possa coagulare in tempi brevi il consenso di un'ampia maggioranza parlamentare è il ritorno alla previgente disciplina, ovvero al cosiddetto Mattarellum». Il M5S non sosterrà la mozione di Giachetti. «Abbiamo valutato la proposta - spiega Riccardo Fraccaro - ma preferiamo il correttivo del Porcellum da noi proposto», con preferenze, limite di due mandati e incandidabilità dei condannati. «Crediamo - aggiunge - si tratti di una proposta più rappresentativa della volontà popolare. In Aula vedremo se astenerci o votare contro la mozione Giachetti,di certo non l'appoggeremo. Voteremo la nostra mozione».
RITIRO DELLA FIRMA - Dopo le parole della Finocchiaro, però, un gruppo di deputati del Pd ha ritirato la propria firma dalla mozione sul ritorno al Mattarellum presentata da Giachetti. Ad annunciarlo in aula alla Camera è stato lo stesso deputato del Pd, nel suo ruolo di presidente di turno dell'Assemblea. Tredici in tutto le firme perse. Tra quanti hanno fatto un passo indietro ci sono Marco Fedi, Simonia Flavia Malpezzi, Alessandro Bratti, Irene Manzi, Caterina Bini, Floriana Casellato, Ezio Primo Casati, Umberto D'Ottavio e Manfred Schullian.
PDL - Per il Pdl la mossa del renziano Giachetti mette a rischio il governo. «Ogni iniziativa che crea confusione mette a rischio il governo - dice il vicepresidente Pdl del Senato, Maurizio Gasparri - È tempo di riforme si deve ripartire dal presidenzialismo: mettere prima la legge elettorale è un errore». «La mozione Giachetti è un grosso problema per il governo perchè è chiaro che è una mozione contro il governo e contro Enrico Letta - dice il capogruppo Pdl Renato Brunetta in Transatlantico - Ho fiducia che ritirino il testo, perchè così non si può andare avanti».
M5S - Intanto il M5S è favorevole all'abbassamento del diritto di voto a 16. Lo prevede la mozione del Movimento depositata al Senato dove si indica lo spostamento del diritto «ai cittadini che abbiano compiuto, alla data dello svolgimento del referendum, 16 anni di età».http://www.corriere.it/politica/13_maggio_29/parlamento-riforme-discussione-legge-elettorale_0b112242-
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