The Huffington Post
Lo storico di dottrine politiche: "Il diavolo nega che il diavolo esista. Così tra destra e sinistra: la prima nega differenze, la seconda cade nel tranello"
Nicola MirenziGiornalista e blogge
Il cortocircuito si innesca guardando al passato: "Il Pci, oggi, verrebbe definito
sovranista". Storico delle dottrine politiche all'Università di Bologna, interprete
del pensiero moderno e contemporaneo, il professor Carlo Galli sostiene che, dopo
il crollo del muro di Berlino, l'adesione entusiastica alla globalizzazione dei partiti
ex comunisti, socialisti e laburisti europei li abbia "impiccati" a un modello che si è
"sfasciato", facendogli perdere il senso dell'orientamento: "La sovranità è un concetto
talmente democratico che è richiamato nel primo articolo della nostra Costituzione.
Oggi, invece, chiunque contesti la mondializzazione viene considerato una fascista.
Storicamente, però, la sinistra ha sempre avversato il trasferimento del potere fuori
dai confini dello Stato, basti pensare alla critica che i comunisti italiani opposero alla
Nato e, per molti anni, al Mercato comune europeo".
sovranista". Storico delle dottrine politiche all'Università di Bologna, interprete
del pensiero moderno e contemporaneo, il professor Carlo Galli sostiene che, dopo
il crollo del muro di Berlino, l'adesione entusiastica alla globalizzazione dei partiti
ex comunisti, socialisti e laburisti europei li abbia "impiccati" a un modello che si è
"sfasciato", facendogli perdere il senso dell'orientamento: "La sovranità è un concetto
talmente democratico che è richiamato nel primo articolo della nostra Costituzione.
Oggi, invece, chiunque contesti la mondializzazione viene considerato una fascista.
Storicamente, però, la sinistra ha sempre avversato il trasferimento del potere fuori
dai confini dello Stato, basti pensare alla critica che i comunisti italiani opposero alla
Nato e, per molti anni, al Mercato comune europeo".
Secondo Galli, la notizia della scomparsa della distinzione tra destra e sinistra è
fortemente esagerata, e sabato 15 settembre, a Lecce, in occasione delle
Giornate del Lavoro 2018 organizzate dalla Cgil, terrà una lectio magistralis – che
anticipa ad HuffPost – per dimostrarlo: "Il diavolo per prima cosa nega che il diavolo
esista. Così accade per la differenza tra destra e sinistra: la destra nega che esistano
differenze. E la sinistra cade in questo tranello. Ci sarà sempre una differenza
di potere tra chi controlla il capitale e chi dal capitale è controllato. Tra chi produce
valore lavorando e chi di quel valore si appropria. Per questo la distinzione tra destra
e sinistra non scomparirà mai"...
fortemente esagerata, e sabato 15 settembre, a Lecce, in occasione delle
Giornate del Lavoro 2018 organizzate dalla Cgil, terrà una lectio magistralis – che
anticipa ad HuffPost – per dimostrarlo: "Il diavolo per prima cosa nega che il diavolo
esista. Così accade per la differenza tra destra e sinistra: la destra nega che esistano
differenze. E la sinistra cade in questo tranello. Ci sarà sempre una differenza
di potere tra chi controlla il capitale e chi dal capitale è controllato. Tra chi produce
valore lavorando e chi di quel valore si appropria. Per questo la distinzione tra destra
e sinistra non scomparirà mai"...
La contrapposizione tra popolo ed élite è falsa?
È vera, ma si aggiunge alla tradizionale frattura tra destra e sinistra, attraversando entrambi i fronti. Ci sono movimenti cosiddetti populisti che, infatti, sono più di destra; e altri che sono più di sinistra.
Perché la sinistra è più in difficoltà allora?
Perché la sua pigrizia mentale le fa considerare la richiesta di protezione – che c'è nella
società – come un istinto razzistico, o xenofobo.
società – come un istinto razzistico, o xenofobo.
Non ci sono queste pulsioni?
No, ci sono anche queste pulsioni nella società: ma è scellerato dare questo nome alle
legittime richieste di sicurezza sociale che vengono da quelle persone le cui vite sono
state sempre più esposte all'incertezza dalla crisi.
legittime richieste di sicurezza sociale che vengono da quelle persone le cui vite sono
state sempre più esposte all'incertezza dalla crisi.
Perché la sinistra non intercetta più queste domande?
Perché, soprattutto la sinistra italiana, ha smesso di analizzare la realtà: preferisce
nascondersi dietro il vecchissimo copione dell'antifascismo moralistico e considerare
più della metà dei cittadini italiani barbari che stanno assaltando le fondamenta della
civiltà. Ma quello che sta accadendo – l'abbiamo visto alle elezioni del 4 marzo – non è
una sventura divina che viene dal cielo: è il prodotto di fenomeni che si sono verificati dentro la nostra società.
nascondersi dietro il vecchissimo copione dell'antifascismo moralistico e considerare
più della metà dei cittadini italiani barbari che stanno assaltando le fondamenta della
civiltà. Ma quello che sta accadendo – l'abbiamo visto alle elezioni del 4 marzo – non è
una sventura divina che viene dal cielo: è il prodotto di fenomeni che si sono verificati dentro la nostra società.
La destra è più capace di comprendere la realtà?
No, ma non ne ha bisogno, perché le basta essere spregiudicata. La destra politica
riconosce e dà un nome alle inquietudini del nostro tempo, ma fornisce dei capri espiatori:
gli immigrati, i complotti internazionali, il politicamente corretto. E se, a volte, la destra
si spinge ad accusare il capitalismo finanziario, non giunge mai a una critica del
capitalismo in quanto tale.
riconosce e dà un nome alle inquietudini del nostro tempo, ma fornisce dei capri espiatori:
gli immigrati, i complotti internazionali, il politicamente corretto. E se, a volte, la destra
si spinge ad accusare il capitalismo finanziario, non giunge mai a una critica del
capitalismo in quanto tale.
Perché il capitalismo dovrebbe essere considerato un nemico?
Il capitalismo, lasciato a se stesso, tende a distruggere la società. Compito della politica è
costringerlo ad adattarsi alle esigenze della democrazia, regolandolo, mettendo dei limiti,
tutelando gli interessi dei suoi cittadini, lasciando che il conflitto sociale si manifesti.
costringerlo ad adattarsi alle esigenze della democrazia, regolandolo, mettendo dei limiti,
tutelando gli interessi dei suoi cittadini, lasciando che il conflitto sociale si manifesti.
A volte, però, gli stati hanno meno forza delle multinazionali.
Ma spesso nemmeno provano a scontrarsi con questi colossi. Cedono preventivamente.
Anche se non è detto che siano sempre destinati a perdere il duello.
Anche se non è detto che siano sempre destinati a perdere il duello.
Un Europa più sovrana avrebbe più potere negoziale?
In teoria, sì.
E in pratica?
In pratica, nessuno stato europeo ha veramente in agenda la costruzione di una sovranità
europea. Anche perché la costruzione della sovranità è uno dei processi più distruttivi
della storia umana. Le sovranità degli stati si sono formate nel sangue della guerra civile o nel furore delle rivoluzioni. Mai una sovranità è nata perché qualcuno intorno a un tavolo ha trasferito pacificamente a un soggetto terzo il diritto di tassare, di formare un esercito, detenere il monopolio della violenza, individuare gli interessi strategici di una comunità.
europea. Anche perché la costruzione della sovranità è uno dei processi più distruttivi
della storia umana. Le sovranità degli stati si sono formate nel sangue della guerra civile o nel furore delle rivoluzioni. Mai una sovranità è nata perché qualcuno intorno a un tavolo ha trasferito pacificamente a un soggetto terzo il diritto di tassare, di formare un esercito, detenere il monopolio della violenza, individuare gli interessi strategici di una comunità.
Senza sangue l'Europa politica non nascerà mai?
È molto difficile che la formazione di una sovranità europea si possa formare senza conflitto; anzi, se si guarda alle carneficine che sono avvenute nella storia, è difficile augurarsi che ciò accada.
Eppure, il parlamento europeo ha condannato uno dei suoi membri, l'Ungheria di
Viktor Orbán.
Viktor Orbán.
Orbán è un leader detestabile, degno erede della tradizione autoritaria ungherese.
Tuttavia, la condanna europea è controproducente, e perciò sbagliata. Ogni volta che una
entità sovranazionale ha giudicato e punito uno Stato – pensi alle sanzioni inferte dalla
Società delle Nazioni al regime fascista – non ha ottenuto altro risultato che compattare
la nazione intorno al proprio capo. Anche nel caso del giudizio espresso dall'Onu sull'Italia
("è un Paese razzista"), sarebbe meglio evitare di cadere nel ridicolo.
Tuttavia, la condanna europea è controproducente, e perciò sbagliata. Ogni volta che una
entità sovranazionale ha giudicato e punito uno Stato – pensi alle sanzioni inferte dalla
Società delle Nazioni al regime fascista – non ha ottenuto altro risultato che compattare
la nazione intorno al proprio capo. Anche nel caso del giudizio espresso dall'Onu sull'Italia
("è un Paese razzista"), sarebbe meglio evitare di cadere nel ridicolo.
Qualcuno l'ha mai accusata di essere un populista?
No, ma in compenso sono stato spesso tacciato di scellerato elitismo.
Nella scorsa legislatura è stato eletto con il Pd.
Ne sono uscito dopo due anni e mezzo per entrare prima nel gruppo di Sinistra italiana,
poi di Articolo 1, dal momento che nel Partito Democratico è rimasto assai poco della tradizione di sinistra.
poi di Articolo 1, dal momento che nel Partito Democratico è rimasto assai poco della tradizione di sinistra.
Lei, invece, che cosa conserva?
Il metodo di analisi della realtà che viene da Gramsci, che utilizzo senza dogmi e
arricchendolo di altri apporti.
arricchendolo di altri apporti.
In cosa consiste?
Nel comprendere i fenomeni politici e sociali – e loro contraddizioni – senza dare giudizi
etici e morali, poiché la politica non si fa con i padre nostri.
etici e morali, poiché la politica non si fa con i padre nostri.
- Nicola MirenziGiornalista e blogge
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