Arrestato a Caserta, anche lui romeno. Nessuna donna nella banda e il capo non è pugliese. La polizia: "Anche i tre parlavano perfettamente italiano". Il volto di uno dei tre riconosciuto dai frammenti video grazie all'innnovativo sistema Sai dello Sco. Analisi su tracce di sangue su una maglietta
di ALESSANDRA ZINITIÈ stato preso il quarto uomo della banda che ha aggredito nella loro villa a Lanciano, in provincia di Chieti, i coniugi Martelli. L'uomo è stato arrestato dagli uomini dello Sco e della squadra mobile a Caserta. È anche lui romeno, come i tre rapinatori già fermati. Si chiama Alexander Bogadan Coltenau e ha 26 anni. Gli uomini del commissariato di Lanciano si stanno recando a casa dei Martelli, per sottoporre le sue foto segnaletiche al medico per un eventuale riconoscimento.A tradirlo è stato il tentativo di vendere uno degli orologi che aveva rubato nella villa dei coniugi Martelli. Avrebbe infatti provato a entrare in contatto con alcuni circuiti di ricettatori, nella speranza di piazzare l'orologio e ottenere del denaro per proseguire la fuga. Una mossa che ha però permesso agli investigatori di rintracciarlo nella zona di Caserta, dove poi è stato arrestato. "Preso anche il quarto rapinatore straniero infame, pare il tagliatore di orecchie, bene!", è il commento su Twitter del ministro degli Interni Matteo Salvini...
"Mai detto che il quarto uomo è romeno, ma certamente non è pugliese, per di più i tre fermati ieri parlano benissimo l'italiano", ha detto oggi Alfredo Fabbrocini, primo dirigente dello Sco della Polizia di Stato durante la conferenza stampa in Procura a Lanciano. Uno dei tre è stato identificato grazie al cosiddetto sistema Sai, un ricercatore di volti. Lo Sco ha passato a setaccio migliaia di frammenti video di una trentina di telecamere di Lanciano. In uno di questi si vedeva una parte del viso e mento di un malvivente. Sono bastati a fissare in modo definito l'identità di uno dei componenti la banda dei furti e rapine.
Secondo gli inquirenti, gli indizi a carico dei tre romeni fermati ieri da polizia e carabinieri e ritenuti gli autori della rapina a casa dei Martelli ma anche di alcuni colpi nei mesi scorsi, sono più che solidi. I tre di giorno lavoravano come muratori e giardinieri e la notte di travisavano e mettevano a segni colpi feroci " Si stavano dando alla fuga. Avevano ripulito la loro abitazione e si allontanavano con i loro effetti personali. Sussistono gravi indizi di colpevolezza. È stato svolto un lavoro in soli quattro giorni. Questo provvedimento è stato adottato grazie alla collaborazione e lavoro assiduo tra polizia e carabinieri.Ora il provvedimento di fermo verrà sottoposto a convalida dal gip", ha detto il procuratore di Lanciano Mirvana Di Serio.
Importanti saranno anche gli accertamenti della polizia scientifica di Ancona sulle tracce di sangue rinvenute su una maglietta nella casa di via Roma. Se il sangue corrispondesse a quello di Niva Bazzan, la donna che ha subito la mutilazione al lobo di un orecchio, gli inquirenti avrebbero in mano la prova inoppugnabile della colpevolezza dei tre che ieri si sono professati tutti innocenti.
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La banda di romeni ritenuta responsabile della rapina ai danni dei coniugi Martelli a Lanciano, era finita nel mirino dei Carabinieri a seguito di sei furti con spaccata commessi sul territorio nelle ultime tre settimane a bar, tabacchi e benzinai dove avevano rubato numerosi tagliandi di gratta e vinci, stecche di sigarette e contanti. Non c'erano sospetti che gli autori potessero essere gli stessi. È quanto spiegato dal col.Florimondo Forleo a capo del comando provinciale dei carabinieri di Chieti---.
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