PS: <<Per le battute vale la doppia morale. Offensive nei confronti di uomini e donne del centrodestra, vietate per il centrosinistra.
Dunque in Italia si può dire, e riderci
sopra, che un politico è un caimano, una pitonessa, un piccione, non -
come ha detto ieri Calderoli riferito al ministro Kyenge - un orango.>>
Io ritengo che "chi subisce un'offesa non debba offendersi, ritengo invece che debba offendersi chi ha offeso". Ma a parte questa mio solitario pensiero, c'è qualcuno che riesce a rispondere alla domanda dell'autore di questo articolo? Grazie, aspetto.....!
umberto marabese
In effetti siamo di fronte a un caso di
razzismo, ma non nei confronti di un uomo (o donna), bensì del genere
animale. Povero orango, che cosa avrà di diverso dal caimano o dal
pitone da suscitare una rivolta del mondo politico tale da diventare un
caso istituzionale? Calderoli, che di mestiere fa il vicepresidente del
Senato, non è nuovo a uscite ardite, ma stiamo calmi. Una battuta è per
definizione stupida altrimenti sarebbe altro. E allora perché dovremmo
ridere delle cavolate che ogni giorno Grillo spara a ruota libera? E
come mai nessuno ha chiesto l'espulsione dal magico mondo della politica
di D'Alema prima e del sobrio Monti poi quando i due ironizzarono sulla
statura non alta del ministro Brunetta?
La verità è che anche per le battute vale la doppia morale. Libere, e
più volgari e offensive sono meglio è, nei confronti degli uomini e
delle donne del centrodestra, vietate se nel mirino finiscono esponenti
del centrosinistra. Che se poi sono di colore apriti cielo. Certo, se la
Carfagna fosse stata di sinistra e magari di pelle scura, le minacce di
morte ricevute nelle ultime ore avrebbero suscitato reazioni e
solidarietà ben maggiori di quelle, tiepide e di maniera, ricevute. Ma
che vuoi farci, lei è bianca, carina e soprattutto berlusconiana, per
cui crepi pure e non la metta giù dura.
La Repubblica, organo
ufficiale dei moralisti, ieri ci ha offerto una nuova perla
dell'ipocrisia al potere. Scrive Piero Colaprico che la macchina del
fango del Giornale si è rimessa in moto. Si riferisce a due recenti
articoli. Il primo svelava che la giudice del processo
Mediaset-Berlusconi si è dimenticata di scrivere le motivazioni di una
sentenza, cosa che ha provocato la non carcerazione di uno stupratore
seriale. Nel secondo si raccontava come la categoria dei magistrati che
piange sempre miseria sia quella che gode del maggior numero di ferie
pagate, ben 51 giorni l'anno.
Che i magistrati siano protetti da Repubblica non è una novità. Per
loro meglio uno stupratore libero che un giudice in prima pagina,
soprattutto se ha condannato Berlusconi. Dei privilegi della casta delle
toghe poi non parliamone. Sono tutti santi, a prescindere. Povero
Colaprico, ex cronista di razza che ha fatto la fine non del nobile
orango ma dello stupido struzzo, quello che mette la testa sotto la
sabbia per non vedere ciò che accade. Dai Piero, che oggi ti puoi
esibire su quel criminale di Calderoli. Il Paese aspetta con ansia la
tua predica.-----------------
http://www.ilgiornale.it/news/interni/fango-pulito-dei-moralisti-935834.html
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