PS: Nel 2011, quando chiese al PD di candidarlo, La Ganga affermò "è
un dovere di fare qualcosa da parte di una persona che ha una valenza
simbolica, essendo la prova vivente che non tutti i socialisti craxiani
sono andati con Berlusconi ma c'è anche chi ha scelto il Pd". Una garanzia.
umberto marabese
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Il ritorno di Giusy La Ganga
Chi, a metà degli anni '90, era già un appassionato di politica, di certo conoscerà bene questo nome. Giuseppe La Ganga, Giusy per tutti, è stato più volte sotto i riflettori per diverse ragioni, e tutte poco pulite.
Il PD torinese ha ripescato nel bacino dei primi esclusi delle elezioni 2011, ma ha pescato un nome che molti ricordano. Le vicende di La Ganga annoverano un anno e 8 mesi di reclusione uniti a una multa di 500 milioni delle vecchie lire per tangenti per la costruzione dell'ospedale di Asti. Questa è stata solo la conclusione, perché prima ha resistito alle manette sfruttando la protezione data dall'immunità parlamentare, e poi dalla decisione di collaborare con la giustizia.
Nel 1995, fu di nuovo protagonista di una vicenda di tangenti, questa volta per 60 milioni ricevuti dall'allora Presidente della Provincia, Sergio Luigi Ricca, ma se la cavò con un arresto lampo grazie proprio all'ammissione di aver ricevuto una "bustarella".
Vicenda, l'ultima, quasi ridicola se paragonata a una decina di imputazioni, tutte per tangenti ma su diversi appalti, per un totale di oltre un miliardo del vecchio conio.
Tra gli appalti, risultano il teleriscaldamento, l'impianto di
cogenerazione dell'Azienda energetica di Torino, un depuratore e
contributi illeciti da costruttori e industriali, tra i quali figura
anche il gruppo Fiat.
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