PS: <<In tema di litigiosità, sarei tentato di gridare ai tanti uomini delle
Istituzioni, di prendere esempio dai tantissimi cittadini, buoni,
operosi, onesti e pacifici. Sarebbe interessante stilare una graduatoria
per conoscere quali delle seguenti categorie: politica, giustizia e
giornalismo, impegna maggiormente la Magistratura per dirimere
controversie.>>
umberto marabese
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Valuterà se avviare una procedura a tutela del procuratore di Torino dopo le dichiarazioni rilasciate da Grasso a PiazzaPulita.
Il comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura ha assegnato alla Prima Commissione la richiesta del procuratore di Torino Giancarlo Caselli di essere tutelato dalle "accuse e allusioni suggestive" che sarebbero stati espresse nei suoi confronti dal presidente del Senato Pietro Grasso. Nella sua lettera, il capo della procura torinese ha chiesto di essere "adeguatamente tutelato" dall’organo di autogoverno della magistratura, in relazione alle dichiarazioni rilasciate negli studi di PiazzaPulita dall'ex procuratore nazionale antimafia. I vertici del Csm - il vicepresidente Michele Vietti, il primo presidente e il pg di Cassazione, Ernesto Lupo e Gianfranco Ciani - hanno dunque inoltrato la missiva di Caselli alla Prima Commissione, competente sulle pratiche a tutela, affinché "proceda alla verifica dell’esistenza dei presupposti" per l’avvio della procedura. Per Caselli, il comportamento tenuto da Grasso è "profondamente lesivo" dei suoi diritti e della sua immagine. Secondo il procuratore capo di Torino, con "un lunghissimo monologo", contenente "accuse e allusioni suggestive", il numero uno di Palazzo Madama ha prospettato "in maniera distorta vari fatti e circostanze afferenti la mia attività di magistrato".
Il comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura ha assegnato alla Prima Commissione la richiesta del procuratore di Torino Giancarlo Caselli di essere tutelato dalle "accuse e allusioni suggestive" che sarebbero stati espresse nei suoi confronti dal presidente del Senato Pietro Grasso. Nella sua lettera, il capo della procura torinese ha chiesto di essere "adeguatamente tutelato" dall’organo di autogoverno della magistratura, in relazione alle dichiarazioni rilasciate negli studi di PiazzaPulita dall'ex procuratore nazionale antimafia. I vertici del Csm - il vicepresidente Michele Vietti, il primo presidente e il pg di Cassazione, Ernesto Lupo e Gianfranco Ciani - hanno dunque inoltrato la missiva di Caselli alla Prima Commissione, competente sulle pratiche a tutela, affinché "proceda alla verifica dell’esistenza dei presupposti" per l’avvio della procedura. Per Caselli, il comportamento tenuto da Grasso è "profondamente lesivo" dei suoi diritti e della sua immagine. Secondo il procuratore capo di Torino, con "un lunghissimo monologo", contenente "accuse e allusioni suggestive", il numero uno di Palazzo Madama ha prospettato "in maniera distorta vari fatti e circostanze afferenti la mia attività di magistrato".
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